Le entrate petrolifere dell’Arabia Saudita saliranno a 783 miliardi di riyal (209 miliardi di dollari), pari a circa il 26% del PIL nel 2026. Si prevede che i guadagni scenderanno a 778 miliardi di riyal nel 2029
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, le entrate petrolifere dell’Arabia Saudita dovrebbero aumentare fino al 2026 fino alla fine del decennio, prima di calare più rapidamente di quanto previsto in precedenza.
ARABIA SAUDITA: IL PIANO DEL GOVERNO E IL RUOLO DEL PETROLIO
Il calo più ripido – riporta Bloomberg – probabilmente causerà qualche preoccupazione per il Paese, poiché il principe ereditario Mohammed bin Salman sta guidando un’ambiziosa trasformazione economica con il programma Vision 2030. Riyadh è già stata costretta a ridimensionare alcuni dei suoi piani, in parte perché i prezzi del petrolio restano ben al di sotto del livello di cui il governo ha bisogno per equilibrare il bilancio.
In un rapporto, il FMI ha affermato che le entrate petrolifere saudite saliranno a 783 miliardi di riyal (209 miliardi di dollari, andando a costituire circa il 26% del prodotto interno lordo nel 2026. Si prevede che i guadagni scenderanno a 778 miliardi di riyal nel 2029, il 4,1% in meno rispetto alle stime precedenti.
I PREZZI DEL PETROLIO E LE CONSEGUENZE SULL’ECONOMIA DELL’ARABIA SAUDITA
Secondo il FMI, l’Arabia Saudita ha bisogno di prezzi del petrolio a 96 dollari al barile per equilibrare il suo bilancio, oltre 20 dollari in più rispetto agli attuali livelli del benchmark globale Brent. Bloomberg Economics stima il pareggio a 112 dollari, una volta presa in considerazione la spesa interna del fondo sovrano del Paese. La domanda chiave per Riyadh è come l’attuale debolezza del mercato petrolifero avrà un impatto sulle finanze e sulla politica di produzione.
Nel suo rapporto, il FMI stima che la produzione di petrolio dell’Arabia Saudita sarà di 9 milioni di barili al giorno quest’anno, in aumento a 10,2 milioni nel 2026 e 11 milioni nel 2029. L’agenzia ha ipotizzato un prezzo medio all’esportazione del Paese di 82,5 dollari al barile nel 2024, in calo a 70 dollari entro la fine del decennio.
IL DIVIDENDO DI SAUDI ARAMCO AL GOVERNO DI RIYADH
Riyadh dipende in larga misura anche dall’enorme dividendo che riceve dall’81% di proprietà della statale Saudi Aramco. La società prevede di pagare un totale di circa 124 miliardi di dollari quest’anno, inclusa una componente speciale introdotta nel 2023. Secondo il FMI, senza la quota legata alle prestazioni, il deficit fiscale saudita del 2% sarebbe quasi raddoppiato.
Il pagamento speciale, stimato in oltre 40 miliardi di dollari nel 2024, dovrebbe essere inferiore nel 2025, in base alla formula di Aramco per pagare una quota del flusso di cassa. Se la società dovesse decidere di mantenere la distribuzione per allentare la pressione sul bilancio saudita, probabilmente dovrà aumentare i prestiti, se i prezzi del petrolio non aumentranno.
Il FMI non ha suddiviso il peso dei dividendi, delle royalty e delle tasse nel calcolo delle entrate petrolifere statali e non prevede i livelli dei dividendi. I suoi calcoli presumono anche che il governo non venderà o trasferirà la proprietà di ulteriori quote di Aramco, il che ridurrebbe le sue entrate dalla società.