Gazprom Neft ha annunciato una gara per realizzare uno studio su come utilizzare al meglio le sue riserve nella regione di Yamal
Gazprom Neft, il braccio petrolifero del gigante russo del gas Gazprom, sta studiando la possibilità di produrre il proprio Gas naturale liquefatto (Gnl) nell’Artico cercando al contempo di monetizzare le sue vaste riserve di gas naturale.
LA RUSSIA VUOLE DIVENTARE LEADER
Le discussioni fanno seguito al successo del lancio dell’impianto artico di Yamal LNG, controllato da Novatek, nel dicembre 2017. La Russia vuole aumentare la sua quota di mercato globale nel gas liquido nel prossimo decennio a circa un quinto, dall’attuale 5%. Al momento Mosca ha solo due grandi impianti di GNL in funzione: Yamal LNG con una capacità di 16,5 milioni di tonnellate all’anno e Sakhalin Energy, con oltre 10 milioni di tonnellate, sull’isola orientale di Sakhalin.
GAZPROM NEFT LANCIA UNO STUDIO SU COME UTILIZZARE AL MEGLIO LE RISERVE DI YAMAL
Gazprom Neft ha annunciato una gara alla fine dello scorso anno, rivelata da Interfax, per realizzare uno studio su come utilizzare al meglio le sue riserve nella regione di Yamal. In particolare si tratta di un’analisi dei mercati di petrolio e gas e dei modi di trattare il combustibile anche sotto forma liquefatta. L’azienda inoltre sta considerando l’eventualità di costruire un gasdotto sul fondale marino artico che collegherebbe il suo campo di Novoport alla rete Gazprom esistente.
GAZPROM NEFT HA INTENZIONE DI INVESTIRE NEL SISTEMA DI TRASPORTO DEL GAS SERBO
Sull’altro versante, invece, cioè verso l’Europa, il colosso energetico ha in programma di investire 892 milioni di dollari per l’espansione del sistema di trasporto del gas naturale serbo per assicurare i flussi del Turkish Stream. Secondo una nota della stessa compagnia, gli investimenti verranno effettuati nell’arco del 2019.