Ad oggi, il paese fa affidamento sul petrolio per ben il 90% della sua spesa di bilancio.
Secondo Moody’s, l’economia irachena si rafforzerà quest’anno grazie dell’aumento dei prezzi del petrolio, ma non sarà sufficiente per stabilizzarla a lungo termine. L’agenzia di rating ha confermato infatti un outlook stabile per l’Iraq insieme al suo rating non-investment grade a lungo termine, citando la continua dipendenza eccessiva del paese dalle entrate petrolifere.
IL GIUDIZIO DI MOODY’S
“L’affermazione del rating riflette le sfide al credito poste dall’eccezionale dipendenza economica e fiscale dell’Iraq dal petrolio e da istituzioni e governance molto deboli che continueranno a limitare l’efficacia delle politiche, a limitare la capacità del governo di rispondere agli shock esterni e interni e a pesare sul già bassa competitività dell’economia irachena”, ha detto Moody’s citato da The National.
IL BILANCIO IRACHENO DIPENDE DAL PETROLIO PER IL 90%
Ad oggi, il paese fa affidamento sul petrolio per ben il 90% della sua spesa di bilancio. È a causa di questa eccessiva dipendenza dalle entrate petrolifere che l’Iraq ha lottato per raggiungere la sua quota di produzione in base agli accordi di controllo della produzione dell’OPEC+ degli ultimi due anni. L’inadempienza dell’Iraq si è rivelata così palese che a un certo punto l’Arabia Saudita ha minacciato il suo vicino di aprire i propri rubinetti per punirlo per aver pompato troppo.