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Gasdotto Nord Stream

Nord Stream 2, perché il gasdotto non sta avanzando

Cosa succederà ora e quali sono i piani tedeschi per portare avanti il progetto nonostante la contrarietà Usa

È ancora incerto il futuro del Nord Stream 2, il gasdotto che collegherà – una volta terminato – la Russia con la Germania per fornire 55 miliardi di mc di gas all’Europa. La società che sta sviluppando il progetto ha annunciato aggiornamenti “a tempo debito”, secondo quanto riferito da S&P Global Platts.

DETTAGLI ‘A TEMPO DEBITO’

Al momento però, ha proseguito l’azienda, non si possono fare previsioni sullo stato di avanzamento della posa del tubo nelle acque tedesche dopo la ripresa dei lavori l’11 dicembre per l’installazione di un piccolo tratto di 2,6 km del collegamento utilizzando la Nave posatubi Fortuna. “Non siamo in grado di fornire dettagli costruttivi e informeremo su ulteriori piani a tempo debito”, ha infatti detto un portavoce di Nord Stream 2.

OPERAZIONI QUASI TERMINATE PER IL ‘FORTUNA’

La maggior parte dei chilometri rimanenti – un po’ più di 150 km in totale – deve essere posata nelle acque danesi a sud dell’isola di Bornholm. Ma nel frattempo, i lavori per la posa del nuovo tratto di gasdotto nelle acque tedesche non dovrebbero richiedere molto tempo date le esigue lunghezze coinvolte.

Secondo il software sul flusso commerciale S&P Global Platts, cFlow, il Fortuna ha coperto gran parte del terreno necessario per posare le due sezioni parallele da quando è arrivato l’11 dicembre dal porto tedesco di Wismar.

Il Fortuna era stato utilizzato in precedenza sempre per la posa del Nord Stream 2, in particolare per la posa di condotte nearshore nella sezione russa del gasdotto. Si tratta di una imbarcazione che utilizza ancore, a differenza del posatubi Akademik Cherskiy russo, con una capacità di posizionamento dinamico (le navi che utilizzano ancore sono in genere più lente nella posa dei tubi rispetto a quelle con capacità di posizionamento dinamico).

LA SITUAZIONE NELLA SEZIONE DANESE

Secondo quanto concordato con le autorità, Nord Stream 2 dovrà informare in anticipo l’Agenzia danese per l’energia sui suoi piani per la posa del gasdotto nelle acque danesi. Alla domanda da Platts se avesse ricevuto una tale notifica, un portavoce dell’agenzia ha risposto negativamente.

SI TRANSITA ANCORA IN UCRAINA

Si tratta di una questione particolarmente importante visto che senza Nord Stream 2, la russa Gazprom dovrà fare affidamento sul transito del gas attraverso l’Ucraina in volumi molto maggiori di quanto avesse intenzione di fare quando ha firmato l’accordo quinquennale con Kiev alla fine dello scorso anno.

In ogni caso, mentre la ripresa dell’attività in Germania è stata vista come una piccola vittoria per Nord Stream 2, dato che è passato quasi un anno da quando i lavori sono stati sospesi a causa della minaccia delle sanzioni statunitensi contro i posatori di tubi, la sfida più grande rimangono i lavori nelle acque danesi.

In base al permesso danese aggiornato per la posa del gasdotto, Nord Stream 2 può utilizzare navi con ancore – come il Fortuna – o quelle con capacità di posizionamento dinamico per completare la posa del gasdotto.

Tuttavia, la minaccia di sanzioni statunitensi contro qualsiasi azienda coinvolta potrebbe ancora rappresentare un ostacolo alla posa di condotte nelle acque danesi.

LA MINACCIA USA

Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato sanzioni più ampie contro il progetto come parte del suo nuovo disegno di legge sulla difesa, il National Defense Authorization Act (NDAA).

Le misure riguarderebbero le società che forniscono servizi o assicurazioni per le navi impegnate nella costruzione del Nord Stream 2, nonché quelle che forniscono servizi per l’upgrade delle navi e per le attività di ispezione e certificazione.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso di porre il veto al disegno di legge per questioni estranee al Nord Stream 2, anche se si ritiene che il Congresso abbia i voti per poter annullare qualsiasi veto.

UNA FONDAZIONE PER PROTEGGERE NORD STREAM 2?

Per cercare di ovviare alle problematiche in corso sulla realizzazione dell’infrastruttura la Germania ha proposto la creazione di una fondazione protetta dallo Stato per detenere gli asset di Nord Stream nel tentativo di proteggere il progetto dalle sanzioni statunitensi, ha riferito Bloomberg, citando una proposta del governo provinciale del Meclemburgo-Pomerania occidentale.

La proposta è di tenere le attività del Nord Stream 2 all’interno di una fondazione il cui scopo ufficiale sarà quello di proteggere l’ambiente, secondo il documento che Bloomberg ha visionato.

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