Bruxelles ha presentato la sua strategia per la realizzazione di un sistema finanziario che sostenga il programma dell’Unione per il clima e lo sviluppo sostenibile
A fronte di un pianeta sempre più esposto alle conseguenze imprevedibili del cambiamento climatico e dell’esaurimento delle risorse, s’impone un’azione urgente per adeguarsi a un modello più sostenibile. Con questo obiettivo la Commissione europea ha presentato in settimana la sua strategia per la realizzazione di un sistema finanziario che sostenga il programma dell’Unione per il clima e lo sviluppo sostenibile.
OCCORRONO INVESTIMENTI SUPPLEMENTARI DELL’ORDINE DI 180 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO
Per conseguire gli obiettivi dell’Ue per il 2030 concordati a Parigi, in particolare la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra, occorrono infatti investimenti supplementari dell’ordine di 180 miliardi di euro all’anno. Per questo motivo, partendo dalle raccomandazioni avanzate dal gruppo di esperti ad alto livello sulla finanza sostenibile, la Commissione definisce una tabella di marcia per rafforzare il ruolo della finanza nella realizzazione di un’economia efficiente che consegua anche obiettivi ambientali e sociali.
COLLEGARE LA FINANZA ALLE ESIGENZE DELL’ECONOMIA EUROPEA, A VANTAGGIO DEL PIANETA
Il piano d’azione sulla finanza sostenibile fa parte degli sforzi messi in atto nell’ambito dell’Unione dei mercati dei capitali per collegare la finanza alle esigenze specifiche dell’economia europea, a vantaggio del pianeta e della nostra società. Si tratta inoltre di uno dei passi fondamentali verso l’attuazione dello storico accordo di Parigi e dell’agenda dell’Ue per lo sviluppo sostenibile.
TIMMERMANS, DOMBROVSKIS, KATAINEN, CANETE: RIFORMA CHE AIUTA LE PERSONE E IL PIANETA
“La transizione verso un’economia più verde e sostenibile è benefica per la creazione di posti di lavoro, per le persone e per il pianeta – ha ammesso il primo Vicepresidente Frans Timmermans –. Oggi ci assicuriamo che il sistema finanziario operi in questa direzione. Le nostre proposte consentiranno agli investitori e ai singoli cittadini di effettuare una scelta chiara, di modo che il loro denaro sia utilizzato in maniera più responsabile e a beneficio della sostenibilità”. Per Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, “ispirandoci al lavoro svolto dal gruppo di esperti ad alto livello, oggi presentiamo i nostri piani per una riforma di ampio respiro che potrebbe rappresentare il parametro di riferimento mondiale per la finanza sostenibile. Soltanto con l’aiuto del settore finanziario possiamo soddisfare il fabbisogno di finanziamento di 180 miliardi di euro l’anno per conseguire i nostri obiettivi in termini di clima e di energia, contribuendo così ad un futuro sostenibile per le prossime generazioni”. Discorso simile per Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività: “L’Ue è già in prima linea negli investimenti nell’efficienza delle risorse e nelle infrastrutture sociali mediante il Fondo europeo per gli investimenti strategici. Almeno il 40% degli investimenti infrastrutturali del FEIS sarà destinato ai progetti che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi di Parigi per contrastare i cambiamenti climatici. Al tempo stesso, creare le condizioni propizie agli investimenti sostenibili da parte degli investitori privati è fondamentale ai fini della transizione ad un’economia circolare più pulita e più efficiente sotto il profilo delle risorse”. Infine per Miguel Arias Cañete, Commissario per l’Azione per il clima e l’Energia, “gli investimenti globali sono la chiave per lottare contro i cambiamenti climatici e sono già in atto investimenti per migliaia di miliardi in soluzioni come le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. L’accordo di Parigi costituisce una formidabile opportunità di investimento: dobbiamo chiederci come sfruttarla appieno. Il piano d’azione odierno contribuirà a fare del settore finanziario europeo una delle principali mete al mondo per gli investimenti nelle tecnologie verdi”.
ELEMENTI PRINCIPALI DEL PIANO D’AZIONE
Un anno fa la Commissione ha incaricato il gruppo di esperti ad alto livello sulla finanza sostenibile di predisporre un pacchetto di raccomandazioni rivolte al settore finanziario per sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Prendendo le mosse dalla relazione finale del gruppo, la Commissione propone oggi una strategia dell’Unione in materia di finanza sostenibile, con una tabella di marcia che delinea i lavori e le iniziative future in cui saranno coinvolti tutti i soggetti interessati del sistema finanziario, Tra le azioni proposte c’è quella di creare un linguaggio comune per la finanza sostenibile, ovvero un sistema unificato di classificazione dell’Ue o “tassonomia” per definire ciò che è sostenibile e identificare gli ambiti in cui gli investimenti sostenibili possono incidere maggiormente. Ma anche quella di creare marchi Ue per i prodotti finanziari verdi sulla base di questo sistema di classificazione europeo, permettendo così agli investitori di individuare agevolmente gli investimenti che rispettano i criteri ambientali o di basse emissioni di carbonio. E di chiarire l’obbligo, per i gestori di attività e gli investitori istituzionali, di tenere conto dei fattori di sostenibilità nel processo di investimento e di rendere più stringenti gli obblighi di comunicazione. Senza dimenticare la proposta di imporre alle imprese di assicurazione e di investimento di consigliare i clienti in base alle loro preferenze in materia di sostenibilità. E di integrare la sostenibilità nei requisiti prudenziali: le banche e le imprese di assicurazione sono una fonte importante di finanziamento esterno per l’economia europea. La Commissione esaminerà la fattibilità di una ricalibrazione dei requisiti patrimoniali delle banche (il cosiddetto “fattore di sostegno verde”) per gli investimenti sostenibili, quando si giustifica sotto il profilo del rischio, al tempo stesso assicurando la tenuta della stabilità finanziaria. Infine, viene proposto di migliorare la trasparenza per quanto riguarda le comunicazioni societarie: si propone di rivedere le linee guida sulle informazioni non finanziarie per allinearle maggiormente alle raccomandazioni della task force del Consiglio per la stabilità finanziaria sull’informativa finanziaria collegata al clima.