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La sicurezza energetica dell’Europa arriva alla prova dell’inverno

I prezzi del gas TTF all’inizio di questa settimana sono aumentati, parallelamente all’inizio dell’ondata di freddo, stabilizzandosi martedì al livello più alto in sei settimane

Dopo un ottobre e gran parte di novembre insolitamente caldi, con l’inizio di dicembre il freddo si è assestato in gran parte dell’Europa, e le previsioni meteorologiche indicano un inizio dell’inverno più freddo del normale nell’Europa settentrionale e nel Regno Unito, il che metterà alla prova la capacità del vecchio continente di tenere le luci e il riscaldamento accesi.

L’Europa – scrive Tsvetana Paraskova su Oilprice.com – è riuscita a riempire gli stoccaggi del gas prima del previsto, grazie ad un afflusso di importazioni di GNL e al clima più mite di ottobre. Il meteorologo tedesco Deutscher Wetterdienst ha affermato che la Germania ha appena visto il suo terzo autunno più caldo da quando sono iniziate le registrazioni, nel 1881. Ora però la domanda di gas in Germania e altrove in Europa sta iniziando a crescere, mentre le temperature precipitano.

I prezzi del gas di riferimento presso l’hub olandese TTF all’inizio di questa settimana sono aumentati, parallelamente all’inizio dell’ondata di freddo, stabilizzandosi martedì al livello più alto in sei settimane.

Anche il prezzo equivalente nel Regno Unito è aumentato, poiché la domanda di gas per la produzione di energia era elevata a causa della bassa velocità del vento. Martedì scorso il gas ha prodotto il 61,6% dell’elettricità britannica, il nucleare ha rappresentato l’11,9% e l’eolico solo il 3,8%, mentre il carbone ha fornito il 3,0% dell’elettricità, come rilevato dalla National Grid.

Il Met Office del Regno Unito ha dichiarato che, nella seconda metà di dicembre, la possibilità di gelo e nebbia è leggermente più alta del solito, insieme a temperature al di sotto del normale e periodi di precipitazioni invernali. Nel complesso, le attuali previsioni del tempo indicano che questo inverno potrebbe essere più freddo del solito, soprattutto nel nord Europa.

“Il freddo inizio di dicembre produrrà un aumento della domanda nell’Europa centrale e settentrionale, con la possibilità di proseguire anche nella seconda metà del mese, se il blocco di aria artica rimarrà forte”, ha detto Matthew Dross, meteorologo di Maxar.

Ci sono segnali di ondate di freddo anche in Asia, che, se prolungate ed unite ad un inverno europeo più freddo, potrebbero portare ad un’altra ondata di acquisti di GNL.

Secondo l’Agenzia federale tedesca per le reti, nonostante gli stoccaggio quasi completi, la Germania potrebbe dover adottare delle misure drastiche come il razionamento del gas, se i livelli negli stoccaggi scendessero al di sotto del 40% entro il 1° febbraio 2023. L’Agenzia, se necessario, ha affermato che attuerà tali misure.

I DATI SUGLI STOCCAGGI EUROPEI DI GAS

Nel frattempo aumentano i prelievi di gas dagli stoccaggi europei: il 29 novembre sono stati prelevati dagli impianti UGS dei Paesi Ue 436 milioni di metri cubi di gas, mentre sono stati pompati 18 milioni di metri cubi, secondo i dati forniti da Gas Infrastructure Europe (GIE), riportati dall’agenzia Tass.

Attualmente, gli impianti di stoccaggio europei sono pieni al 93,19%, con 100,83 miliardi di metri cubi di gas stoccati al loro interno. La capacità massima degli impianti di stoccaggio del gas europei è pari a 107,7 miliardi di metri cubi, secondo il GIE.

Ieri le forniture di gas russo all’Europa in transito attraverso l’Ucraina, alla stazione di distribuzione del gas di Sudzha, sono rimaste al volume precedente di 42,4 milioni di metri cubi, secondo i dati pubblicati sul sito web dell’operatore del sistema di trasmissione del gas ucraino GTSOU.

IL RISCHIO INTERRUZIONI DI CORRENTE IN FRANCIA

Infine la Francia, che questo inverno potrebbe affrontare il rischio di interruzioni di corrente, nel caso in cui la fornitura di elettricità dovesse essere insufficiente a soddisfare la domanda. Ad affermarlo è stato il capo dell’operatore di rete RTE, Xavier Piechaczyk, che come motivazioni ha citato il prezzo da pagare per le lente energie rinnovabili e un’infrastruttura per l’energia nucleare che sta funzionando a metà capacità.

Per Piechaczyk “c’è il rischio di giorni di allerta rossa questo inverno, ma dipenderà principalmente dal tempo. Le interruzioni di corrente non sono necessariamente inevitabili”. A causa della minore disponibilità di generazione nucleare, ha aggiunto il manager, “la Francia questo inverno importerà elettricità dalla maggior parte dei suoi vicini, incluso il Benelux. Siamo in questa situazione di tensione perché la flotta nucleare francese non è a pieno regime”, ha proseguito Piechaczyk, aggiungendo che il Paese sta pagando il prezzo del lento dispiegamento di energie rinnovabili: “in Francia stiamo pagando una sorta di lentezza sulle energie rinnovabili”.

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