L’America sarà un Paese per Ev? Se la proposta dell’Epa sui limiti alle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli passerà, probabilmente sì
Negli Usa le auto endotermiche potrebbero avere i minuti contati. L’Agenzia Americana per la Protezione Ambientale (Epa) ha presentato una proposta che rende ancora più stringenti i limiti sulle emissioni di CO2 delle nuove autovetture e furgoni. Novità che, se approvate, potrebbero aprire definitivamente la strada alle Ev. L’obiettivo dell’Epa è far partire le nuove regole già dal 2024, per scongiurare i rischi legati all’insediamento di una nuova amministrazione.
DUE AUTO SU TRE SARANNO EV?
Due automobili su tre vendute nei prossimi dieci anni saranno elettriche. È l’effetto più tangibile che avrebbero le nuove regole dell’Epa sulle quattro ruote. Le stime dicono che, per soddisfare i nuovi requisiti, entro il 2030 il 60% delle automobili che escono dalle fabbriche dovrebbe essere Ev. Percentuale che dovrebbe salire fino al 67% entro il 2032. L’EPA calcola che il 50% dei nuovi veicoli professionali, il 35% dei nuovi trattori a corto raggio e il 25% a lungo raggio potrebbero essere elettrici entro il 2032.
Una vera e propria rivoluzione che, secondo l’Epa, porterebbe benefici al 2055 che vanno da 850 miliardi di dollari a 1,6 trilioni. Gli automobilisti risparmierebbero più di 9.000 dollari in otto anni, considerando la manutenzione, i costi di riparazione e il carburante. Le nuove regole costerebbero, invece, circa 1.200 dollari alle case produttrici. Reuters rivela che nelle prossime settimane la National Highway Traffic Safety Administration proporrà nuovi standard economici per accompagnare questa transizione.
USA, DIREZIONE EV
L’amministrazione Biden sceglie la strada dei limiti di emissioni allo scarico, invece dei divieti di singole tecnologie, per combattere l’inquinamento. Tuttavia, la destinazione finale è la stessa scelta dall’Europa: l’elettrico.
Entrando nel dettaglio, l’Agenzia americana propone infatti di tagliare ogni anno l’inquinamento medio del 13%. L’obiettivo al 2026 è diminuire del 56% le emissioni medie del parco auto circolante. Entro lo stesso anno i veicoli di media cilindrata dovrebbero vedere una riduzione dei livelli di inquinamento del 44%.
“Questi standard sono molto ambiziosi e confermano il senso di urgenza che il presidente e questa amministrazione sentono nell’affrontare la crisi climatica”, ha detto l’amministratore dell’Epa, Michael Regan, in un’intervista rilasciata a Reuters. Regan ha sottolineato che la proposta è uno “standard basato sulle prestazioni”, non un incentivo alle Ev. Per la stessa ragione, l’amministratore dell’Agenzia si è detto contrario a fissare una data per porre fine alle vendite di auto a benzina.
“Molto deve andare bene affinché questo enorme cambiamento nel nostro mercato automobilistico e della base industriale possa avere successo”, ha detto John Bozzella, CEO della Alliance for Automotive Innovation che rappresenta General Motors, Volkswagen, Toyota e altri.
“Fattori esterni al veicolo, come l’infrastruttura di ricarica, le catene di fornitura, la resilienza della rete, la disponibilità di combustibili a basse emissioni di carbonio e minerali critici determineranno se gli standard EPA a questi livelli sono raggiungibili”, ha aggiunto Bozzella.
GLI AMBIENTALISTI CHIEDONO REGOLE PIÙ STRINGENTI
La discussione è ancora aperta negli Stati Uniti. I gruppi ambientalisti vogliono che l’EPA stabilisca regole più severe, specialmente per quanto riguarda il settore dei camion pesanti.
In particolare Dan Becker, direttore della Safe Climate Transport Campaign, ha sottolineato che le proposte dell’Epa avrebbero dovuto essere più stringenti.
“Le case automobilistiche parlano di entrambi i lati dei loro tubi di scarico, promettendo veicoli elettrici, mentre consegnano per lo più gli stessi vecchi veicoli a combustibili fossili, grazie a regole piene di scappatoie,” ha affermato Becker.