Nel 2019, solo il 20% delle aziende intervistate ha affermato che il consiglio di amministrazione al completo aveva la supervisione di ESG, quest’anno la cifra è arrivata al 49%
Negli ultimi tempi si leggono molte notizie che riguardano i fattori ESG. Gli investimenti ambientali, sociali e di governance sono un modo per gli investitori di controllare le prestazioni dell’azienda, e negli Stati Uniti è diventata anche una questione politica. A seconda della prospettiva di ognuno, si può pensare che gli ESG debbano essere ricostruiti o irreparabili. Ecco perché è importante uno sguardo ravvicinato ai dati recenti. Alcuni nuovi studi sugli ESG nella sala del cda di un’azienda, nel voto per delega e nel respingimento degli azionisti dipingono un quadro sfumato della strategia nel 2023.
LO STUDIO DEL DILIGENT INSTITUTE SUI FATTORI ESG NELLE AZIENDE
Uno studio di giugno del Diligent Institute, un gruppo di ricerca sulla governance aziendale, e della società di consulenza Spencer Stuart rileva che negli ultimi 4 anni la supervisione delle questioni ESG si è “coalizzata” a livello di sala riunioni al completo. Nel 2019, solo il 20% delle aziende intervistate ha affermato che il consiglio di amministrazione al completo aveva la supervisione di ESG, quest’anno la cifra è arrivata al 49%. Ora, la supervisione di per sé non dice nulla sull’atteggiamento di un consiglio nei confronti di questi fattori. Quindi alle aziende è stato chiesto direttamente di questo.
LA DIFFERENZA TRA AZIENDE EUROPEE E AZIENDE AMERICANE
Per le aziende europee, gli ESG sono molto più un’opportunità (56% degli intervistati) che un rischio (13%). Le aziende statunitensi, tuttavia, considerano i fattori ambientali, sociali e di governance più un rischio (34% degli intervistati) che un’opportunità (30%).
Per quanto riguarda gli azionisti, i dati del Diligent Institute mostrano che, a livello globale, i cda dovrebbero essere meno preoccupati per i fattori ESG rispetto a prima. La ragione è semplice: le campagne di attivisti degli azionisti in ogni categoria ESG hanno avuto dei tassi di successo in calo dal picco nel 2021 (sebbene anche le campagne di governance abbiano avuto un picco precedente).
NEL 2021 IL PICCO DI SOSTEGNO ALLE QUESTIONI ESG
Questo schema non è nemmeno interamente il risultato di sale riunioni e grandi investitori istituzionali che si sono scrollati di dosso i desideri di attivisti impegnati. L’analisi del Diligent Institute mostra che i servizi di proxy advisory ISS e Glass Lewis hanno sostenuto le proposte ambientali e sociali degli azionisti statunitensi sostanzialmente nello stesso schema: raggiungendo un picco nel 2021, prima di tornare indietro nei due anni successivi.
Per gli osservatori del clima, esiste un ultimo set di dati che non vale nulla. Gli oppositori dell’ESG “stanno presentando un numero crescente di proposte degli azionisti alle società pubbliche che prendono di mira gli ESG”, ha osservato il Conference Board in un recente rapporto.
I DATI SULLE PROPOSTE ANTI-ESG E SUI FATTORI CLIMATICI
Finora il Conference Board ha suddiviso le aree di interesse specifiche di queste proposte nel 2023, e prevalgono questioni sociali come l’equità razziale. Anche la separazione dei ruoli di amministratore delegato e presidente del cda si colloca più in alto nell’elenco delle questioni rispetto al clima, che si trova in un lontano settimo posto. Inoltre, le proposte anti-ESG hanno un tasso di successo irrisorio: secondo il Conference Board, il tasso medio di sostegno è del 2%, contro il 21% di sostegno alle proposte sul clima da parte di altri sostenitori.
Complessivamente, questa ricchezza di dati sul tema ci dice che la situazione sul campo è complessa. I cda europei vedono i fattori ESG come un’opportunità, mentre quelli statunitensi li considerano più un rischio. Il successo degli attivisti degli azionisti nelle campagne ESG ha raggiunto il picco nel 2021, ma anche il supporto dei proxy advisor istituzionali per quelle campagne. E, in termini climatici, l’opposizione agli ESG potrebbe essere una distrazione, più di ogni altra cosa, dal momento che il clima è un obiettivo minore degli sforzi anti-ESG e che il loro tasso di successo è molto basso.