Il 7° Rapporto CoMar certifica il peso strategico delle 45 società pubbliche: utili a 16,3 miliardi e mezzo milione di dipendenti. L’energia guida il settore con oltre il 70% dei ricavi.
Le partecipazioni statali si confermano il motore pulsante dell’economia italiana anche nel 2025. Secondo la settima edizione del “Rapporto sui bilanci delle Società partecipate dallo Stato” elaborato dal Centro Studi CoMar, le 45 società controllate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno generato un fatturato consolidato di 312,2 miliardi di euro, incidendo per il 14,2% sul Prodotto Interno Lordo nazionale. Un dato che evidenzia la centralità del settore pubblico in un tessuto imprenditoriale frammentato, dove oltre il 95% delle 5 milioni di imprese attive è composto da micro-realtà. Non è un caso che, nella classifica delle prime 15 aziende italiane per dimensione, ben 11 siano a controllo pubblico.
UTILI IN CRESCITA E DIVIDENDI PER IL BILANCIO DELLO STATO
L’analisi dei conti 2024 rivela uno stato di salute robusto: gli utili netti hanno raggiunto quota 16,3 miliardi di euro, segnando un incremento del 9,9% rispetto all’anno precedente e addirittura un raddoppio (+127,7%) sul 2019 pre-pandemia. Questa performance ha permesso alle 12 principali partecipate di versare nelle casse dello Stato dividendi per 3,3 miliardi di euro nel solo 2025, superando di 1,3 miliardi le previsioni iniziali e contribuendo così alla riduzione del debito pubblico. Tuttavia, cresce anche l’indebitamento finanziario delle società, salito a 230,1 miliardi (+6%), con un rapporto debiti/fatturato che tocca il 73,7%.
L’ENERGIA DOMINA IL BUSINESS, MA CRESCE L’OCCUPAZIONE
La fotografia scattata da CoMar mostra una netta prevalenza del settore energetico, che da solo genera il 71,6% del fatturato complessivo, seguito a distanza dalla meccanica (13,5%) e dai trasporti e telecomunicazioni (11,1%). Sul fronte occupazionale, il comparto ha sfondato per la prima volta il tetto del mezzo milione di addetti, raggiungendo le 520.487 unità. Poste Italiane, Ferrovie dello Stato ed Enel si confermano i principali datori di lavoro, assorbendo insieme a Leonardo, Eni e Saipem il 75% della forza lavoro totale delle partecipate.
LE PERFORMANCE MIGLIORI: DA SNAM A STRETTO DI MESSINA
Analizzando le singole performance, emergono eccellenze e criticità. In termini di redditività (rapporto utili/fatturato), spiccano Stretto di Messina (73,6%) e Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 (63%), seguite dalle big dell’energia Snam, Terna e Italgas. Sul fronte della marginalità operativa, Snam guida la classifica con un MON su fatturato del 48,8%. Al contrario, realtà come Open Fiber, Cinecittà e Ansaldo Energia mostrano conti in rosso sia sul fronte del margine operativo che del risultato netto.
PREVISIONI 2025 E GRANDI MANOVRE STRATEGICHE
Le proiezioni per l’anno in corso, basate sui dati delle 11 quotate (che rappresentano l’80% degli utili totali), indicano un trend di consolidamento. Il fatturato aggregato nei primi nove mesi è salito a 170,5 miliardi (+1,8%), trainato dalle ottime performance di Italgas (+42,7%) e Fincantieri (+20,5%), che hanno compensato il calo di Eni. Il settore è inoltre al centro di un profondo ridisegno strategico, con operazioni di rilievo come l’acquisizione di 2i Rete Gas da parte di Italgas, le joint venture di Leonardo nella difesa con Rheinmetall e la nascita di Nuclitalia per il nucleare innovativo. Movimenti che confermano il ruolo delle partecipate non solo come generatori di valore economico, ma come braccio operativo della politica industriale nazionale.


