“Potremmo raggiungere gli 88 GW di energia rinnovabile offshore entro la fine di questo decennio e arrivare a 360 GW entro la metà del secolo”, ha dichiarato il Commissario all’Energia Dan Jørgensen
L’Unione Europea lancia una nuova arma per contrastare il caro-energia e rafforzare la competitività industriale: i “contratti tripartiti”. Si tratta di accordi settoriali che riuniranno settore pubblico, produttori di energia e grandi consumatori industriali per creare un clima favorevole agli investimenti in energia pulita. I primi due contratti, ha annunciato il Commissario all’Energia Dan Jørgensen, si concentreranno su settori strategici come l’eolico offshore, le reti elettriche e lo stoccaggio di energia.
L’annuncio è stato dato dal Commissario Jørgensen durante una visita alla centrale elettrica di Avedøre, a margine del Consiglio informale sull’energia tenutosi a Copenaghen il 4 settembre. Questa iniziativa rappresenta una delle azioni chiave del “Piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili” pubblicato dalla Commissione a febbraio.
LA LOGICA DEI CONTRATTI TRIPARTITI: DOMANDA E OFFERTA INSIEME
“Qual è la logica alla base di questo approccio?”, ha spiegato Jørgensen. “Da un lato, le aziende europee hanno bisogno di energia affidabile e conveniente per rimanere competitive. Dall’altro, i produttori di energia pulita necessitano di una domanda stabile per sostenere i loro investimenti”.
I contratti tripartiti, ha proseguito il Commissario, sono una soluzione innovativa che affronta entrambe le sfide con un approccio collaborativo. Attraverso impegni politici e settoriali, questi accordi riuniranno un “trio di attori”:
Gli sviluppatori e la catena di fornitura dell’energia pulita;
I consumatori industriali che necessitano di energia a prezzi accessibili;
Il settore pubblico, con il supporto di istituzioni finanziarie come la Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
IL PRIMO CONTRATTO: EOLICO OFFSHORE E RETI ELETTRICHE
Il primo contratto settoriale si concentrerà sull’eolico offshore e sulle reti. “Sulla base degli obiettivi ambiziosi indicati dagli Stati membri, potremmo raggiungere gli 88 GW di energia rinnovabile offshore entro la fine di questo decennio e arrivare a 360 GW entro la metà del secolo”, ha dichiarato Jørgensen. “Per dare un’idea, ciò equivale all’attuale capacità di generazione installata in Germania, Polonia e Grecia messe insieme”.
Per raggiungere questo enorme potenziale, sarà indispensabile rafforzare le reti elettriche e le capacità di stoccaggio, che sono l’oggetto del secondo contratto.
IL SECONDO CONTRATTO: LO STOCCAGGIO DI ENERGIA
Il secondo contratto si focalizzerà sullo stoccaggio di energia, una tecnologia chiave per integrare una quota crescente di rinnovabili intermittenti nel sistema, ottimizzare l’uso della rete e attenuare i picchi di prezzo. “A livello UE, alcuni studi indicano una necessità di circa 200 GW di accumulo di energia entro il 2030”, ha affermato il Commissario. “Sfruttare questo potenziale incoraggiando maggiori investimenti sarà uno degli obiettivi principali del nostro contratto tripartito”.
NON SOLO EOLICO E STOCCAGGIO: I PROSSIMI PASSI
Jørgensen ha chiarito che questi sono solo i primi due settori a beneficiare dei nuovi contratti. “La Commissione sta attualmente valutando l’utilità dei contratti per altri settori”, ha annunciato. “Pensiamo, ad esempio, al biometano, all’efficienza energetica, all’energia nucleare, all’integrazione energetica dei data center… per citarne solo alcuni”.
“L’Europa è sempre stata all’avanguardia nel campo dell’energia pulita. Ma la corsa non è finita. Anzi, è solo all’inizio”, ha concluso il Commissario. “Insieme, continuiamo a dare il massimo. Per stimolare gli investimenti. Per far crescere le nostre industrie. E per promuovere la nostra indipendenza, come Europa forte e sostenibile”.