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Meloni lancia il ‘Make in Italy’: “Consapevole nodo energia, mercato sotto la lente per verificare anomalie”

La premier Meloni all’Assemblea di Confindustria ha ricordato l’impegno del Governo sul nucleare

“Vogliamo lavorare per rafforzare la nostra capacità di ‘made in’ e vogliamo lanciare il messaggio ‘make in Italy’. Naturalmente c’è ancora molto da lavorare ci sono problemi strutturali che famiglie e imprese incontrano. E la questione più urgente da affrontare senza timore è il nodo del costo dell’energia, il governo è perfettamente consapevole”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni parlando all’Assemblea di Confindustria a Bologna.

“Dall’inizio di questo governo abbiamo stanziato circa 60 mld di euro l’equivalente di due leggi finanziarie per cercare di alleviare i costi dell’energia, ma cercare di tamponare spendendo soldi pubblici non può essere la soluzione, per questo abbiamo accompagnato le risorse con interventi come i uno strumento già disponibile per il disaccoppiamento del prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili da quello del gas e quello dei contratti pluriennali a prezzo fisso di acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili dove il corrispettivo viene stabilito tra le parti per riflettere i reali posti di produzione per ciascuna tecnologia”, ha detto Meloni.

“AL LAVORO SU FUNZIONAMENTO DEL MERCATO ITALIANO PER COMPRENDERE SE EVENTUALI ANOMALIE NELLA FORMAZIONE DEL PREZZO UNICO NAZIONALE”

“Stiamo anche lavorando a un’analisi del funzionamento del mercato italiano per comprendere se eventuali anomalie nella formazione del prezzo unico Nazionale possano essere la causa di aumenti ingiustificati perché sarebbe inaccettabile se ci fossero speculazioni sulla pelle di chi produce e crea occupazione”, ha proseguito la premier.

DISEGNO DI LEGGE SUL NUCLEARE PROSEGUE ITER

Meloni ha poi riaffermato l’importanza degli obiettivi di decarbonizzazione che però vanno coniugati “rafforzando la sovranità industriale ed economica dell’Italia per rimanere in questo modo competitivi sul mercato perché come giustamente ha ricordato il presidente Orsini non basta che i nostri prodotti siano di qualità, devono anche rimanere concorrenziali e mentre il disegno di legge sul nucleare va verso l’esame parlamentare nasce ‘Nuclitalia’” “che potrà contare sulle eccellenze di tre grandi realtà del sistema Italia. Però sulla materia energeticamente Orsini voglio dirle che siamo sempre aperti a suggerimenti e idee nuove, proposte serie, è un tema sul quale c’è bisogno della collaborazione di tutte le persone di buona volontà perché è essenziale per la nostra competitività quindi la porta del governo su questa materia è e rimane sempre aperta”.

“APPROCCIO IDEOLOGICO TRANSIZIONE ENERGETICA HA PROCURATO DANNI ENORMI”

“Così come è fondamentale per la competitività in questo caso dell’intero sistema produttivo europeo, quindi qui approfitto della presenza della nostra presidenza (Metsola, ndr), contestare e correggere un approccio ideologico alla transizione energetica che ha procurato danni enormi alla stessa sostenibilità economica e sociale delle nostre società, senza peraltro produrre i vantaggi ambientali che erano stati decantati”.

“QUALCUNO HA SCELTO DELIBERATAMENTE DI PERSEGUIRE UNA STRATEGIA CHE METTEVA I NOSTRI PRODOTTI FUORI MERCATO PER INSEGUIRE A TUTTI I COSTI MA CONTRO OGNI LOGICA SCELTE NEMICHE DELL’INDUSTRIA EUROPEA”

“Ha ragione il presidente Orsini quando dice che una tecnologia non si cambia per norma, solo chi non aveva mai messo piede in un capannone poteva pensare di farlo. Eppure, è esattamente quello che è l’Europa ha fatto negli ultimi anni, scegliendo la strada forzata verso la transizione, verso una sola tecnologia – l’elettrico – le cui filiere oggi sono in larga parte controllate dalla Cina. Io – ha proseguito Meloni – ancora oggi non riesco a capire il senso strategico di fare una scelta del genere. Qualcuno ha scelto deliberatamente di perseguire una strategia che metteva i nostri prodotti fuori mercato per inseguire a tutti i costi, ma contro ogni logica, scelte nemiche dell’industria europea. La cosa curiosa è che oggi tutti conoscono la paternità di quelle scelte, ma quelle scelte hanno nomi e cognomi precisi. L’automobile è il comparto che sta pagando il prezzo più alto, con ricadute pesanti sulla produzione industriale”, ha concluso la premier.

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