Diverse compagnie petrolifere e del gas stanno investendo nella decarbonizzazione ma non abbandoneranno presto i fossili, forse mai. Ecco perché
Le major dell’Oil & Gas non abbandoneranno i fossili per diversi anni, forse mai. Intanto, la Cop29 delude tutti e la transizione verso le rinnovabili procede a rilento. Ecco perché.
FOSSILI, TANTE PAROLE MA POCHI FATTI
Diverse compagnie petrolifere e del gas stanno investendo nella decarbonizzazione, ma di questo passo non sarà possibile vincere la sfida contro il climate change, secondo l”Agenzia internazionale dell’energia (IEA).
Infatti, é vero che alcune Big Oil hanno investito negli ultimi anni in progetti di rinnovabili per accompagnare la transizione verde globale. Tuttavia, la maggior parte delle grandi compagnie petrolifere continua a considerare le operazioni con combustibili fossili la loro principale attività economica. Infatti, i progetti dell’Oil & Gas non stanno diminuendo al ritmo necessario a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi nei prossimi anni. Anzi, molte prevedono di mantenere una produzione elevata di petrolio e gas nei prossimi decenni.
COSA CI HA INSEGNATO LA COP29
La COP29 ha scontentato tutti e non ha portato novità significative per il contrasto al climate change, ma ha messo in evidenza un dato importante: i combustibili fossili continuano a dominare la scena globale dell’energia. Lo dimostrano le conclusioni finali del summit, ma anche la forte presenza e influenza dei rappresentanti dell’industria dell’Oil & Gas.
Il testo finale della COP29 “invita le parti a contribuire a livello nazionale” alla transizione “dai combustibili fossili nei sistemi energetici”.
Tuttavia, ha due limiti importanti. Il primo è che non fissa l’obiettivo di abbandonare i combustibili fossili, ma spinge per incentivare buone pratiche e tecnologie come la cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) nelle attività petrolifere. Il secondo é che non stabilisce obiettivi o traguardi da raggiungere entro il 2050.L’AIE ha detto che le compagnie petrolifere e del gas hanno dovuto lasciare andare “l’illusione che quantità impensabili di cattura del carbonio siano la soluzione”.
FOSSILI, CRITICHE ALLA COP29
I Paesi meno sviluppati sono tra i più critici verso l’accordo raggiunto alla COP29. Chiedevano mille miliardi $ di aiuti all’anno e hanno ottenuto appena 300 miliardi di prestiti. Una beffa che si aggiunge al fatto che l’Africa, ad esempio, produce appena il 3,2% delle emissioni di gas serra globali ma é colpita in modo sproporzionato dalla crisi climatica, come si legge nell’ultimo rapporto della World meteorological organization. Mediamente i paesi africani perdono tra il 2 e il 5% del PIL a causa dei cambiamenti climatici e spendono il 9% del loro budget per contrastarli.
“La Cop29 è stata un disastro, un tradimento dei popoli e del pianeta, compiuto da stati ricchi che prendono sul serio il cambiamento climatico solo a parole. Promettono di mobilitare dei fondi, ma in tutta l’Africa, già ora, si perdono fonti di sostentamento e vite umane”, ha commentato Mohamed Adow, direttore dell’organizzazione ambientale keniana Power shift Africa.