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L’Europa punta sull’eolico, ma permane il problema delle autorizzazioni

Il tema della autorizzazioni è stato al centro di una sessione del Wind Europe 2023, la conferenza internazionale dell’energia eolica in corso a Copenaghen, in Danimarca.

Nell’aprile 2023 nell’Unione europea ci sono state richieste per 11,4 GW di capacità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Energy Monitor ha riportato come, nell’aprile 2022, l’Ue disponesse di una capacità di energia eolica quattro volte superiore in fase di autorizzazione rispetto a quella in costruzione. La Spagna – che ospiterà la conferenza annuale di WindEurope 2024 a Bilbao – aveva 9 volte più capacità in fase di autorizzazione rispetto a quella in costruzione, e Polonia e Germania ne avevano entrambe 8 volte di più.

IL TEMA DELLE AUTORIZZAZIONI IN EUROPA

La questione delle autorizzazioni lo scorso anno è diventato uno dei principali obiettivi politici in Europa, con i ministri Ue dell’energia che a dicembre hanno firmato delle misure di emergenza per accelerare l’autorizzazione per i progetti di energie rinnovabili. Misure che verranno riproposte a in una nuova direttiva europea sulle energie rinnovabili.

Parallelamente, alcune politiche nazionali – come la legge tedesca sull’eolico onshore, che mira ad espandere l’eolico onshore di 10 GW all’anno a partire dal 2025 – e un nuovo sistema di autorizzazioni semplificato della Spagna, sono state tutte progettate per affrontare lo stesso problema.

L’ANALISI DI GLOBALDATA

I dati di GlobalData, tuttavia, ci mostrano che il problema deve ancora essere affrontato correttamente, anche perché la definizione di GlobalData di “autorizzazioni” esclude i progetti annunciati di recente, che devono ancora compiere progressi significativi. Naturalmente, avere un maggior volume di progetti in concessione non comporterà necessariamente un problema, se il numero di progetti eolici in costruzione crescerà di una quota simile.

Tuttavia, i dati di GlobalData mostrano che la capacità totale dei parchi eolici in costruzione nell’Unione europea è più o meno la stessa rispetto all’aprile 2022: attualmente, infatti, vi sono 0,6 GW in meno in costruzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Le recenti iniziative politiche – a livello nazionale ed europeo – mostrano che i governi si stanno muovendo per affrontare la questione delle autorizzazioni, ma i dati sottolineano che c’è ancora molto da fare per allineare la distribuzione dell’energia eolica ad uno scenario di zero emissioni.

Il tema della autorizzazioni è stato al centro di una sessione del Wind Europe 2023, la conferenza internazionale dell’energia eolica in corso a Copenaghen, in Danimarca.

TARANTINO (ENEL): MISMATCH TRA NORMATIVA NAZIONALE ED ENTI LOCALI

Massimiliano Tarantino, head of Business development repowering and refurbishment di Enel Green Power, ha spiegato che “in Italia abbiamo ancora dei problemi con le autorità regionali e locali, che sono quelle che devono dare l’autorizzazione finale. Infatti, anche se un progetto ottiene il permesso di carattere ambientale a livello nazionale, serve sempre anche il permesso a livello regionale, e questo è il motivo per cui molti progetti eolici vengono ritardati o anche negati senza una reale motivazione”.

Tarantino ha aggiunto che “c’è quindi una sorta di mismatch tra la normativa nazionale e quelle degli enti locali. In Italia solo il 10% dei progetti di energia eolica vengono ottengono l’autorizzazione finale, e il tempio medio per ricevere questo permesso è di 5 anni. Ecco allora che molte volte accade che, una volta che un progetto viene approvato, si deve cambiare la tecnologia perché quella prevista inizialmente ormai è superata, o magari perché non è più competitiva, il che richiede di ricominciare da capo l’iter autorizzativo”.

RWE RENEWABLES: AUTORIZZAZIONI DEVONO ARRIVARE ENTRO 2 ANNI

Sulle autorizzazioni “dobbiamo lavorare per velocizzare le tempistiche, in Europa ci viene richiesto di presentare decine e decine di pagine di documentazione per ottenere un permesso. L’obiettivo è far sì che i permessi arrivino entro un massimo di 2 anni, anziché di 5-6 o più”. Lo ha dichiarato Katja Wunschel, CEO onshore wind and solar Europe & Australia di RWE Renewables, intervenendo al Wind Europe 2023, intervenendo a Wind Europe 2023, la conferenza internazionale sull’energia eolica in corso a Copenaghen.

Wunschel ha spiegato che “in Europa ci sono già alcuni movimenti ed esempi positivi. Abbiamo una certa esperienza in casi eccezionali in cui si ottengono i permessi, di solito onshore, in 2 anni. Sono casi isolati, ma dimostrano che la ricetta del successo è l’obiettivo comune di tutte le parti interessate per farcela. Sfortunatamente, però, al momento ciò dipende da una situazione volontaria, in cui abbiamo bisogno che le parti interessate seguano questa strada, altrimenti arriviamo tempistiche di 6 anni o più. Non vediamo l’ora che arrivi l’annuncio sulla direttiva RED III che, quando arriverà, cambierà le regole del gioco. La rapidità e il modo in cui implementeremo la RED III farà davvero la differenza nelle autorizzazioni”.

KOLINSKI (UE): ENTRO 2025 FARE REPOWERING IMPIANTI PER 40 GW

Lukasz Kolinski, head of Unit renewables and energy system integration policy della Commissione europea, ha sottolineato il fatto che “abbiamo già un quadro normativo europeo di buon livello, non solo sulle energie rinnovabili, ma anche sulle connessioni di rete e sullo stoccaggio di energia. La direttiva RED III facilita lo sviluppo di progetti rinnovabili, perché diminuisce l’incertezza”.

“Da qui al 2025 – ha aggiunto Kolinski – il volume del repowering dei vecchi impianti da sostituire è intorno ai 40 GW. Questo obiettivo non è negoziabile. Abbiamo delle scadenze che incombono per il repowering. Bisogna fare gli assessment strategici ambientali, e il vantaggio sarà che il volume dei progetti aumenterà e sarà più rapido. Quando la direttiva RED III entrerà in vigore, i progetti rinnovabili riceveranno l’autorizzazione in soli 1-2 anni”.

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