Il presidente della compagnia petrolifera nazionale NOC, Mustafa Sanalla, ha confermato la presenza di gruppi armati all’interno dell’area degli impianti
Rimane ancora chiuso il giacimento petrolifero libico di El Sharara, il più grande del paese e in grado di produrre 315.000 barili al giorno. Secondo quanto riferisce Reuters, citando una dichiarazione del presidente della compagnia petrolifera nazionale NOC, Mustafa Sanalla, dei gruppi armati sarebbero ancora presenti all’interno dell’area degli impianti.
IL CAMPO DI SHARARA È CHIUSO
Mustafa Sanalla ha respinto gli appelli delle forze dell’Esercito Nazionale Libico (LNA), a riprendere la produzione. “Il campo è chiuso a causa della presenza di un gruppo di civili, di milizia armata e di alcuni militari”, ha detto il presidente del NOC in un video pubblicato online.
IL GIACIMENTO È OUT DA DICEMBRE
Il giacimento petrolifero nel profondo sud della Libia è chiuso da dicembre, da quando le guardie e le tribù lo hanno sequestrato per avanzare una serie di richieste monetarie.
NESSUNA REVOCA DELLA “FORZA MAGGIORE”
A gennaio, l’LNA, che ha sede nella Libia orientale, ha iniziato un’offensiva per mettere in sicurezza El Sharara e i vicini giacimenti petroliferi di El Feel gestiti da Eni e Noc. In seguito l’LNA ha chiesto alla NOC di revocare la forza maggiore. Ma secondo Sanalla non ci sono ancora le condizioni per una tale mossa: “Il campo non è ancora sicuro”, ha ammesso.