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Il tempo nuovo di Fs italiane: ecco il piano decennale 2022-2031

Il nuovo piano decennale di Fs italiane ruota attorno a sostenibilità, transizione ecologica e autoproduzione energetica

Nella mattinata odierna, presso l’Ala mazzoniana della stazione Roma Termini, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del nuovo piano industriale del Gruppo Fs italiane. A tenerla, in coppia, sono stati la Presidente Nicoletta Giadrossi e l’Amministratore delegato Luigi Ferraris.

L’ENERGIA E LA SOSTENIBILITÀ DI FS ITALIANE

Quello nell’energia e nella sostenibilità è un impegno che non nasce oggi, nel gruppo Ferrovie dello Stato. In merito alle mosse prodotte durante la pandemia, Ferraris e tutta Fs hanno già dimostrato un forte impegno per le rinnovabili e la riduzione dei consumi. Temi che assumono una fondamentale importanza visto che i consumi annui del Gruppo ammontano a circa 6 TWh, pari al 2% del fabbisogno annuale di energia elettrica a livello nazionale, e servono per alimentare la trazione ferroviaria e far viaggiare i treni sugli oltre 12.000 chilometri di linea elettrificata a cui si aggiungono i treni a trazione diesel sui restanti 4.600 chilometri.

PER GIADROSSI NEL 2040 LA CARBON NEUTRALITY

“Vogliamo condividere con i nostri stakeholders questo nuovo percorso. Gruppo Fs è una realtà articolata, lo sviluppo sostenibile è un argomento molto sentito  e per questo parliamo di strategia sostenibile. Che si articola su una parte di ambiente, sociale e buon governo”, ha detto la presidente del Gruppo Ferrovie Nicoletta Giadrossi. “In questo piano ci muoveremo su binari finanziari, ma non solo. Con questo piano vogliamo diventare un gruppo integrato su quattro dimensioni: infrastrutture, logistica, mobilità, città. Vogliamo rendere i trasporti un sistema resiliente, integrato e sostenibile”.

E ancora: “Riguardo la parte ambientale della strategia: puntiamo alla neutralità carbonica al 2040, allo shift modale con nuovi treni meno inquinanti sia di alta velocità che regionali”. Rispondendo ancora in conferenza stampa a margine della presentazione del piano industriale, Giadrossi ha poi spiegato perché la sostenibilità è entrata nel nuovo statuto. “Noi crediamo nella sostenibilità e ci lavoriamo in maniera integrata”.

IL COMMENTO DI GIOVANNINI (MIMS)

Il Piano Industriale 2022-2031 del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane “darà un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che il Governo persegue e la sua attuazione restituirà una rete infrastrutturale sempre più innovata, digitalizzata e interconnessa”, ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, sottolineando gli investimenti previsti per la rigenerazione urbana e per potenziare il trasporto ferroviario delle merci.

“I 190 miliardi di investimenti previsti in dieci anni dalle Ferrovie sono coerenti con la nuova programmazione promossa dal Mims che punta a trasformare l’Italia convogliando tutte le risorse, nazionali e europee, per la realizzazione di infrastrutture resilienti e sostenibili e per un sistema di mobilità e di logistica che migliori il benessere delle persone e la competitività delle imprese nel rispetto dell’ambiente. Gli investimenti consentiranno di aumentare l’accessibilità dei territori riducendo le disuguaglianze tra i cittadini in linea con quanto previsto nel Pnrr. Oltre agli interventi per portare l’Alta Velocità/Alta Capacità al Sud, interconnettendo la rete nazionale con le linee regionali e alle risorse per migliorare i nodi di scambio – ha commentato ancora il Ministro – ritengo di fondamentale importanza la scelta di avviare una fattiva sinergia con la rete stradale e di intervenire in ambito urbano, per riqualificare le stazioni contribuendo a rigenerare il tessuto sociale. L’obiettivo di raddoppiare la quota di trasporto merci su ferrovia e l’investimento per coprire il 40% di fabbisogno energetico da fonti rinnovabili contribuiranno a ridurre le emissioni climalteranti e a rendere il sistema della mobilità del nostro Paese più moderno e funzionale ad affrontare le sfide che la pandemia e la guerra in Ucraina hanno evidenziato”.

FERRARIS E L’AUTOPRODUZIONE ENERGETICA

Un altro punto cardine emerso durante la presentazione della strategia decennale del Gruppo Fs italiane è quello dell’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Di cui ha parlato ampiamente l’Amministratore delegato Luigi Ferraris. Come Ferrovie, “siamo partiti dall’analisi degli spazi inutilizzati per core business. Abbiamo un vantaggio: questi spazi che abbiamo sono vicini alle reti di alta tensione. Ciò consentirà di essere più veloci, entro 3-5 anni in base a disponibilità di pannelli solari produrremo i megawatt previsti. Già quest’anno 150-200 MW”.

“Servono nuovi modelli, più sostenibili, per ripartire nel post-pandemia e in questo momento storico inedito per l’Europa dal dopoguerra. Ci attende una nuova domanda di mobilità: la richiesta è di un servizio eccellente, perciò occorre credibilità. La rilevanza del tema ambientale si inserisce tra i pilastri a cui render conto per rispondere alle nuove esigenze. Nel nostro piano 2022-2031 puntiamo a produrre oltre il 40% di energia necessaria”, ha detto ancora Ferraris. Che ha ampliato il discorso sostenibilità. “Punteremo su infrastrutture resilienti, mobilità sostenibile e logistica integrata. La sostenibilità è già la nostra guida ultima, dovrà esserlo ancora di più. Nascono quattro poli di business: infrastrutture, passeggeri, logistica e urbano”.

Riguardo al polo infrastrutture, invece, “tra le priorità c’è quella di accelerare la transizione ecologica del  Gruppo e del Paese. Servono investimenti ambiziosi, alternativi ma realizzabili. Per la rete saranno previsti circa 110 miliardi di euro, per le strade saranno circa 50 miliardi. La rete ferroviaria crescerà del 20% al 2031”. E ancora: “Come possiamo contribuire alla transizione ecologica? Puntiamo a realizzare impianti da fonti rinnovabili per 2 GW, circa 2,6 TWh per energia annua producibile. Con investimenti per circa 1,6 miliardi. Creeremo un’organizzazione dedicata per gestire energy management ed efficienza energetica”. Il 2031, allora, è già qui.

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