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Italian Energy Summit 2022

Besseghini lancia l’allarme sulle bollette. Eni, Enel, Snam e Terna: stop alla volatilità

Tutti gli interventi della prima mattinata dell’Italian Energy Summit 2022 organizzato dal Sole 24 Ore. Gli scenari per l’Italia

Oggi e domani, in streaming ma anche in presenza, il Sole 24 Ore tiene una due giorni sul tema dell’energia tra fatti, prospettive e protagonisti del settore. Tante voci sono intervenute già questa mattina, da Besseghini per Arera a Descalzi e Venier per Eni e Snam. Ecco cosa hanno detto.

L’ALLARME DI BESSEGHINI ALL’ITALIAN ENERGY SUMMIT

A introdurre il girotondo è stato Stefano Besseghini, numero uno di Arera. “Andremo incontro a una variazione estremamente rilevante per i consumatori, che si inseriscono in un quadro rilevante di variazione di tutto il sistema”, ha detto in apertura. “Gli interventi per tutelare i consumatori vulnerabili avranno un ruolo per cercare di mitigare impatti, ma sarà un ruolo marginale perché le crescite che abbiamo conosciuto sono state importanti”.

Nomisma Energia nei giorni scorsi aveva stimato aumenti dal 60 al 100%, aumenti che verranno annunciati il 30 settembre dall’Authority e saranno operativi dal 1 ottobre per l’ultimo trimestre dell’anno. Besseghini ha giudicato “importante che ci sia una grande presenza nei ruoli di responsabilità, anche in questa fase di transizione politica”.

STARACE: PRICE CAP NECESSARIO, NORD STREAM PREOCCUPA

A seguire, Francesco Starace di Enel ha ripreso il tono preoccupato riportandolo alle ultimissime sui gasdotti russi nel Baltico. E quindi ha detto che “le fughe di gas ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 “mostra come la vicenda appartenga ormai non più a fenomeno industriale ma a tutt’altre cose, un uso strumentale dei meccanismi di mercato non per bilanciare il mercato ma distorti da cose del tutto irrazionali o che seguono una logica completamente diversa”.

Per quanto riguarda il blocco di ingenti quantitativi di liquidità delle aziende energetiche sulla borsa europea per coprire il rischio della volatilità “il danno ai tubi del gas ha provocato un aumento delle richieste di liquidità per far fronte alle richieste”, ha precisato Starace. “Molti paesi europei hanno dovuto intervenire a livello di governo per sostenere le aziende in difficoltà riteniamo che tutti lo debbano fare anche il governo italiano per mettere tutti sullo stesso livello”.

E ancora: “un cap alla volatilità del Ttf è fondamentale per ricondurre alla normalità il prezzo di questa sostanza attualmente sconnesso rispetto al suo valore – ha aggiunto -. Mi auguro che in questa giornata si arrivi a questa definizione in Europa”.

Per quanto riguarda l’impatto sugli investimenti “per il momento non c’è ma se non si ponesse un limite a questa volatilità l’impatto nei prossimi anni potrebbe esserci”, ha aggiunto Starace. “Fondamentale quindi bloccare la volatilità e dare linee di credito alle banche”. Infine: “Credo che in fase emergenziale il governo abbia fatto bene” mentre sul secondo passo cioè l’energia rinnovabili non contrattualizzata data al Gse per darla a settori industriali più a rischio “è stata giusta. Misure corrette e adeguate a bilanciare ma nel lungo termine la misura europea di studiare una revisione di come funzionano i mercati europei è giusta ma va accelerata dalla crisi”. Per Starace serve una piattaforma su cui vendere e comprare nel lungo termine energia.

IL PUNTO DI ENI, PARLA DESCALZI

Altro relatore di punta del summit è stato Claudio Descalzi, ad di Eni. “Per l’inverno del ’24-’25 saremo completamente indipendenti. Grazie a nuovi partner ma anche grazie ai rigassificatori, che servono. Per il ’23-’24 importiamo 17,6mld. Nel ’24-25 passiamo a 22mld. Nel ’25-’26 arriviamo a 25-26mld di importazione”, ha detto anzitutto.

Per rispondere all’emergenza “serve gas ma servono anche i rigassificatori, dunque le infrastrutture. Capacità e flessibilità dei sistemi, altrimenti le società non fanno investimenti. Oltre alle infrastrutture c’è il tema del sistema amministrativo-burocratico. Rinnovabili ed economia circolari servono per ridurre dispendio energetico ma adesso serve gas a buon prezzo. E servono infrastrutture”.

Infine, “i prezzi alti sono un elemento negativo, la parte di sostituzione di gas con altri vettori è invece un altro elemento. Noi però siamo anche energivori. Da febbraio abbiamo risparmiato circa 1mld di mc. Le nuove condizioni, con ricerca industriali, porteranno a riduzioni di gas. Ma serve ridurre elettricità e tutto quanto già elencato dal governo. Come Eni stiamo accelerando su bioraffinerie, circolarità, utilizzo di meno idrocarburi sia nella chimica che nella trasformazione dei rifiuti. L’accelerazione alle rinnovabili ci aiuta”.

VENIER (SNAM): STOCCAGGI OK, ORA UN PASSO IN PIU’

Ottimistico è stato, poi, l’intervento del numero uno di Snam Stefano Venier. “Ci troviamo in una condizione buona, rispetto all’obiettivo del 90%. Ormai ci siamo. E possiamo fare un passo in più: aggiungere anche solo mezzo miliardo di mc di gas ci dà la possibilità di erogare quota parte con velocità superiore. Possiamo erogare oltre 100 milioni di mc aggiuntivi in una giornata. Ciò garantisce flessibilità e migliori prestazioni. Il lavoro del governo è egregio. Su Piombino e Ravenna il termine vale per entrambe, fine ottobre”.

Secondo Venier, “questa crisi deve aiutare a capire la logica del concetto di sicurezza, come diceva anche Descalzi. Questa sicurezza è sia geopolitica sia infrastrutturale: flessibilità e ridondanza. Dopo il 30 ottobre, data della scadenza, sperando in esito positivo avremo 6 mesi di lavoro per l’allacciamento a Piombino. E’ importante averlo per la prossima estate. L’ultimo decreto è importante, determinerà partenza di tanti nuovi progetti. Non dobbiamo distogliere attenzione da ciò che è da fare. Il gas ci dà la transizione nella transizione. Noi stiamo lavorando sull’idrogeno e associato una filiera sulla cattura di CO2, che nei prossimi cinque anni garantirà competitività industriale nell’hard to abate”.

SECONDO TERNA SERVE ACCELERARE SULLE RINNOVABILI

A parlare ancora di rinnovabili e non solo è stato anche il Ceo di Terna, Stefano Donnarumma. “Su agosto abbiamo registrato un calo dei consumi elettrici nazionali del 2,5% e per settembre situazione simile. Aspetto rilevante: calo nel comparto industriale anche del 15%. Come Terna daremo anche indicazioni su uso di energia elettrica, per comportamenti tali da limitare i consumi. Sviluppo delle rinnovabili poteva andare a ritmi diversi”.

Secondo Donnarumma, “la produzione oggi è cinque volte inferiore al potenziale in termini di costi. Serve un’accelerazione e quest’anno si è visto un passo avanti: raggiungeremo i 3GW annui contro l’1 di prima. Ma ne servono dieci all’anno. Noi non abbiamo veri limiti, come Terna abbiamo individuato le aree idonee e non ci sarebbe problema ad assorbire richiesta. In termini di rete già oggi non ci sono problemi per 30GW dei 60/70 totali. Le aree ci sono, i progetti ci sono, la rete anche. Oltre all’autorizzazione l’altro elemento da risolvere è quello degli accumuli. Su cui c’è un problema di pianificazione. Devono essere anche tra i compiti di Terna per ottenere implementazione”.

SCHIEPPATI (TAP): OLTRE 9,5 MLD DI MC PER QUEST’ANNO

Infine, tra i big ha parlato anche l’ad di Tap Luca Schieppati. Che ha confermato come “siamo a buon punto. Abbiamo già trasportato 16 miliardi di metri cubi di gas alla Grecia e alla Bulgaria e quasi 14 milioni in Italia. Stiamo aumentando la liquidità mercato italiano ed europeo, e il PSI si sta allineando sempre più al TTF”.

Sul gas naturale liquefatto in generale, secondo Schieppati “oggi rappresenta la soluzione veloce per sopperire alle carenze generate dalla crisi geopolitica, ma avere una connessione diretta tra la produzione e la rete di consumo è molto importante. Coi volumi che stiamo trasportando quest‘anno potremo portare oltre 9,5 miliardi di metri cubi di gas, oltre 2 miliardi in più rispetto allo scorso anno. Noi abbiamo una strategia di breve e una di medio termine, e sul breve termine vogliamo portare a termine i contratti di trasporto”.

 

 

 

 

 

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