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DL Ambiente

Il Senato approva il DL Ambiente, ecco cosa prevede

Plaude il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava: il decreto legge Ambiente “è un provvedimento di cruciale importanza per il futuro sostenibile del nostro Paese”

Il Senato, con 93 voti a favore, 59 contrari e nessun astenuto, ha approvato la fiducia sul DL Ambiente, con il provvedimento che ora passerà all’esame della Camera. Il decreto legge – che dovrà essere convertito in legge entro il 16 dicembre – prevede delle disposizioni urgenti per la tutela ambientale dell’Italia, la razionalizzazione dei procedimenti di autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare e l’attuazione di interventi riguardanti le bonifiche di siti contaminati e il dissesto idrogeologico.

GAVA: UN PROVVEDIMENTO CRUCIALE PER LA SOSTENIBILITÀ DEL PAESE

Per il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava, il decreto legge Ambiente è “un provvedimento di cruciale importanza per il futuro sostenibile del nostro Paese. Un sincero grazie va agli uffici del ministero dell’Ambiente per l’instancabile e accurato lavoro, ai tre relatori e ai senatori della VIII Commissione. Un riconoscimento particolare anche al MEF e alla Ragioneria Generale dello Stato: in un momento in cui la mole di lavoro è straordinaria, con numerosi decreti da gestire, il ministero delle Finanze ha dimostrato grande capacità operativa, a riprova della vitalità e produttività sua e dell’intero governo. Grazie a questo sforzo collettivo, oggi possiamo celebrare un altro passo avanti per il bene del Paese”.

LE VERIFICHE DEGLI ENTI LOCALI SUI PROGETTI E IL TESTO UNICO SULLE RINNOVABILI

Il decreto mira a velocizzare l’iter delle valutazioni e autorizzazioni ambientali, predisponendo una corsia preferenziale su una serie di progetti, come quelli volti a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal PNIEC.

Diversi gli emendamenti presentati dai parlamentari di maggioranza, soprattutto sull’articolo 1, che introduce iter più celeri: su tutti, un correttivo per allineare la verifica per i progetti sottoposti ad assoggettabilità statale e di competenza di Regioni e Province autonome a quanto stabilito dal Testo unico sulle rinnovabili approvato nei giorni scorsi.

LA DICHIARAZIONE SULLA DISPONIBILITÀ DELLA SUPERFICIE PER GLI IMPIANTI

Un altro emendamento approvato è quello che prevede di allegare, nel momento in cui si presenta il provvedimento di VIA per alcuni progetti, una dichiarazione che attesti la legittima disponibilità della superficie su cui sarà realizzato l’impianto, “ferme restando la pubblica utilità e le procedure conseguenti per le opere connesse”.

PIÙ PROGETTI SARANNO CONSIDERAI PRIORITARI

Approvato anche un emendamento, a firma Forza Italia, per cui le commissioni VIA-VAS e PNRR-PNIEC dovranno considerare prioritari anche i progetti di nuovi impianti di accumulo idroelettrico mediante pompaggio puro che prevedono l’incremento dei volumi di acqua immagazzinabili.

Corsia preferenziale anche per le opere e gli impianti di stoccaggio geologico, cattura e trasporto della CO2 e gli impianti ad essi connessi, gli impianti industriali che saranno convertiti in bioraffinerie e i nuovi impianti di derivazione per uso idroelettrico di potenza fino a 10MW.

LE NOVITÀ SUGLI STOCCAGGI DI GAS

Interventi anche sul tema della restituzione da parte del GSE all’erario del prestito legato al servizio di riempimento di ultima istanza degli stoccaggi di gas, con il termine per il pagamento che slitta ancora: se inizialmente era previsto il rinvio dal 10 dicembre 2024 al 10 dicembre 2025, la nuova scadenza sarà il 10 dicembre 2027.

Il decreto autorizza poi la Cassa Depositi e Prestiti a concedere finanziamenti, fino a 500 milioni di euro, entro il 2025, per sostenere iniziative e progetti nell’ambito del Piano Mattei.

LA QUESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO

Infine, per quanto riguarda il settore idrico, è stato approvato un emendamento che destina 6 milioni di euro l’anno al potenziamento degli organici delle Autorità di Bacino Distrettuali. È stato invece ritirato il correttivo di Forza Italia che chiedeva di permettere ai privati di entrare nelle società inhouse pubbliche che gestiscono il servizio idrico integrato.

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