L’amministratore delegato di A2A punta sui data center e nelle due filiere in cui l’azienda si sente più forte: ambiente e rinnovabili. L’investimento previsto è di 1,6 miliardi, sia come energy partner sia come sviluppatore diretto
“Guardiamo all’Europa sulle rinnovabili. Giochiamo seriamente la partita sui data center, prevedendo investimenti per 1,6 miliardi, sia come energy partner sia come sviluppatore diretto”. L’ad di A2A, Renato Mazzoncini, nel corso della presentazione dell’aggiornamento del piano strategico dell’azienda, ha anticipato la volontà del gruppo di investire in Spagna, Portogallo e la Gran Bretagna sul waste to energy e in Germania e Polonia sulle rinnovabili. Una strategia che prevede investimenti per 23 miliardi al 2035: confermata la politica dei dividendi, un utile netto tra 630 e 660 milioni nel 2026, 700 milioni nel 2028 e oltre 1,1 miliardo nel 2035.
DATA CENTER: BOOM DI RICHIESTE IN LOMBARDIA
Nell’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, il Ceo Mazzoncini spiega come l’azienda si proporrà sul mercato dei data center e il suo duplice ruolo. «Da una parte come energy partner e dall’altra come sviluppatori diretti». Sul primo aspetto perché l’azienda può offrire abilitazioni come l’allacciamento alla rete elettrica, il teleriscaldamento, la gestione dell’acqua e la vendita dell’energia, proponendo una soluzione “locale” che riduce i costi. Sul versante degli sviluppatori diretti hanno già richieste di collaborazione in Puglia e Sicilia, dove passano importanti cavi Internet sottomarini. Il nuovo business prevede un investimento di 1,6 miliardi da qui al 2035 «con un contributo all’Ebitda stimato di oltre 100 milioni al 2030 e 400 milioni a fine piano». Inoltre «la presenza storica di A2A in Lombardia, area che oggi rappresenta un polo strategico per i data center, unita all’importante acquisizione delle reti elettriche nelle province di Milano e Brescia, offre una posizione privilegiata cogliendone le opportunità industriali ed economiche. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo evolvere dal ruolo di partner energetico a piattaforma di sviluppo integrata».
FOCUS SULLE RINNOVABILI
Le rinnovabili e i Ppa secondo il Ceo di A2A sono la soluzione per ridurre i prezzi dell’elettricità. Nonostante ci sia stato un rallentamento nel 2025 in Italia perché «sono venuti meno gli effetti del Superbonus, gli impianti utility scale non hanno frenato anche se resta molto importante lo sblocco del decreto aree idonee». Ma le batterie sono scese di prezzo rendendo le fonti green più competitive. Con un problema tra estate e inverno in cui «serve un termoelettrico efficiente ed è un altro fronte su cui ci siamo muovendo».
MORGAN STANLEY A2A E’ AZIENDA AD ALTA CRESCITA
Commentando la chiusura di mercoledì in ribasso del 9,3%, Mazzoncini spiega che A2A è sottovalutata rispetto a tutti i principali competitor. Il titolo a Piazza affari ha perso oltre il 5% a metà mattina, dopo un avvio in cui non riusciva a fare prezzo e a entrare negli scambi. La società ha chiuso i primi 9 mesi del 2025 con un utile in calo del 19% a 581 milioni e ricavi in crescita a 10,2 miliardi. «Il fatto che Morgan Stanley abbia evidenziato come A2A abbia lo spirito di un’azienda growth, questo rende gli attuali multipli ancora più a sconto. Abbiamo il total shareholder return più alto del settore», sottolinea Mazzoncini.
INVESTIMENTI IN EUROPA
I nuovi fronti a cui guarda l’azienda, oltre all’Italia, sono tutti rivolti verso l’Europa. Tra i paesi la Spagna, il Portogallo e la Gran Bretagna sul waste to energy e in Germania e Polonia sulle rinnovabili. E su un possibile terzo mandato il Ceo non lo esclude. «È un momento storico in cui transizione energetica ed economia circolare, i due pilastri di A2A, sono decisivi per il futuro del Paese».


