Lieve aumento della produzione di energia nucleare nel 2023 secondo i dati Eurostat
Potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri venerdì prossimo assieme al decreto bollette, il disegno di legge delega sul nucleare. Un’ipotesi ventilata nei giorni scorsi anche dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin durante la presentazione del report nucleare dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) a Confindustria.
ROSATO (AZIONE): DUE ANNI PER DECRETI ATTUATIVI VANNO RIDOTTI
Su questi temi Pichetto può contare sulla sponda di Azione. Ettore Rosato, vicesegretario di Azione, a Coffee Break su La7 ha ricordato che sul nucleare “stiamo insistendo da mesi con il governo e abbiamo promosso anche una proposta di legge di iniziativa popolare. Il percorso che ha ipotizzato ora il ministro Pichetto Fratin, con due anni solo per emanare i decreti attuativi quando il governo Berlusconi aveva proposto di farlo in sei mesi, penso che possa essere radicalmente rivisto”, ha sottolineato l’esponente di Azione.
L’AUSPICIO È IL VIA LIBERA AL DDL SUL NUCLEARE ENTRO L’AUTUNNO
Il ministro si aspetta comunque il via libera alla delega entro l’autunno e la scorsa settimana, in occasione della presentazione del report dell’Aie, ha spiegato che il provvedimento di fatto creerà il quadro normativo per riportare l’Italia tra i Paesi che si affidano all’atomo, dando a Isin il compito di ente certificatore e ad Arera la parte regolatoria.
OBIETTIVI STRATEGICI DEL DDL
La “Delega al governo in materia di nucleare sostenibile”, prevede che l’esecutivo abbia 24 mesi dall’entrata in vigore della legge per adottare i decreti legislativi necessari a regolamentare la produzione di energia nucleare. Tra le misure previste vengono elencate la costruzione e l’esercizio di nuovi impianti nucleari sostenibili, anche per la produzione di idrogeno, l’adeguamento della normativa nazionale, lo smantellamento degli impianti nucleari non destinati alla ricerca, la gestione delle scorie e la promozione della ricerca sulla fusione e il potenziamento della formazione.
LIEVE AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA NUCLEARE NEL 2023: I DATI EUROSTAT
Intanto, secondo i dati diffusi oggi da Eurostat, nel 2023 13 paesi dell’UE con produzione di elettricità nucleare hanno generato 619.601 gigawattora (GWh) di elettricità, con un aumento dell’1,7% rispetto al 2022, dovuto in gran parte al completamento della manutenzione dei reattori nucleari da parte della Francia. Le centrali nucleari di questi 13 paesi hanno rappresentato il 22,8% della produzione totale di elettricità nell’UE.
Il più grande produttore nucleare dell’Ue, la Francia, ha generato il 54,6% dell’energia nucleare dell’Unione europea (338 202 GWh). La Spagna è seguita con 58 873 GWh (9,2%), davanti alla Svezia (48 470 GWh; 7,8%) e alla Finlandia (34 308 GWh; 5,5%).
La Germania ha generato un totale di 7.216 GWh all’inizio del 2023 prima di terminare completamente la produzione nucleare ad aprile. Questo paese dell’UE è stato il secondo produttore nell’UE fino al 2021, ha ricordato l’istituto di statistica europeo.
I paesi dell’UE che nel 2023 facevano più affidamento sull’elettricità nucleare erano la Francia (65,0% di tutta l’elettricità generata) e la Slovacchia (62,0%). Al contrario, solo l’1,4% dell’elettricità prodotta in Germania e il 3,3% nei Paesi Bassi proveniva da centrali nucleari.
IL REPORT DI AIE SUL NUCLEARE: 70 GW DI NUOVA CAPACITÀ IN FUTURO
Secondo il recente report dell’Agenzia Internazionale per l ‘Energia (Aie) “The Path to a New Era for Nuclear Energy” le previsioni per il 2025 sono per una generazione record di elettricità dall’atomo in tutto il mondo. Mentre per il futuro di prevedono oltre 70 GW di nuova capacità, attualmente in costruzione, in più di 40 paesi. Il livello più alto degli ultimi 30 anni.