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Eni

In viaggio verso l’Europa il primo carico di gas liquefatto di Eni in Mozambico

Il carico è parte del piano che Eni in risposta alla riduzione dei flussi di gas dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina

È partito ufficialmente ieri il primo carico di gas naturale liquefatto (GNL) prodotto dal giacimento Coral, nelle acque ultra-profonde del bacino di Rovuma, dall’impianto Coral Sul Floating Liquefied Natural Gas (FLNG).

ENI OPERATORE DELEGATO DEL PROGETTO

Si tratta di un progetto molto importante per la sicurezza energetica europea e per Eni, in qualità di Operatore Delegato del progetto Coral South per conto dei suoi partner in Area 4 (ExxonMobil, CNPC, GALP, KOGAS ed ENH).

DESCALZI: NUOVO E IMPORTANTE PASSO PER LA STRATEGIA DI ENI

“Questo primo carico di GNL dal progetto Coral South, e dal Mozambico, rappresenta un nuovo e importante passo nella strategia di Eni che fa leva sul gas come fonte in grado di contribuire significativamente alla sicurezza energetica europea, anche attraverso la crescente diversificazione delle forniture, supportando nel contempo una transizione energetica equa e sostenibile – ha commentato l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi -. Continueremo a lavorare con i nostri partner per assicurare una tempestiva valorizzazione delle vaste risorse di gas del Mozambico”.

PER CORAL FLNG CAPACITA’ DA 3,4 MLN DI TONNELLATE L’ANNO

Coral South è un progetto di portata storica per il settore e colloca saldamente il Mozambico sulla scena mondiale del GNL. Il progetto, approvato nel 2017, entra in esercizio dopo soli 5 anni, in linea con la tempistica e i costi previsti nel programma iniziale e nonostante le interruzioni causate dalla pandemia da Covid. Questo risultato è stato possibile grazie al particolare approccio per fasi e parallelizzato di Eni, a un’efficace pianificazione dell’esecuzione, al forte impegno di tutti i partner e al costante supporto del governo del Mozambico. Coral Sul FLNG ha una capacità di liquefazione di gas pari a 3,4 milioni di tonnellate all’anno e produrrà GNL dai 450 miliardi di metri cubi di gas del giacimento Coral.

UN GIOIELLO DI INGEGNERIA E COMPETENZE

Coral South è il primo progetto avviato da Eni per lo sviluppo delle risorse di gas scoperte nel bacino di Rovuma, in acque profonde, al largo del Mozambico. Il cuore tecnologico del progetto è l’impianto galleggiante di liquefazione Coral Sul FLNG (Floating Liquid Natural Gas), una nave lunga 432 metri e dal peso di oltre 200.000 tonnellate, l’equivalente di due portaerei. L’unità abitativa è alta quanto un palazzo di nove piani e può ospitare fino a 350 persone. Nei ponti interni allo scafo e in coperta sono collocati gli impianti per estrarre, trattare e liquefare il gas naturale, insieme ai serbatoi in cui verrà stoccato il GNL (gas naturale liquefatto) in attesa delle navi metaniere che lo trasporteranno sulla terraferma. Ormeggiata a circa 200 km dalla costa del Mozambico, la FLNG è collegata a sei pozzi sottomarini posti a circa 2.000 metri di profondità che, a loro volta, si spingono fino a 3.000 metri sotto il fondale oceanico per raggiungere le rocce sature di gas naturale di cui è composto il giacimento Coral. Da qui, il gas risale lungo tubazioni flessibili fino alla nave.

LA SOSTENIBILITÀ IN OGNI COMPONENTE DELL’IMPIANTO

La Coral Sul FLNG è stata progettata e realizzata secondo i criteri più avanzati in fatto di sostenibilità. Fin dalla fase di design, sono state adottate soluzioni per ridurre il più possibile le emissioni di CO2: turbine a gas che minimizzano le emissioni, motori elettrici a velocità variabile, trasformatori elettrici a bassa perdita, massimo rendimento del sistema di recupero del calore da scarichi (WHR), trattamento del gas ad alta efficienza. Integrandosi fra loro, queste tecnologie mirano a diminuire l’energia impiegata per liquefare il gas e a minimizzare l’impatto sull’ambiente locale, posizionando la FLNG di Eni al di sopra del benchmark del settore in termini di efficienza energetica. Complessivamente, il consumo di energia di Coral Sul FLNG risulta significativamente più basso della media del settore: 256 kwh per ogni tonnellata di GNL prodotto invece dei 275/400 kwh/ton delle unità di questo tipo oggi in attività. Risultati che sono il frutto delle competenze di un team internazionale composto da tecnici e ingegneri da tre continenti: Asia, Africa ed Europa.

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