Lo Studio Dnv GL commissionato dai Regolatori Ue (Ceer) evidenzia il suo utilizzo per la generazione di energia, per i trasporti e per il riscaldamento
Il gas ha tutto il potenziale per contribuire alla decarbonizzazione. E’ quanto emerge dallo studio “Future Role of Gas” (Frog) redatto da Dnv GL per il Consiglio dei regolatori energetici europei (Ceer) che valuta il ruolo del gas – dal punto di vista delle materie prime e delle infrastrutture – e le implicazioni normative.
LA DECARBONIZZAZIONE ATTRAVERSO IL GAS
“Negli ultimi anni, l’industria del gas naturale ha attraversato un periodo di incertezza per quanto riguarda il suo ruolo futuro nel mix energetico – si legge nel rapporto –. Nonostante le sue favorevoli proprietà ambientali rispetto ad altri combustibili fossili, le sue prestazioni sono state influenzate negativamente. Tali problemi sono stati causati dai bassi prezzi del carbone e del petrolio, dai bassi prezzi della Co2 derivanti dall’ETS e dal forte aumento della produzione di FER dovuto principalmente a vari regimi di sostegno politico”. Tuttavia, nonostante le sfide esistenti, “il gas naturale tradizionalmente fornito attraverso gasdotti o altre forme come il Gnl e il Gnc svolge un ruolo sostanziale nel soddisfare la futura domanda energetica dell’Ue in tutti e tre gli scenari. Oltre a ciò, la sostituzione del gas naturale con gas rinnovabili utilizzando l’infrastruttura del gas esistente potrebbe sostenere una decarbonizzazione efficiente” anche “sotto il profilo dei costi”.
Lo studio FROG valuta, infatti, l’entità della futura domanda di gas naturale nel 2040 per l’Ue a 28 nell’ambito di tre scenari di domanda (bassa, media e alta). In tutti i casi, il gas può svolgere un ruolo importante anche considerando i gas cosiddetti rinnovabili o verdi, come il biometano, l’idrogeno e il metano sintetico. Dallo studio emerge che il gas naturale rimane competitivo nel settore residenziale e nel riscaldamento e può diventare importante anche nel settore dei trasporti, come pure possono diventare fondamentali Gnl e del Gas naturale compresso (Gnc) come combustibili. Il gas, in sostanza, “ha il potenziale per contribuire all’agenda Ue in materia di decarbonizzazione”, sia come “back-up per le energie rinnovabili” sia in termini di “gas rinnovabili anche grazie all’integrazione con le infrastrutture esistenti”.
IMPATTO SULLE INFRASTRUTTURE
“Una domanda elevata richiede un ampliamento o un potenziamento della rete gas, mentre una bassa domanda di gas rischia di compromettere gli asset”, sottolinea lo studio del Ceer. In ogni caso l’infrastruttura del gas esistente “può non solo essere dedicata al gas naturale nella sua forma attuale, ma può anche facilitare la penetrazione di altre tecnologie e l’uso crescente di gas rinnovabili. Poiché una parte sostanziale dei gas rinnovabili sarà probabilmente generata localmente e quindi immessa direttamente nelle reti di distribuzione del gas, queste reti saranno importanti per mantenere i vantaggi del sistema”. Il crescente uso di Gnc/Gnl nel trasporto determinerà, inoltre, “un ruolo importante dell’infrastruttura per questi mercati emergenti”. Infine, “potrebbero cambiare i requisiti per la regolamentazione in altri settori infrastrutturali non legati al gas, come il teleriscaldamento”. Il processo di transizione globale comporterà comunque “cambiamenti sostanziali lungo l’intera catena del valore e richiederà un’adeguata attenzione politica e regolamentare e un coordinamento efficace tra i responsabili politici, le autorità di regolamentazione e l’industria. L’obiettivo generale dovrebbe essere quello di gestire la transizione dell’industria del gas naturale nel modo più efficiente, sotto il profilo dei costi e di massimizzare il benessere sociale”.
MERCATI DELLE MATERIE PRIME
Nei mercati delle materie prime, il gas “è stato tradizionalmente utilizzato per la produzione di elettricità e calore e per applicazioni industriali. Negli ultimi anni, è diventato sempre più importante nel settore del trasporto terrestre e marittimo. Inoltre, sono emersi gas rinnovabili che dovrebbero crescere in futuro e contribuire a decarbonizzare vari settori dell’ economia. I mercati dei prodotti di base sono nella maggior parte dei casi mercati concorrenziali e non vi è alcuna possibilità di una regolamentazione diretta – prosegue lo studio –. La regolamentazione dovrebbe pertanto continuare a concentrarsi sull’ulteriore rafforzamento della concorrenza, tra l’altro eliminando le distorsioni del mercato, migliorando la concezione del mercato, migliorando gli accordi di tariffazione e di accesso delle infrastrutture connesse”. Ad esempio, per quanto riguarda i mercati all’ ingrosso del gas, “le autorità di regolamentazione possono pensare a una serie di iniziative normative per sviluppare ulteriormente gli strumenti necessari per l’integrazione dei mercati in tutta Europa – sottolinea il report del Ceer -. Dovrebbe essere definito un nuovo meccanismo per realizzare la fusione delle attività di negoziazione o dei mercati attualmente gestiti da diversi TSO”. A livello politico generale, potrebbero essere necessarie, invece, “misure per migliorare l’efficacia del sistema di scambio delle quote di emissione” mentre per quanto riguarda i mercati al dettaglio , “le autorità nazionali di regolamentazione dovrebbero continuare a concentrarsi sull’ulteriore rafforzamento della concorrenza” e “sulla responsabilizzazione e tutela dei consumatori. La graduale abolizione della regolamentazione dei prezzi nei paesi dell’Ue che controllano i prezzi finali deve seguire l’instaurarsi di una concorrenza funzionale al dettaglio, garantendo nel contempo una protezione efficace e mirata dei consumatori vulnerabili”. A livello politico, vi sono molteplici misure che possono essere prese in considerazione per promuovere lo sviluppo di alcune nuove tecnologie con un impatto ambientale favorevole. Ad esempio, “può essere incoraggiato lo sviluppo di gas rinnovabile” mentre misure analoghe “possono essere utilizzate per l’acquisto di veicoli alimentati a gas”, sottolinea lo studio.
INCENTIVI ALL’ INNOVAZIONE NORMATIVA
Nel complesso, il Ceer sostiene anche l’idea di “incentivi all’innovazione e alla decarbonizzazione come parte del quadro normativo” in quanto ciò facilita “lo sviluppo e stimola il miglioramento dei processi e dell’applicazione delle tecnologie nel settore del gas. Le autorità nazionali di regolamentazione dovrebbero fissare obiettivi e criteri di qualificazione chiari per i progetti che potrebbero essere soggetti a incentivi. Ad esempio, possono essere previsti incentivi per una tecnologia nuova o non comprovata o pratiche operative direttamente collegate alla rete del gas. Il progetto dovrebbe riguardare lo sviluppo e la ricerca in un settore o una tecnologia che potrebbero contribuire al raggiungimento di determinati obiettivi, come la decarbonizzazione mediante la possibilità di utilizzare biogas, GNC/GNL o idrogeno. Gli incentivi potrebbero essere integrati nel quadro normativo utilizzando una quota specifica”, conclude lo studio del Ceer.