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L’Europa ha veramente perso 1,3 trilioni di euro senza il gas russo?

Le stime russe conteggiate dal numero uno del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) Dmitriev, non trovano riscontro nelle stime ufficiali o negli studi riconosciuti dalle istituzioni internazionali, come Commissione europea, Fmi e Banca mondiale

L’economia europea ha subito perdite per un totale di 1,3 trilioni di euro a causa della riduzione delle forniture di gas russo dal febbraio 2022, da quando cioè è cominciato il conflitto tra Russia e Ucraina che ha portato l’Ue a un giro di vite sull’import di combustibile da Mosca. A fare i conti ci ha pensato Kirill Dmitriev, amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) e rappresentante speciale del Presidente per gli investimenti e la cooperazione economica, a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), secondo quanto riferito da Tass.

I CONTI RUSSI

La domanda è: si tratta di una cifra realistica? Secondo i calcoli di Tass, il lancio dell’iniziativa REPowerEU volta a eliminare la dipendenza dal gas russo entro il 2027 nel maggio 2022, ha portato il costo degli acquisti di GNL russo da parte dell’UE ad aumentare di quasi 4,6 volte, a causa della crescita dei prezzi. Prima del 2022, il gas russo rappresentava il 40% delle importazioni totali di gas dell’UE. Nel 2023, tale quota era scesa a circa il 15%, ma nel 2024 ha ripreso a crescere, raggiungendo quasi il 19%.

NEI PRIMI QUATTRO MESI DEL 2025, L’UNIONE EUROPEA HA ACQUISTATO GAS DALLA RUSSIA PER CIRCA 5,4 MILIARDI DI EURO, CON UN AUMENTO DEL 17%

Nei primi quattro mesi del 2025, l’Unione Europea ha acquistato gas dalla Russia per circa 5,4 miliardi di euro, con un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le importazioni di GNL dalla Russia in questo periodo sono ammontate a 3,3 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 2,5 miliardi di euro dell’anno precedente. Per il gas via pipeline, l’UE ha pagato 2,1 miliardi di euro, rispetto ai 2,2 miliardi di euro del 2024. Complessivamente, da gennaio ad aprile 2025, la quota della Russia nelle importazioni di gas dell’UE si è attestata al 16,5%, rendendola il secondo fornitore europeo dopo gli Stati Uniti, ha evidenziato Tass.

I DATI DI BRUXELLES CONFERMANO CHE L’UE HA RIDOTTO LA QUOTA DI GAS RUSSO DAL 45% NEL 2021 AL 19% NEL 2024

Secondo i dati di Bruxelles, l’Ue ha ridotto la quota di gas russo dal 45% nel 2021 al 19% nel 2024 (circa 54 miliardi di metri cubi), con previsioni di arrivare al 13% nel 2025. Mosca rappresenta però, sempre secondo l’Ue, ancora il terzo fornitore di gas dopo Norvegia (45,6%) e Algeria (19,3%). Ed è seconda nelle consegne di Gnl ai Ventisette (17,5%), dietro soltanto agli Stati Uniti (45,3%).

Sono stati circa “23 i miliardi di euro” pagati “alla Russia lo scorso anno per le sue forniture energetiche”, ha detto da Strasburgo il commissario responsabile Dan Jorgensen nel presentare la tabella di marcia per lo stop al gas russo dei primi di maggio.

L’UE HA PAGATO ALLA RUSSIA CIRCA 200 MILIARDI DI EURO PER PETROLIO, GAS E CARBONE DAL FEBBRAIO 2022, SECONDO LE STIME DI LE GRAND CONTINENT

L’UE ha pagato alla Russia circa 200 miliardi di euro per petrolio, gas e carbone dal febbraio 2022, secondo i calcoli di Le Grand Continent. Le entrate derivanti dai beni russi bloccati sono state utilizzate per sostenere l’Ucraina, con il 95% destinato al bilancio dell’UE e il restante 5% allo strumento europeo per la pace.

NON ESISTONO STIME UFFICIALI O STUDI RICONOSCIUTI DALLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI

Tuttavia non esistono stime ufficiali o studi riconosciuti dalle istituzioni internazionali, come Commissione europea, Fmi e Banca mondiale che quantifichino in modo esatto le perdite economiche Ue legate alla riduzione del gas russo e all’impatto economico generale.

Vero è che la riduzione delle forniture di gas russo ha causa un aumento dei prezzi dell’energia al Ttf di Amsterdam che ha raggiunto i 300 euro al MWh nell’estate del 2022 ma è sceso sotto i 50 euro nel 2025. Come è altrettanto esatto che questo aumento ha contribuito, insieme ad altri fattori, a un rallentamento economico, a un picco dell’inflazione e a un peggioramento del costo della vita con un impatto sulla competitività industriale, specialmente in Germania.

PER IL CREA L’UE HA SPESO 101 MLD PER IL GAS RUSSO DAL 2022

Alcuni report come quello del Centro per la Ricerca sull’Energia e l’Aria pulita (Crea) indicano che l’Ue ha speso 101 miliardi di euro per il gas russo dal 2022 ma solo per l’import di combustibile e non anche per le perdite economiche complessive. In conclusione non ci sono prove che attestino le perdite complessive generate da riduzione del Pil, aumento del costo della vita, dell’energia e impatto sull’industria, tali da giustificare la cifra di 1,3 trilioni di euro dichiarata da Dmitriev.

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