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Malta pronta a puntare sui bunkeraggi Gnl

L’isola è pronta ad approfittare del gasdotto Med-Link con il quale si connetterà alla rete composta da Tanap, Tap, Greenstream e Transmed per avere accesso al gas proveniente da Russia, Azerbaigian e Nord Africa per creare Gnl da utilizzare nel trasporto marittimo

Malta sta studiando la possibilità di realizzare delle infrastrutture di bunkeraggio del Gas naturale liquefatto (Gnl) sfruttando le forniture del gasdotto che a partire dal 2024 collegherà l’isola con la Sicilia. Lo studio per verificare la fattibilità dell’opera di rifornimento di Gnl è stato avviato alla fine dello scorso anno e condotto attraverso la società belga di consulenza energetica Tractabel, in linea con la direttiva europea sulla decarbonizzazione che incoraggia lo sviluppo di infrastrutture di questo tipo per le navi nei principali porti europei. Dal 2020 anche l’International maritime organization consentirà la circolazione di navi nel Mediterraneo settentrionale e in altre aree solo a navi con basse emissioni, mettendo fuori gioco l’inquinante combustibile delle attuali navi. In Europa sono già attivi alcuni porti in Svezia, Spagna e Belgio mentre in Italia per esempio, dopo una fase di sperimentazione a Civitavecchia, si sta pensando di puntare su Genova, Venezia, Cagliari e Napoli.

gnlL’obiettivo è stimolare l’utilizzo del Gnl come combustibile per uso marittimo e attirare investitori

“L’obiettivo generale dello studio è analizzare la fattibilità dell’introduzione di infrastrutture di bunkeraggio per il Gnl, tenendo conto dell’aspetto economico e ambientale, della domanda del mercato, delle caratteristiche geografiche, dei rischi e della sicurezza e dell’attrattiva complessiva del progetto”, si legge nella descrizione dell’analisi di avvio dello studio. Che esaminerà anche delle alternative, basandosi sui risultati degli aspetti socioeconomici, il binomio costi-benefici e valutando i possibili rischi. Lo studio mira, infine, a colmare le lacune legislative nel settore e a garantire la formazione necessaria per l’attuazione e il funzionamento di queste infrastrutture. “Il risultato dello studio – prosegue ancora il testo – faciliterà il compito del governo nell’elaborazione di una politica nazionale di settore, con l’obiettivo ultimo di stimolare l’utilizzo del Gnl come combustibile per uso marittimo e attirare potenziali investitori”. I primi risultati dell’approfondimento dovrebbero essere pubblicati entro la fine del 2018: il tutto per un costo di 8 milioni di euro. La prima fase dovrebbe poi concludersi entro il 2019. Dovrebbe anche essere costituta una società pubblica per la gestione delle fasi di progettazione ed esecuzione. La raccolta dei permessi, da consegnare entro il 2020, verrà poi seguita dalla fase di completamento del progetto, che dovrebbe durare tra i 24 e i 36 mesi. Daniel Azzopardi, numero uno dell’Agenzia per l’energia e l’acqua, ha detto al sito web Lovin Malta che lo studio è ancora in una fase molto precoce e che il bunkeraggio del Gnl è in fase di analisi come una delle tante possibilità. “Se c’è una domanda di bunkeraggio, il gas naturale importato attraverso il gasdotto potrebbe essere liquefatto e utilizzato per le navi, ma ovviamente non a costo della produzione di energia”.

Con il Med-Link Malta si connetterà a Tanap, Tap, Greenstream e Transmed

Il gasdotto da cui si dovrebbe attingere per i bunkeraggi è il Med-Link che collegherà Delimara (Malta) a Gela (Sicilia) connettendosi alla rete europea del gas. L’impianto avrà una lunghezza di 159 km e un diametro di 22 cm, il che significa che sarà in grado di fornire fino a due miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno alle centrali di Delimara. Azzopardi ha aggiunto che il gasdotto sarà a prova di futuro e sarà in grado di trasportare sufficiente gas naturale per soddisfare la crescita economica prevista a Malta nei prossimi quattro decenni. Ha confermato, inoltre, che l’isola manterrà il pieno controllo sulla quantità di gas che acquista dall’Italia e non sarà in alcun modo obbligata ad acquistare più gas di quanto non ne abbia bisogno per la produzione di energia elettrica. Il collegamento alla rete europea consentirà a Malta di avere finalmente accesso al gas proveniente dalla Russia e dall’Azerbaigian attraverso i gasdotti Trans-Anatolian e Trans-Adriatic pipelines in corso di realizzazione. Tuttavia, la maggior parte del gas di Malta dovrebbe provenire dal gasdotto Greenstream che collega la Sicilia con la Libia e dal Trans-Mediterranean Pipeline che collega la Sicilia con Algeria e Tunisia.

I lavori sul gasdotto dovrebbero terminare il 2024tap

“Il gasdotto offrirà il meglio di entrambi i mondi, in quanto consentirà a Malta di prelevare gas da qualsiasi fonte di approvvigionamento della rete gas italo-europea”, ha dichiarato Azzopardi. La costruzione del gasdotto dovrebbe iniziare nel 2020, concludersi entro il 2024 e costare circa 322 milioni di euro. Una volta realizzata, la pipeline sostituirà anche l’antiestetica petroliera della baia di Marsaxlokk, che attualmente fornisce Gnl alla centrale di Delimara. I preparativi sono già iniziati: i terminal a Malta e in Sicilia sono ormai stati individuati ed è stato siglato un accordo di collaborazione per facilitare il rilascio delle autorizzazioni in Italia. Il mese scorso sono state indette gare d’appalto per effettuare una serie di indagini sottomarine, studi ambientali, una progettazione ingegneristica dettagliata e per curare l’aspetto finanziario del progetto. A ottobre scorso, Malta ha presentato una richiesta all’Ue per ottenere una quota significativa di fondi per questi studi nell’ambito dei meccanismi Connecting Europe Facility (CEF).

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