In un’intervista a Radio Radicale, il ministro Pichetto ha spiegato che “per quanto riguarda la questione quantità di gas non abbiamo problemi. In questo momento abbiamo un livello degli stoccaggi che sfiora l’80%, riusciremo ad affrontare anche i prossimi due mesi invernali”
“Il peso di quella che era la pipeline che attraversa l’Ucraina è notevole per l’Europa e per alcuni Paesi europei, in particolare Ungheria e Slovacchia. Per quanto riguarda l’Italia, la valutazione è diversa. Noi nel corso del 2024 abbiamo preso gas da Gazprom, e ne abbiamo preso anche di più rispetto al 2023, ma questo è per una gestione ordinaria, a seconda dei momenti il tiraggio è maggiore su alcuni gasdotti rispetto ad altri e rispetto anche ai carichi dei rigassificatori”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in un’intervista a Radio Radicale.
PICHETTO: STOCCAGGI ALL’80%, NON AVREMO PROBLEMI
“A livello nazionale – ha aggiunto Pichetto-, per quanto riguarda la questione quantità di gas, io tranquillizzo tutti: non abbiamo problemi. In questo momento abbiamo un livello degli stoccaggi che sfiora l’80% della quota di dosaggio, abbiamo circa 10 miliardi di metri cubi di disponibilità, quindi riusciremo ad affrontare anche i prossimi due mesi invernali. Diversa è la valutazione sull’attenzione che dobbiamo avere sui prezzi, perché tutto questo determina una riduzione dei quantitativi rispetto all’Europa complessivamente che a sua volta, nel mercato spot, porta ad alcuni rischi di speculazione”.
IL MINISTRO: L’UE DOVREBBE RINNOVARE PRICE CAP SUL GAS A 50-60€/MWH
“Per evitare le bolle speculative bisogna avere contratti a lungo termine. Noi in questi due anni ci siamo difesi da una situazione disastrosa che avevamo, poiché avevamo tutti contratti spot. Il fatto di avere contratti con l’Algeria, la stessa Eni e il gas release sono tutta una serie di misure tampone per evitare queste situazioni. Sono interventi che devono avere una temporaneità e che devono fare da deterrente contro la speculazione. Io credo che l’Unione europea dovrebbe rinnovate il price cap: non a 180€ al megawattora come il precedente, ma a 50-60€. Questo significherebbe porre un freno ad operazioni finanziarie che non c’entrano nulla sulla materia prima ma che pesano su famiglie e imprese”.