In arrivo decreto per la riconversione in bioraffinerie e l’accordo GSE-Unem. Chi c’era e cosa si è detto all’assemblea di Unem
La revisione delle politiche europee deve tenere conto della pluralità delle soluzioni tecnologiche disponibili, evitando scelte ideologiche che potrebbero compromettere la competitività industriale del continente. Neutralità tecnologica, sostegno ai biocarburanti e riconversione intelligente delle infrastrutture devono diventare i pilastri della transizione energetica. È la richiesta unanime emersa dall’assemblea di oggi di Unem (Unione Energie per la Mobilità),” dal titolo “Energia: Competitività e Cambiamenti. Le sfide italiane ad un anno dal voto europeo”, che ha offerto un quadro delle sfide energetiche italiane ed europee e delle possibili soluzioni.
MURANO (UNEM): “FATTURA ENERGETICA ITALIANA IN MIGLIORAMENTO”
La fattura energetica del Paese nel 2024 è stata pari a 51,1 miliardi di euro, 16 miliardi in meno rispetto al 2023. Sono i dati elencati dal presidente di Unem, Gianni Murano, che mostrano una riduzione significativa che, secondo le previsioni, dovrebbe mantenersi stabile anche per il 2025, nonostante il calo del petrolio. La ragione è duplice: la tenuta dei prezzi del gas e i livelli elevati dell’energia elettrica. La fattura petrolifera, in particolare, è scesa a scesa a 22,2 miliardi di euro nel 2024 (6,6 miliardi in meno del 2023), con una stima di ulteriore riduzione di circa 3 miliardi per il 2025.
Il petrolio si conferma prima fonte di approvvigionamento (39% del mix energetico), con la Libia tornata primo fornitore. Le rinnovabili continuano a crescere (+12% rispetto al 2023), mentre gas e carbone registrano cali significativi. Si registra anche un significativo l’aumento nelle vendite di carburanti rispetto sia al 2019 che al 2023, con l’Italia unico tra i principali Paesi europei a registrare questa dinamica. I prodotti per la mobilità rappresentano il 72% delle vendite petrolifere, evidenziando la centralità del settore trasporti.
COSA SBAGLIA L’UE E COSA DOVREBBE FARE
La neutralità ecologica è il tallone d’Achille delle politiche europee, secondo il ministro Fratin, il quale ha annunciato che il dicastero sta lavorando su un nuovo decreto per la riconversione delle raffinerie a bioraffinerie, con un finanziamento di 200 milioni di euro derivanti dalle aste ETS. “Una misura che finanzia le riconversioni totali o parziali delle raffinerie tradizionali”, rappresentando un patrimonio strategico da tutelare e rilanciare.
“Combustibili rinnovabili come il biometano e l’idrogeno – insieme all’utilizzo di biocarburanti che possono contribuire alla transizione – sono soluzioni da sviluppare con decisione”, ha aggiunto Pichetto.
Paolo Arrigoni, presidente del GSE, ha confermato l’impegno dell’ente nel sostegno ai biocarburanti e alla neutralità tecnologica, annunciando a breve la finalizzazione dell’accordo di collaborazione tra GSE e Unem per il supporto alla filiera nella decarbonizzazione.
“Siamo chiamati a breve a gestire il bando bioraffinerie, cioè 200 milioni per sostenere la riconversione delle raffinerie per produrre biocarburanti sostenibili da utilizzare in purezza”, ha detto Arrigoni.
PIANO SULL’AUTO FUORI DAI BINARI DELLA NEUTRALITA’ PER MURANO
“Il Piano europeo sull’automotive continua a ignorare la neutralità tecnologica, affidandosi a una monocrazia tecnologica che penalizza i carburanti rinnovabili”, ha dichiarato il presidente, sottolineando come “in questo scenario, l’Europa rischia di smarrire definitivamente la propria centralità industriale”.
Il presidente si è mostrato particolarmente critico riguardo la proposta della Commissaria europea Teresa Ribera di tassare ulteriormente le auto di proprietà e aziendali sulla base della CO2 emessa.
“Potrebbe essere condivisibile se le emissioni venissero calcolate sull’intero ciclo di vita e non solo allo scarico”, evidenziando come il settore automotive generi già un gettito fiscale di quasi 400 miliardi di euro in Europa, “circa il doppio del bilancio UE”, ha detto Murano.
“La transizione non si fa chiudendo imprese ma innovando nei processi e nei prodotti. L’Italia è pronta a fare la sua parte se l’Europa sarà a fianco di chi produce, investe e lavora”, ha detto il Ministro del Pnrr Tommaso Foti, ribadendo che “la transizione economica non può diventare uno strumento attraverso il quale si distrugge l’industria europea”.
IL PROTOCOLLO UNEM-MOTUS E
Il protocollo d’intesa firmato tra Unem e Motus-E prevede la riconversione di molti impianti in hub energetici polifunzionali. L’obiettivo è includere punti di ricarica elettrica, mantenendo però il principio della neutralità tecnologica con biocarburanti, idrogeno e carburanti sintetici. La riforma del settore carburanti, attesa in Consiglio dei Ministri tra circa un mese, prevede incentivi fino a 60.000 euro per la riconversione delle stazioni con volumetrie aumentate per offrire servizi aggiuntivi.