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OCse

In aumento quota di emissioni coperta da sistemi carbon pricing. I report Ocse

Secondo Ocse i sussidi ai combustibili fossili che contrastano i segnali di prezzo del carbonio forniti dagli altri strumenti si applicano a circa il 22% delle emissioni di gas serra, lo stesso livello del 2018.

Nel 2021 oltre il 40% delle emissioni di gas serra è stato coperto da un sistema di carbon price, rispetto al 32% del 2018, con prezzi medi della CO2 più alti in 47 dei 71 Paesi studiati. I prezzi medi espliciti del carbonio, derivanti dalle tasse e dallo scambio di emissioni, sono più che raddoppiati nel periodo, raggiungendo i 4 euro per tonnellata di CO2 equivalente. È quanto emerge dal rapporto Ocse “Pricing Greenhouse Gas Emissions: Turning climate targets into climate action” (Trasformare gli obiettivi climatici in azioni climatiche).

LE DIFFERENZE TRA I PAESI CHE SI AFFIDANO AL CARBON PRICING E GLI ALTRI

Il rapporto evidenzia che gli aumenti di prezzo più consistenti si sono verificati nei Paesi in cui i prezzi del carbonio erano già elevati. Ciò sottolinea le differenze nella misura in cui i Paesi si affidano al carbon pricing come strumento per combattere il cambiamento climatico, con i governi che adattano le loro strategie di riduzione delle emissioni per adattarsi alle loro specifiche circostanze.

CORMANN: AUMENTATA QUOTA EMISSIONI COPERTA DAL CARBON PRICING

“La tariffazione della CO2 è uno dei vari approcci politici che i Paesi adottano per ridurre le emissioni. Questo rapporto mostra come la quota di emissioni coperta dai prezzi del carbonio sia aumentata negli ultimi anni – ha dichiarato il Segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann -. È chiaro inoltre che è possibile utilizzare una serie di approcci politici per incrementare gli sforzi di mitigazione, garantendo al contempo la sicurezza energetica e l’accessibilità dei prezzi”.

La nuova iniziativa dell’OCSE “Inclusive Forum on Carbon Mitigation Approaches” (Forum inclusivo sugli approcci di mitigazione del carbonio) sosterrà la comunità internazionale nel raggiungimento delle emissioni nette zero, fornendo dati migliori e condividendo le informazioni sull’efficacia comparativa di un’intera gamma di approcci politici al di là del prezzo del carbonio”.

INCENTIVO A PASSARE AI COMBUSTIBILI PULITI

La tariffazione del carbonio incentiva, infatti, secondo Ocse, le famiglie e le imprese a ridurre l’uso di energia ad alta intensità di carbonio e a passare a combustibili più puliti, mobilitando al contempo le entrate pubbliche. Altri strumenti politici che possono accelerare il passaggio al net zero sono la regolamentazione, gli incentivi fiscali e i sussidi per le tecnologie pulite. La maggior parte dei Paesi impiega una serie di approcci politici diversi nell’ambito delle proprie strategie di mitigazione del clima.

GLI ALTRI RISULTATI DEL REPORT

Il report evidenzia, inoltre, che l’ECR netto medio (Emission carbon rates, ndr) è aumentato in 47 dei 71 Paesi studiati, grazie all’introduzione di nuovi sistemi di tariffazione o al rafforzamento di quelli esistenti.

Nei 71 Paesi studiati, nel 2021 il 25% delle emissioni di gas serra era coperto da un sistema ETS, da una carbon tax o da entrambi. La quota di emissioni di gas serra coperta dalle accise sui carburanti, una forma implicita di tariffazione del carbonio più comune nel settore del trasporto stradale, è rimasta invariata al 24% nel 2021.

I sussidi ai combustibili fossili che contrastano i segnali di prezzo del carbonio forniti dagli altri strumenti si applicano a circa il 22% delle emissioni di gas serra, lo stesso livello del 2018.

Dei 71 Paesi studiati, 39 dispongono di strumenti espliciti di determinazione del prezzo del carbonio (ETS o carbon tax) a livello nazionale o subnazionale o partecipano al sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE.

I prezzi del carbonio sono aumentati per tutti i combustibili fossili, ma l’ECR netto medio sui combustibili utilizzati principalmente nel trasporto stradale è molto più alto di quello sugli altri combustibili. Con un ECR netto rispettivamente di 72 e 88 euro per tonnellata di CO2e, il diesel e la benzina hanno entrambi un prezzo più che decuplicato rispetto al carbone (6 euro).

 

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