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Petrolio Offshore

Impatto su industria upstream a metà anni ’20. L’analisi WoodMac

Quasi tutti i progetti pre-FID saranno rinviati. Forse solo 10 degli oltre 50 progetti potenziali upstream vedranno la luce quest’anno

Il crollo del prezzo del petrolio avrà un impatto drammatico sull’industria upstream. Quasi tutti i progetti in pre-FID, cioè in attesa di approvazione per la decisione finale di investimento, saranno rinviati secondo la società di consulenza Wood Mackenzie in un articolo  pubblicato su Oil&Gas Journal. E solo 10 degli oltre 50 progetti potenziali che avrebbero potuto vedere la luce quest’anno, avranno il semaforo verde, sempre coronavirus permettendo.

AL MASSIMO SI LIBERERANNO RISORSE PER 22 MILIARDI DI DOLLARI

Secondo Rob Morris, uno dei componenti del team di ricerca di WoodMac per il settore upstream, “i 110 miliardi di dollari di investimenti previsti saranno quasi certamente differiti, e altri 100 miliardi di dollari sono fortemente a rischio”. I nuovi investimenti che potrebbero avere il via libera “potrebbero liberare risorse per 22 miliardi di dollari se solo i progetti in fase avanzata venissero portati avanti”.

BILANCI E DRIVER STRATEGICI AVRANNO LA PRECEDENZA

“La solidità dei bilanci aziendali, il rafforzamento e i driver strategici sono molto più importanti dei progetti. Solo chi ha bilanci solidi contemplerà la possibilità di portare avanti i grandi progetti che si trovano nella di decisione finale di investimento”, hanno sottolineato da WoodMac

BISOGNA CALCOLARE UN RITORNO DI INVESTIMENTO DEL 15% SU UN PREZZO MEDIO DEL BARILE A 50 DOLLARI

Le major ma anche alcune compagnie petrolifere di minor cabotaggio “prenderanno il comando, mentre i progetti con partner finanziariamente più deboli e all’estremità superiore della curva dei costi avranno difficoltà – ha ammesso Morris -. Cinque anni di riduzione dei costi e di ottimizzazione significano che più della metà dei progetti in pre-FID del 2020 potrebbero generare un ritorno del 15% a 50 dollari al barile. Nel 2015, meno della metà dei progetti pre-FID generò il 15% a 85 dollari al barile e quasi nessuno era economico, al di sotto cioè dei 50 dollari al barile”, ha sottolineato l’analista di WoodMac.

PETROLIO IN ACQUE PROFONDE E GNL AL TOP DELLA LISTA UPSTREAM

Naturalmente, ha evidenziato la società di consulenza, i progetti che hanno elementi strategici, una economia solida con operatori altrettanto solidi, saranno avvantaggiati: in questo senso il petrolio in acque profonde e il Gnl dominano l’elenco. I vantaggi del petrolio in acque profonde come è accaduto con le scoperte in Guyana e Brasile, insieme al Gnl – compresi i greenfield a basso costo e il reintegro del gas di alimentazione nei progetti di liquefazione già esistenti – sono destinati a progredire, secondo WoodMac.

“Due terzi di tutti i progetti greenfield, che rappresentano 110 miliardi di dollari di investimenti totali futuri, dovranno affrontare un rinvio quasi certo – ha detto Morris -. Alcune decisioni per i progetti saranno rinviate al 2021 e oltre”. Alcuni saranno completamente rielaborati o addirittura messi in stand by in modo permanente. Tra questi vi sono progetti con fattori strategici più deboli, alti break-evens, e/o operatori finanziariamente in difficoltà.

NE FARANNO LE SPESE AFRICA, MARE DEL NORD, SUD-EST ASIATICO E GNL AUSTRALIANO

“L’Africa, il Mare del Nord, il Sud-Est asiatico e il Gnl australiano dovranno far fronte a rinvii di massa. Il Gnl australiano è forse la vittima più importante. Come avevamo previsto, sia Woodside Petroleum che Santos hanno già annunciato ritardi a Scarborough e Barossa fino a quando le condizioni di mercato non miglioreranno”, ha aggiunto Morris.

VOLUMI A RISCHIO A META’ DEGLI ANNI ’20

I rinvii di tutti questo progetti significheranno, naturalmente, “enormi volumi di produzione pre-FID a rischio a partire dalla metà degli anni Venti. I progetti che in precedenza puntavano a un FID 2020 avrebbero contribuito con 1,8 milioni di barili al giorno di liquidi e quasi 20 miliardi di piedi cudi di produzione di gas”, ha concluso l’analista di WoodMac.

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