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Azerbaigian

Il ruolo dell’Azerbaigian tra le forniture di gas all’Europa (e all’Italia) e il conflitto russo-ucraino

Secondo Mykhailo Gonchar, uno dei massimi esperti di gas ucraino, l’Ucraina è disposta ad accettare tacitamente il gas russo che scorre attraverso il suo gasdotto, sotto forma di importazioni dall’Azerbaigian, perché ritiene che ciò agirà come un’assicurazione contro gli attacchi di Mosca

Gli esperti hanno suggerito che un piano per sostituire il gas russo che giunge in Europa attraverso l’Ucraina con quello dall’Azerbaigian rischia di diventare un canale per esportare di nascosto gas russo. Da Mosca, il gas viene pompato in Europa attraverso condotti che attraversano l’Ucraina, ma Kiev sta cercando di sostituire quella fornitura con il gas azero.

IL GAS DELL’AZERBAIGIAN E IL RISCHIO DI AIUTARE LA RUSSIA

Quel combustibile sostitutivo probabilmente dovrà viaggiare attraverso la Russia e l’Ucraina per raggiungere l’Europa, e Baku potrà fornire solo una piccola parte della quantità che oggi arriva nel Vecchio continente dalla Russia. Mykhailo Gonchar, presidente del Centre for Global Studies Strategy XXI e uno dei massimi esperti di gas ucraino, ha affermato che l’accordo “rischia di trasformarsi in un piano che prevede l’esportazione nascosta, al mercato europeo, di gas russo sotto forma di gas azero”.

IL CONTRATTO TRA NAFTOGAZ E GAZPROM

La questione è salita all’ordine del giorno perché un contratto di transito tra la compagnia energetica statale ucraina Naftogaz e la russa Gazprom scadrà alla fine di quest’anno. Non c’è alcuna prospettiva di rinnovare il contratto, in quanto Kiev si rifiuta di negoziare direttamente con la Russia, da quando quest’ultima l’ha invasa.

Secondo i diplomatici europei, la fine del contratto aumenta il potenziale di carenze di gas nei Paesi sul fianco orientale del blocco, tra cui Slovacchia, Ungheria e Austria. Oleksiy Chernyshov, amministratore delegato di Naftogaz, ha affermato che la proposta di scambio azera è la principale alternativa che l’Ucraina sta valutando. Comporterebbe che l’Azerbaigian importi il gas dalla Russia e poi lo esporti in Europa attraverso il gasdotto ucraino.

LA RIVENDITA DEL GAS RUSSO ALL’EUROPA È UNA FAKE NEWS?

Il presidente azero, Ilham Aliyev, ha confermato che sono in corso delle trattative con Ucraina e Russia, ma ad inizio luglio ha spiegato che le accuse di rivendere gas russo all’Europa “sono fake news. Essere accusati di essere una specie di canale per le esportazioni di gas russo è assolutamente ingiusto”.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy, ha confermato che Kiev è in trattative con Baku, ma ha aggiunto che il piano è una delle diverse opzioni. Per Chernyshov un’altra opzione – ovvero i commercianti europei che acquistano gas al confine tra Ucraina e Russia – legherebbe di più l’Ucraina a Gazprom: “la proposta azera è più solida perché hanno la produzione di gas che possono incanalare verso l’Europa. Mentre i commercianti Ue fungerebbero da canale per il gas russo. Per ora, entrambe le opzioni dovrebbero essere prese in considerazione”.

IL GAS RUSSO IN EUROPA ATTRAVERSO L’UCRAINA

Il gas russo che arriva attraverso l’Ucraina attualmente rappresenta circa il 5% della fornitura totale Ue. Secondo Chernyshov, Baku potrebbe fornire solo 2 dei 14 miliardi di metri cubi che l’Europa riceve tramite il gasdotto ucraino. Per Gonchar Kiev è disposta ad accettare tacitamente il gas russo che scorre attraverso il suo gasdotto sotto forma di importazioni azere, perché ritiene che la presenza del combustibile russo agirà come una sorta di assicurazione contro gli attacchi di Mosca nella guerra contro Kiev. La Russia e Gazprom non hanno detto se sono disposte ad accettare il piano azero.

Dopo l’invasione russa dell’Ucraina e la forte diminuzione delle forniture di gas russo in Europa, l’Azerbaigian per l’Ue è diventato una fonte strategica di approvvigionamento di gas non russo. Lo scorso 11 luglio il ministro azero dell’Energia, Parviz Shahabazov, ha scritto su X che l’Azerbaigian nella prima metà del 2024 ha aumentato le esportazioni di gas verso l’Europa del 12% rispetto allo scorso anno, inviando 6,4 mmc ai clienti europei.

Da gennaio a giugno, 6,4 miliardi di metri cubi di gas dell’Azerbaigian sono stati esportati in Europa, rappresentando il 51% di tutte le esportazioni di gas azero, secondo i dati del Ministero dell’Energia dell’Azerbaigian. Le esportazioni verso la Turchia, pari a 5 miliardi di metri cubi, hanno rappresentato il 39% delle vendite di gas del Paese all’estero, mentre le esportazioni verso la Georgia, pari a 1,3 miliardi di metri cubi, hanno costituito il restante 10%.

L’AUMENTO DELLE FORNITURE DALL’AZERBAIGIAN DOVRÀ ATTENDERE

Ciononostante, l’Azerbaigian per ora non sarà la nuova Russia per le forniture del gas all’Unione europea. Di recente, al vertice britannico della Comunità Politica Europea, il presidente azero Ilham Alyiev ha tenuto degli accordi bilaterali con capi di governo europei ed alti esponenti della Commissione Europea, ma non ha ottenuto quanto sperava, ovvero trasformare gli accordi-quadro conclusi nel 2022 per aumentare le forniture di gas all’Europa in dei piani di fornitura strutturali e di lungo periodo.

A BAKU SERVONO INVESTIMENTI

L’ambasciatore azero presso l’Unione europea, Vaqif Sadiqov, ha spiegato che al Paese caucasico servono investimenti per poter aumentare le forniture di gas all’Europa da 11,8 a 20 miliardi di metri cubi l’anno.

“Tra gennaio e giugno di quest’anno – si legge sul Financial Times – l’Azerbaigian ha esportato 6,4 mmc verso i Paesi Ue, circa un quarto della sua produzione totale. Negli ultimi tre anni il Paese ha aumentato i suoi flussi di gas verso l’Ue del 12%”. Baku prevede che l’export totale nell’anno supererà i 13 miliardi di metri cubi, ma questo aumento è tutto da verificare.

IL GAS DELL’AZERBAIGIAN CHE ARRIVA IN ITALIA

Lo scorso marzo, dopo un incontro, l’amministratore delegato di TAP, Luca Schieppati, e il ministro azero Shahabazov, hanno annunciato che, a partire dal 2026, il gasdotto TAP trasporterà 1,2 miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas, di cui 1 mmc andrà all’Italia. Come aveva spiegato Francesco Sassi, Research Fellow Energy Geopolitics & Markets del RIE-Ricerche Industriali ed Energetiche di Bologna, “il gas fluirà dal Mar Caspio attraverso la penisola anatolica e i Balcani meridionali, raggiungendo infine l’Italia attraverso il gasdotto TAP”.

Questi volumi si aggiungeranno alla capacità iniziale del TAP già disponibile, pari a 10 miliardi di metri cubi/anno, 8 mmc dei quali vanno al nostro Paese. Lo scorso anno le nostre importazioni di gas dall’Azerbaigian sono state tra il 3% e l’8% superiori ai livelli mensili del 2022.

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