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Snam

In consultazione fino al 20 gennaio la Linea Adriatica di Snam. Ecco come sarà

La stima dei costi si aggira sui 2,4 mld di euro e un costo marginale trasporto “di ca. 2 €/MWh, inferiore al costo di trasporto medio nazionale pari a ca. 3 €/MWh, a ulteriore conferma della efficienza ed economicità dell’opera”.

Arera ha dato mandato a Snam di sottoporre a consultazione il progetto definitivo della Linea Adriatica, la dorsale che si snoda da sud a nord dell’Italia. “Una infrastruttura energetica essenziale che riveste un ruolo strategico per la sicurezza e la resilienza del sistema gas nazionale, per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento del sistema gas europeo, nonché per il rafforzamento della competitività del mercato del gas italiano – si legge nella relazione -. Tale infrastruttura assume oggi ancor più rilevanza in considerazione delle implicazioni derivanti dai mutati scenari geopolitici che richiedono sia la realizzazione di nuove opere in grado di incrementare le importazioni da fonti diverse da quelle provenienti dalla Russia sia di ricreare una condizione di equilibrio tra flussi e capacità di trasporto lungo la direttrice sud- nord”.

TEMPO FINO AL 20 GENNAIO 2023

Ci sarà tempo fino al 20 gennaio 2023 per presentare osservazioni sull’infrastruttura che, si legge sempre nella relazione, risulta essere “la principale infrastruttura abilitante nuove opportunità di importazione di gas, consentendo di incrementare la capacità del sistema lungo la direttrice Sud-Nord di ulteriori ca. 10 miliardi di metri cubi all’anno e rilassando i vincoli di trasportabilità esistenti all’interno della rete”.

PRONTA ANCHE PER L’IDROGENO

Inoltre “tale rete potrà inoltre essere utilizzata per consentire il trasporto di gas verso i Paesi del Nord/Est Europa, in conseguenza dei minori approvvigionamenti di gas russo e in un’ottica di solidarietà Europea” e senza dimenticare il ruolo che può svolgere nell’ottica di approvvigionamento dell’idrogeno: “In tale prospettiva, l’Italia ha la possibilità di valorizzare la vicinanza con il Nord Africa per sfruttare l’importazione via gasdotto di quantitativi di idrogeno ivi prodotti, ad un costo sensibilmente inferiore rispetto ad altre fonti”.

MAGGIORE CAPACITA’ PER IL SISTEMA ITALIANO

L’importanza della nuova linea adriatica è testimoniata anche dal fatto che il sistema italiano vede “un’unica dorsale di trasporto” su cui insistono “quattro fonti di approvvigionamento differenti (tre punti di importazione di Mazara del Vallo, Gela e Melendugno e i campi di produzione nazionale) a cui si aggiungerebbero i flussi addizionali provenienti dal Nord Africa e dal Caspio che si renderanno disponibili sulla base degli accordi definiti con i Paesi produttori, oltre ad ulteriori produzioni nazionali in fase di sviluppo off-shore nel canale di Sicilia e nell’area Ionica. La Linea Adriatica consentirebbe altresì di disaccoppiare parte dei volumi trasportabili lungo la direttrice sud-nord (fino a ca. 35 milioni di Sm3/g, pari a ca. 12 bm/anno) aumentando in tal modo la resilienza e la sicurezza del sistema”.

“Il sistema di trasporto pur disponendo di una capacità complessiva di importazione di 191 MSm3/g – pari alla somma delle singole capacità in ognuno dei punti di entrata da Sud (Mazara, Gela e Melendugno) – presenta una capacità di trasporto verso l’area della Pianura Padana limitata a 126 MSm3/g. La realizzazione del progetto Linea Adriatica consentirebbe di sviluppare la capacità di trasporto da Sud fino a 150 MSm3/g, livello ritenuto adeguato a soddisfare le nuove esigenze di approvvigionamento del sistema gas italiano nel breve medio periodo nonché abilitare flussi di esportazione di idrogeno in un’ottica di più lungo periodo”, si legge nella relazione.

UN’OPERA DA 2,4 MLD DI EURO. COSTI MARGINALI A 2 EURO PER MWH

La stima dei costi si aggira sui 2,4 mld di euro e un costo marginale trasporto “di ca. 2 €/MWh, inferiore al costo di trasporto medio nazionale pari a ca. 3 €/MWh, a ulteriore conferma della efficienza ed economicità dell’opera”.

OBIETTIVO 2027 PER CONCLUDERE I LAVORI

“Alla luce delle considerazioni sopra riportate si ritiene necessario ed urgente avviare quanto prima possibile le attività realizzative al fine di poter rendere disponibile la nuova capacità di trasporto entro il 2027 ovvero in tempo utile per coordinare le tempistiche di messa in esercizio della nuova capacità con quelle relative agli sviluppi attesi presso le infrastrutture di interconnessione con l’estero ubicate a monte della rete gas italiana”, conclude la relazione.

LA RELAZIONE INTEGRATIVA DEL PROGETTO

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