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Clima Foresta

L’energia da biomasse solide aiuta a fronteggiare i cambiamenti climatici. Lo dice il Mipaaft

Tonon: “Biomasse agro-forestali quale risorsa economica e sociale per il nostro Paese”

“Condividiamo quanto espresso dal Ministro Centinaio, le sue parole rappresentano ciò che speravamo di sentire dal nostro Governo”. Questo il commento di Simone Tonon, Presidente Associazione Energia da Biomasse Solide (EBS) a seguito della presentazione del Position Paper sulle agro energie, elaborato dal ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e dal Crea, insieme a Coldiretti, Confagricoltura e Cia.

IL RUOLO DELLE BIOMASSE NEL PNIEC

Il documento attribuisce il giusto ruolo al contributo delle biomasse di origine forestale e agroforestale nell’ambito del Piano Nazionale Energia – Clima (PNIEC) e in vista degli adempimenti relativi al recepimento della direttiva RED II. Quello su cui punta il ministero delle Politiche agricole è che il Piano valorizzi le ricadute positive di carattere ambientale e sociale legate alla produzione di energia da biomasse agroforestali, puntando ad incrementarne l’uso mediante la trasformazione in impianti sempre più performanti.

TONON: SODDISFATTI DEL RICONOSCIMENTO DEL MINISTRO CENTINAIO

“Non possiamo che essere soddisfatti per il riconoscimento da parte del ministro Centinaio dell’importante contributo ambientale e socio-economico generato da questo comparto. Apprezziamo inoltre – aggiunge Tonon – che si rilevi la capacità delle biomasse di contribuire alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico che, soprattutto in questo momento storico, risultano essere un aspetto di assoluto rilievo”.

STIMOLARE A VALORIZZARE SEMPRE PIÙ IL COMPARTO AGRO-FORESTALE

Tuttavia, i benefici del settore della produzione di energia da biomassa, peraltro evidenziati in un recente studio presentato dall’Università di Venezia, che ha confermato importanti ricadute socio-economiche nonché occupazionali e reddituali, grazie alla filiera di approvvigionamento fortemente radicata nel territorio, devono stimolare a valorizzare sempre più il comparto agro-forestale, come indicato dal Ministero. Dati positivi arrivano anche dall’analisi dell’impatto ambientale, grazie alle sofisticate tecnologie di impiego delle biomasse. Rispetto all’utilizzo di fonti non rinnovabili, l’attività di questi impianti consente di abbattere drasticamente le emissioni di CO2, risparmiando fino a 100 milioni di euro.

POSSIBILE SVILUPPARE ULTERIORMENTE LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOMASSE SOLIDE SENZA ALIMENTARE ALCUNA COMPETIZIONE CON ALTRI UTILIZZI DI QUESTA RISORSA

Infine, Tonon concorda con la linea del ministero secondo la quale “è possibile sviluppare ulteriormente la produzione di energia da biomasse solide senza alimentare alcuna competizione con altri utilizzi di questa risorsa” e che “è necessario salvaguardare l’attuale capacità produttiva delle filiere agroenergetiche attraverso la promozione di misure di revamping/repowering degli impianti esistenti, e di misure volte a sostenerne la produzione anche a conclusione del periodo di incentivazione in un’ottica di salvaguardia e presidio ambientale del territorio (contro i sempre più presenti rischi di dissesto idrogeologico e di incendi) e di minimizzazione del consumo di suolo, nonché di mantenimento e consolidamento del know how degli operatori elettrici”.

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