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Messico

Il Messico ha deciso: stop all’export di petrolio dal 2023

La decisione del Messico viene riportata da Bloomberg, ad annunciarlo la società statale Pemex

Il governo messicano guidato da Andres Manuel Lopez Obrador prosegue nel programma di autosufficienza interna. Il Messico vuole ridurre la dipendenza dai combustibili esteri e allora, nel piano, è stata annunciata la svolta. Dal 2023 verranno interrotte le esportazioni di petrolio, ha scritto Bloomberg.

I DETTAGLI

L’annuncio è arrivato dall’amministratore delegato di Pemex, Octavio Romero. Il vertice della società petrolifera ha poi affermato che il Messico ridurrà le esportazioni di petrolio dal prossimo anno di oltre il 50%, a 435.000 barili al giorno.

Attualmente, il Messico è il terzo più grande esportatore di petrolio nelle Americhe. Seguono gli Stati Uniti e il Canada, secondo i dati della US Energy Information Administration.

Dove va il greggio messicano? Come scrive Oilprice, sono i suoi vicini settentrionali in Nord America, la Cina, l’India e la Corea del Sud, i suoi main partners. Così come i paesi europei. Un taglio delle esportazioni potrebbe quindi indurre alcuni di questi importatori a cercare nuovi fornitori.

IL MOMENTO

Durante la pandemia, la domanda di carburante in Messico è aumentata senza essere seguita però dalla produzione locale. Scrive ancora Oilprice che anche la capacità di raffinazione è un problema, anche se i piani del presidente Lopez Obrador includono la costruzione di una nuova raffineria con una capacità di 340.000 barili al giorno. La raffineria ha un prezzo di $ 12,4 miliardi, secondo i calcoli dell’inizio di quest’anno riferiti da Argus.

GLI EFFETTI

A fare le spese di questa ultima mossa saranno le raffinerie della costa del Golfo degli Stati Uniti. Verrà infatti meno un’altra fonte di petrolio pesante, per la quale sono state configurate le loro raffinerie. Un’altra importante fonte di greggio pesante era il Venezuela, ma le sanzioni statunitensi contro Caracas hanno posto fine al flusso di greggio pesante venezuelano verso la costa del Golfo, continua Oilprice.

Secondo il rapporto di Bloomberg, ci sono anche dubbi sulla capacità di Pemex di raffinare tutta la sua produzione di petrolio greggio. Un lungo periodo di sottoinvestimento nella manutenzione delle raffinerie ha ridotto significativamente la capacità operativa. Difficile dunque invertire la rotta in due anni.

Il tutto va considerato insieme ai forti debiti di Pemex, prima in questa classifica mondiale. Eppure, non sono mancati i grandi sforzi del governo Lopez Obrador per sostenerla attraverso agevolazioni fiscali e altre misure di riduzione del debito.

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