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elettricità Europa

Le aziende lamentano l’annoso problema del prezzo dell’elettricità in Italia

Con una pagina sul Corriere della Sera di oggi, Arvedi Acciai Speciali di Terni ha ricordato che il nostro è il Paese europeo in cui l’elettricità, per le imprese energivore, costa di più

In alto, una scritta: “Prezzo medio dell’energia elettrica pagato dalle industrie energivore in Europa dal 01/01/2025 al 31/08/2025”. A centro pagina una cartina dell’Europa, con le bandiere dei principali Paesi. E poi le cifre, che vanno dai 25,45 euro al megawattora della Francia ai 60,33 €/MWh della Spagna, passando per i 30,80 €/MWh dei Paesi scandinavi e i 44,50 €/MWh della Germania. Infine, in basso, il dato dell’Italia, il più alto di tutti: 85,28 €/MWh.

arvedi acciai Terni

LA “DENUNCIA” DI ARVEDI ACCIAI SPECIALI SUL CORRIERE DELLA SERA

Così, con un’intera pagina sul Corriere della Sera di oggi, l’acciaieria Arvedi Acciai Speciali di Terni ha voluto ricordare che il nostro Paese è quello in cui in Europa l’energia elettrica, per le imprese energivore, costa di più.

LE CAUSE DELL’ALTO PREZZO DELL’ELETTRICITÀ IN ITALIA

Nel 2024 il prezzo all’ingrosso dell’elettricità in Italia è stato di 109 euro per megawattora. Ciò si confronta con i 78 euro della Germania, i 63 euro della Spagna e i 58 della Francia, poco più della metà di quello italiano.

Tra le cause di questo divario c’è la percentuale di energia elettrica generata con il gas: se, infatti, in Italia ciò avviene per il 40% del totale, la Spagna si ferma al 17% e la Germania all’11%. E in Francia è solo del 3%. Visto che il gas oggi è costa di più che in passato, il nostro Paese ne risente.

Una soluzione per ridurre la quota di energia prodotta con il gas è aumentare la produzione tramite fonti rinnovabili, cosa che l’Italia sta già facendo con buoni risultati: dall’inizio del 2025, infatti, il 51% dell’elettricità è arrivata tramite rinnovabili, contro il 49% derivante da gas e altri fossili.

IL DISACCOPPIAMENTO DEI PREZZI DI ELETTRICITÀ E GAS

Ma non basta: finché sarà necessario accendere le centrali a gas, anche solo una piccola quota, e pagheremo tutta l’elettricità come quella derivante dal gas, le bollette resteranno alte. Per abbassare il prezzo, allora, servirebbe il disaccoppiamento del costo dell’energia, separando cioè il prezzo dell’elettricità da quello del gas, da cui dipendiamo. Un’operazione del genere contribuirebbe ad abbassare le tariffe ma, per farlo, servirebbe una decisione europea. E non tutti i Paesi Ue sono favorevoli.

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