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L’Europa sopravvivrà all’inverno? Ecco gli scenari energetici (attuali e futuri)

“I depositi di gas sono pieni per almeno il 90%, ma è probabile che la Ue debba affrontare interruzioni delle forniture all’inizio del prossimo anno”. L’articolo Cnn

“Il tentativo della Russia di usare le sue vaste esportazioni di energia come arma contro l’Europa non sta andando secondo i piani. Mosca ha ridotto le forniture di gas come ritorsione alle sanzioni occidentali, ma la regione è riuscita ad accumulare abbastanza energia per il prossimo inverno.

È un’impresa notevole: solo otto mesi dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle sue truppe di entrare in Ucraina, l’Europa si sta liberando della sua principale fonte di energia. Ha ridotto le importazioni di petrolio, con l’obiettivo di limitare la capacità di Mosca di finanziare la sua guerra, mentre la Russia ha chiuso i principali gasdotti. La quota russa delle importazioni di gas naturale dell’Unione è crollata dal 36% dello scorso ottobre ad appena il 9% un anno dopo, come mostrano i dati della società di ricerca Wood Mackenzie. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, le importazioni di greggio russo nell’UE sono diminuite del 33% in vista del divieto che entrerà in vigore a dicembre”. Questo è ciò che emerge in un articolo della Cnn che esamina la situazione energetica europea attuale.

CNN: EUROPA SULLA BUONA STRADA

“L’Europa – si legge nell’articolo della Cnn – è ormai sulla buona strada per realizzare la sua missione di porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi entro il 2027, e sta aumentando le importazioni dalla Norvegia e dall’Algeria, e di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti, per compensare.
Secondo Gas Infrastructure Europe, gli impianti di stoccaggio del gas sono pieni al 91%, superando di gran lunga l’obiettivo dell’80% che i funzionari dell’UE avevano fissato per i Paesi da raggiungere entro novembre. Ma il successo ha avuto un costo pesante per l’economia: la corsa alle fonti alternative ha fatto impennare i prezzi dell’energia. I prezzi di riferimento europei per il gas sono scesi bruscamente dopo il picco di fine agosto, ma sono ancora più alti del 265% rispetto a un anno fa, facendo ricadere il peso su famiglie e imprese e costringendo i governi a finanziare enormi sussidi”.

“La Germania, potenza manifatturiera europea, prevede una contrazione dell’economia dello 0,4% l’anno prossimo”, aggiunge Cnn.

COSA DICONO GLI ESPERTI

Nell’articolo della Cnn vengono riportate alcune dichiarazioni di esperti, tra questi il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck che in una conferenza stampa a Berlino mercoledì ha detto: “Putin fallirà nel suo tentativo di destabilizzare l’ordine economico generale, così come fallirà sul campo di battaglia in Ucraina”.

Georg Zachmann, senior fellow di Bruegel, un think tank con sede a Bruxelles, inoltre, ha dichiarato alla CNN Business: “La dipendenza in senso fisico sarà già finita l’anno prossimo”. Tuttavia, “prezzi ragionevoli in Europa sono attesi solo nella seconda metà del decennio”, ha aggiunto.

Alexei Miller, amministratore delegato del gigante energetico statale russo Gazprom, ha dichiarato mercoledì che “non c’è alcuna garanzia” che l’Europa sopravviva all’inverno con le riserve attuali. Ha detto che le scorte della Germania coprirebbero solo fino a 10 settimane di domanda.

POSSIBILI INTERRUZIONI DI FORNITURE A INIZIO 2023

Secondo quanto riporta Cnn nell’articolo, “anche se i depositi di gas sono quasi pieni, la sicurezza energetica del continente rimane precaria, con blackout e razionamenti di gas ancora possibili nei prossimi mesi in caso di ulteriori shock di approvvigionamento e di un inverno eccezionalmente freddo. Anche se i depositi di gas sono pieni per almeno il 90%, è probabile che la Ue debba affrontare interruzioni delle forniture all’inizio del prossimo anno se la Russia deciderà di interrompere le restanti forniture di gas a partire da questo mese, secondo un rapporto di luglio dell’Agenzia internazionale dell’energia”.

“Il Fondo Monetario Internazionale ha avvertito in un rapporto di martedì che la crisi energetica dell’Europa non è “uno shock transitorio” e che se l’inverno prossimo sarà difficile, “l’inverno 2023 sarà probabilmente peggiore”, sottolinea Cnn.

GNL E PETROLIO

“Con il crollo delle importazioni russe – si legge nell’articolo della Cnn – l’Europa si è accaparrata il GNL come sostituto. Insieme, l’Europa e il Regno Unito hanno importato quasi il 68% in più di GNL da fonti diverse dalla Russia tra marzo e settembre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2021, secondo i dati ICIS. Ma la concorrenza globale per il GNL è già molto agguerrita e potrebbe diventare ancora più intensa se, come ci si aspetta, l’anno prossimo l’economia cinese ricomincerà a prendere un po’ di velocità”.

ENERGIA RINNOVABILE “IN ATTESA”

Cnn passa poi all’energia rinnovabile e scrive che “la disperata corsa dell’Europa a sostituire l’energia russa ha avuto un costo anche per l’ambiente, accelerando i piani per abbandonare del tutto i combustibili fossili nel lungo periodo. I timori di una diffusa carenza di energia hanno portato alcuni Paesi ad accendere vecchie centrali elettriche che bruciano carbone, il più inquinante di tutti i combustibili fossili”.

“Secondo l’ICIS – riporta Cnn – tra marzo e settembre di quest’anno la produzione di energia da carbon fossile è aumentata di quasi il 15% rispetto allo stesso periodo del 2021. Ma la crisi energetica ha sensibilizzato tutto il Continente. A maggio, la Commissione europea ha presentato il piano “REPowerEU” da 210 miliardi di euro (204 miliardi di dollari) per svincolarsi dalle importazioni russe, che secondo la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen avrebbe “accelerato” la transizione del continente verso le energie rinnovabili”.

“L’Unione Europea punta a far sì che le fonti rinnovabili rappresentino il 45% dell’energia europea entro la fine del decennio, rispetto al 40%”, conclude Cnn.

(Articolo estratto dalla rassegna stampa estera di Eprcomunicazione)

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