A COP26, 23 nazioni hanno siglato un accordo per dire addio al carbone. Tra i non firmatari ci sono, però, Cina e Stati Uniti
L’addio al carbone divide, anche a Glasgow. A Cop26, Indonesia, Polonia, Vietnam e altre nazioni si sono impegnate a eliminare gradualmente l’uso dell’energia a carbone. Impegno, però, che non si assunti altri grandi consumatori di carbone, tra cui Cina ed India. Anche gli Usa non hanno aderito all’impegno.
Fallisce, dunque, l’impegno del vertice delle Nazioni Unite, che si era posto l’obiettivo di consegnare il carbone alla storia?
L’ACCORDO SULL’ADDIO AL CARBONE
L’accordo coinvolge 23 nazioni. I firmatari, tra cui Indonesia, Polonia e Vietnam hanno concordato di eliminare gradualmente la produzione di energia a carbone negli anni 2030 nei paesi più ricchi e negli anni 2040 per i paesi più poveri. Diversi anche i Paesi a evitare gli investimenti in nuove centrali a carbone in patria e all’estero.
IL COMMENTO DI ALOK SHARMA
L’intesa rappresenta un primo passo in avanti per presidente del vertice COP26 , Alok Sharma: “oggi penso che possiamo dire che la fine del carbone è in vista” e certamente affermare che “il carbone non è più il re” delle fonti energetiche.
I GRANDI ASSENTI
Tra i 23, però, manca la Cina, che è la responsabile di circa il 54,3% del consumo globale di carbone nel 2020. L’intesa non coinvolge nemmeno l’India, che ha utilizzato l’11,6% del carbone lo scorso anno, secondo la revisione statistica mondiale dell’energia del 2021 di BP.
Gli Stati Uniti, che come Pechino non hanno aderito all’impegno, hanno consumato il 6,1% del carbone.
GLI USA FANNO IN SOLITUDINE?
Nonostante il mancato impegno, un funzionario degli Stati Uniti ci ha tenuto ha ricordare che anche il presidente Joe Biden si è posto l’obiettivo di decarbonizzare la rete elettrica entro il 2035, riducendo la dipendenza dal carbone.