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Manovra, dalle bollette al fondo per il clima. Tutte le misure di ambiente ed energia

Prorogati bonus edilizi e istituito il Fondo sostegno per la transizione industriale: 2 mld per il taglio delle bollette

Entra nel vivo la manovra 2022 del governo che può contare anche quest’anno sua una nutrita schiera di norme nel settore energetico e ambientale. Si parte con le proroghe ai bonus all’articolo 8 della bozza che prevede proroghe in materia di superbonus fiscale, di riqualificazione energetica, recupero del patrimonio edilizio, acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, di sistemazione a verde ed in materia di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici. Ma anche, all’articolo 9, il credito di importa per la transizione ecologica.

I BONUS EDILIZI ED ENERGETICI

Innanzitutto il governo ha deciso nella bozza di prorogare il Superbonus del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 ma con un decalage: la detrazione si ridurrà progressivamente e sarà del 70% per quelle sostenute nell’anno 2024 e del 65% per quelle sostenute nell’anno 2025. Per gli interventi effettuati sulle prime case unifamiliari, invece, “che hanno un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 25.000 euro annui, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022”.

Per gli interventi effettuati per i quali, alla data del 30 settembre 2021 risulti effettuata la Cila la detrazione del 110% spetta per tutto il 2022. Per gli interventi effettuati dai condomini e dalle persone fisiche compresi quelli effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, nella misura del 110 per cento per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2023, del 70 per cento per quelle sostenute nell’anno 2024 e del 65 per cento per quelle sostenute nell’anno 2025. Per gli interventi effettuati su unità immobiliari adibite ad abitazione principale dalle persone fisiche che hanno un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente, non superiore a 25.000 euro annui, la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Per gli interventi effettuati dai soggetti di cui al comma 9, lettera c), e dalle cooperative per i quali alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60 per cento dell’intervento complessivo, la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, si legge nella bozza.

Riconosciuta anche “una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le ulteriori spese documentate sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, spetta nella misura del 50 per cento delle spese sostenute ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 5.000 euro. La detrazione spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto. Qualora gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano effettuati nell’anno precedente a quello dell’acquisto, ovvero siano iniziati nell’anno precedente a quello dell’acquisto e proseguiti in detto anno, il limite di 5.000 euro è considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per le quali si è fruito della detrazione”, sottolinea sempre la bozza della manovra.

LE MISURE INFRASTRUTTURALI

Il Titolo X della manovra è invece dedicato alle misure in materia di infrastrutture, trasporti, transizione ecologica ed energia.

L’articolo 119 stabilisce che è “riconosciuto alla regione Emilia-Romagna un contributo statale pari a complessivi 200 milioni di euro, di cui 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 20 milioni di euro nell’anno 2024, 40 milioni di euro nell’anno 2025, 50 milioni di euro nell’anno 2026, di 70 milioni di euro nell’anno 2027 (da definire quote annuali) per la realizzazione dell’autostrada regionale Cispadana”

L’articolo 120 si occupa di infrastrutture stradali sostenibili delle regioni, delle province e delle città metropolitane: “Per il finanziamento degli interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione straordinaria ed adeguamento funzionale e resilienza ai cambiamenti climatici della viabilità stradale, anche con riferimento a varianti di percorso, di competenza di regioni, province e città metropolitane, è autorizzata la spesa di 150 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023 e di 300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2029. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro il 28 febbraio 2022, previa intesa in sede di Conferenza unificata (…) sono definiti i criteri e le modalità per l’assegnazione e l’eventuale revoca delle risorse di cui al comma 1, anche sulla base della consistenza della rete viaria e della vulnerabilità rispetto a fenomeni antropici, quali traffico ed incidentalità, e naturali, quali sisma e dissesto idrogeologico; con il medesimo decreto sono altresì definite le procedure di revoca delle risorse assegnate e non utilizzate. Con lo stesso decreto sono inoltre definiti i criteri generali per adeguare la progettazione e l’esecuzione di tali opere ai principi ambientali comunitari”.

LA SICUREZZA STRADALE

L’articolo 121 si occupa della messa in sicurezza stradale e prevede “per l’anno 2022, sono assegnati ai comuni contributi per investimenti finalizzati alla manutenzione straordinaria delle strade comunali, dei marciapiedi e dell’arredo urbano, nel limite complessivo di 200 milioni di euro. I contributi di cui al periodo precedente sono assegnati, entro il 15 gennaio 2022, con decreto del Ministero dell’interno, ai comuni con popolazione inferiore o uguale ai 5.000 abitanti nella misura di 10.000 euro ciascuno, ai comuni con popolazione tra 5.001 e 10.000 abitanti nella misura di 25.000 euro ciascuno, ai comuni con popolazione tra 10.001 e 20.000 abitanti nella misura di 60.000 euro ciascuno, ai comuni con popolazione tra 20.001 e 50.000 abitanti nella misura di 125.000 euro ciascuno, ai comuni tra 50.001 e 100.000 abitanti nella misura di 160.000 euro ciascuno, ai comuni tra 100.001 e 250.000 abitanti nella misura di 230.000 euro ciascuno e ai comuni con popolazione superiore a 250.000 abitanti nella misura di 350.000 euro ciascuno”.

Le norme successive incrementano il Fondo nazionale trasporti, rifinanziano le progettazioni, istituiscono un fondo da 290 milioni per il 2022, 2023, 2024 e di 330 mln per il 2025 (140 per il 2026) per il Giubileo del 2025, prorogano per tutto il 2022 lo stato emergenza per il sisma del 2016 e rifinanziano il Fondo per la prevenzione del rischio sismico.

IL FONDO DI SOSTEGNO PER LA TRANSIZIONE INDUSTRIALE

L’articolo 127 crea il Fondo sostegno per la transizione industriale: “Allo scopo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico il Fondo per la transizione industriale con una dotazione di 150 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022. A valere sulle risorse del fondo possono essere concesse agevolazioni alle imprese, con particolare riguardo a quelle che operano in settori ad alta intensità energetica, per la realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo per impieghi produttivi di materie prime e di materie riciclate, nonché per la cattura, il sequestro e il riutilizzo della CO2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottarsi di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per la transizione ecologica, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente norma sono adottate le disposizioni attuative del presente articolo”.

IL FONDO PER IL CLIMA

L’articolo 128 istituisce il Fondo italiano per il Clima: “È istituito, nello stato di previsione del Ministero della transizione ecologica, un Fondo rotativo con dotazione pari a 840 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026. Il Fondo è destinato al finanziamento di interventi a favore di soggetti privati e pubblici, volti a contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nell’ambito degli accordi internazionali sul clima e tutela ambientale ai quali l’Italia ha aderito. Rientrano nell’ambito operativo del Fondo i Paesi beneficiari di assistenza allo sviluppo ufficiale individuati dal Comitato di aiuto allo sviluppo dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE-DAC), nonché gli ulteriori Paesi individuati dal Comitato di Indirizzo del Fondo”. Il Fondo può “a) assumere capitale di rischio mediante fondi di investimento, fondi di fondi o capitale di debito; b) erogare finanziamenti indiretti mediante istituzioni finanziarie, incluse istituzioni finanziarie europee, istituzioni finanziarie multinazionali e sovranazionali, fondi multilaterali di sviluppo; c) erogare finanziamenti diretti di iniziative e programmi ad elevato impatto; d) erogare garanzie, su finanziamenti concessi da soggetti terzi autorizzati all’esercizio del credito, entro il limite massimo del 50% dell’importo finanziato, entro un importo massimo non eccedente il 50% delle risorse stanziate (…)”. Il Fondo è inoltre gestito “da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. sulla base di apposita convenzione da stipulare con il Ministero della transizione ecologica”.

IL FONDO PER L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA NAZIONALE DI CONTROLLO DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO

L’articolo 129 prevede l’Istituzione del Fondo per l’attuazione del programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico: “Al fine di assicurare l’efficace attuazione del programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico (…) nonché di rispettare gli impegni di riduzione delle emissioni assunti dall’Italia, è istituito, nello stato di previsione del Ministero della transizione ecologica, un apposito Fondo destinato a finanziare l’attuazione delle misure previste dal medesimo programma nazionale. Al Fondo è assegnata una dotazione pari a 50 milioni di euro nel 2023, 100 milioni di euro nel 2024, 150 milioni di euro nel 2025 e di 200 milioni di euro annui dal 2026 al 2035. Con appositi decreti del Ministro della transizione ecologica, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, dello sviluppo economico, delle politiche agricole alimentari e forestali, delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e della salute per gli aspetti di competenza, sono stabilite le modalità di utilizzo delle risorse del Fondo di cui al precedente periodo, anche attraverso bandi e programmi di finanziamento delle attività necessarie ad attuare le misure del programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico”.

Gli articoli successivi si occupano di ricerca e contrasto di specie esotiche invasive, di lotta agli incendi, di funzioni in materia di pesca marittima da parte delle Capitanerie di porto e della Guardia costiera mentre l’articolo 133 riguarda l’attuazione della strategia forestale nazionale e prevede che “al fine di assicurare l’attuazione della strategia forestale nazionale (…) è istituito, nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali un Fondo con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022- 2023 e di 40 milioni di euro a decorrere dal 2024”.

LE MISURE SUL CARO BOLLETTE

Il successivo articolo 134 si occupa infine di contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi per il settore elettrico e il gas: “Al fine di contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema fino a concorrenza dell’importo di 2.000 milioni di euro che a tal fine sono trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali entro il 15 febbraio 2022”.

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