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Nucleare, alla Camera e al Senato al via l’iter delle proposte di legge di Nm e FI

Prorogata l’indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione avviata nelle commissioni Ambiente e Attività produttive di Montecitorio

Approdano nelle Commissioni Ambiente di Camera e Senato e Attività produttive di Montecitorio, due proposte di legge sul nucleare in Parlamento: la 1742 alla Camera per iniziativa dei deputati Maurizio Lupi (Nm), Alessandro Colucci, Ilaria Cavo, Francesco Saverio Romano e Martina Semenzato e la 1132 in Senato firmata da Claudio Fazzone (FI) e Roberto Rosso.

LA PROPOSTA A MONTECITORIO

Il testo a Montecitorio era stato presentato il 26 febbraio del 2024 e ieri in Commissione si è avviato l’esame del provvedimento con la relatrice per la X commissione Ilaria Cavo che ha parlato anche per il relatore dell’VIII Gianpiero Zinzi dell’importanza del nucleare nella transizione energetica, ricordando trattarsi di un’alternativa a basse emissioni di CO2 che anche la tassonomia Ue ha accolto tra le fonti disponibili.

COSA HA DETTO LA RELATRICE CAVO PRESENTANDO IL TESTO

La Cavo ha ribadito anche la mozione dello scorso maggio del 2023 alla Camera con la quale si è impegnato il Governo, tra l’altro, a valutare l’opportunità di inserire, nel mix energetico nazionale, quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia, il nucleare. Cosa che poi è avvenuta con l’istituzione da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile (PNNS), la cui finalità, tra le altre, è quella di sviluppare delle linee guida e una roadmap, con orizzonte 2030 e 2050, per seguire e coordinare gli sviluppi delle nuove tecnologie nucleari nel medio e lungo termine, valutando nel medio termine le possibili ricadute in ambito italiano, in particolare nel settore degli SMR (small modular reactors) e dei reattori di IV generazione, e le possibilità di impiego di tali tecnologie, ove provate di livello di sicurezza ed economicità adeguati, e della fusione nel lungo termine, a supporto dello sviluppo della generazione di energia dalle rinnovabili, secondo gli obiettivi indicati nell’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) per giungere alla decarbonizzazione totale al 2050.

COSA PREVEDE IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE

Il testo si compone di due articoli. Con l’articolo 1 si disciplina l’adozione di linee di azione nazionali finalizzate allo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia per scopi civili, in collaborazione con le analoghe iniziative sviluppatesi in ambito europeo e internazionale. L’articolo 2 prescrive che, entro dodici mesi dall’entrata in vigore della normativa in esame, il Consiglio dei ministri debba adottare una strategia volta a sviluppare gli obiettivi definiti dal PNIEC. Tale atto deve essere adottato in conformità agli obiettivi dell’Unione europea e nazionali in materia di energia e clima, con la finalità di accelerare il processo di decarbonizzazione delle attività produttive nazionali.

La Cavo, nell’ambito del suo intervento, ha riferito che gli obiettivi fella strategia sono a) la promozione della ricerca sulle tecnologie nucleari di nuova generazione; b) la promozione della ricerca sulla fusione nucleare; c) favorire la partecipazione italiana a programmi europei e internazionali di innovazione nella produzione di energia da fonte nucleare, attraverso un incremento degli investimenti di ricerca e sviluppo nel settore; d) la realizzazione, nel territorio nazionale, di impianti di produzione di energia nucleare di nuova generazione.

Ai fini del raggiungimento dell’ultimo obiettivo elencato, ha aggiunto, la strategia deve presentare una valutazione propedeutica di impatto. La valutazione deve, in particolare, riferirsi agli effetti sullo sviluppo tecnologico e sulla sicurezza dei territori, anche ai fini di un eventuale intervento di riassetto normativo della disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, disciplinato dal decreto legislativo n. 31 del 2010, in conformità alla normativa europea.

LE PERPLESSITA’ DEGLI ALTRI PARTITI

Enrico Cappelletti (M5s), Christian Diego Di Sanzo (Pd) e Angelo Bonelli (Avs) hanno espresso perplessità sulla calendarizzazione del provvedimento in virtù dell’indagine conoscitiva in corso sul nucleare. Cappelletti ha rammentato una recente indagine Ipsos dalla quale emergerebbe che tre quarti degli italiani sarebbero contrari al nucleare mentre il nucleare di IV generazione non è ancora disponibile

L’INDAGINE CONOSCITIVA NELLE COMMISSIONI AMBIENTE E ATTIVITA’ PRODUTTIVE DELLA CAMERA

Nella stessa riunione le Commissioni riunite VIII e X – che in data 5 marzo 2024 avevano deliberato lo svolgimento di un’indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione il cui termine per la conclusione era stato originariamente fissato al 15 giugno 2024 – hanno deciso di prorogare i termini fino al 31 dicembre 2024.

LA PROPOSTA IN SENATO

Nello stesso giorno il relatore Rosso (FI) ha presentato in Commissione Ambiente di Palazzo Madama una proposta sul nucleare che si compone di 8 articoli: Nel dettaglio, l’articolo 1 individua la finalità del disegno di legge e demanda al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy, il compito di sovraintendere al rispetto della sicurezza nucleare, in conformità ai principi elencati dal medesimo articolo.
L’articolo 2 dispone quindi l’integrazione del PNIEC con la previsione di una strategia di mix energetico con l’energia nucleare con tecnologia di nuova generazione, mentre il successivo articolo 3 istituisce l’Autorità indipendente per l’energia nucleare, con le funzioni e i compiti per l’autorizzazione tecnica, la certificazione, la realizzazione, la gestione e la dismissione degli impianti nucleari, la sicurezza nucleare e la radioprotezione, nonché per la regolamentazione tecnica e le istruttorie connesse ai processi autorizzativi, le valutazioni tecniche, il controllo, anche ispettivo, e la vigilanza degli impianti nucleari medesimi.
L’articolo 4 istituisce l’Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare, avente il compito di valutare lo stato delle infrastrutture di base necessarie per avviare un programma nucleare nazionale e di fornire al Governo le indicazioni necessarie per il loro completo sviluppo e operatività.
All’Agenzia sono trasferite le dotazioni finanziarie, strumentali e di personale dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), che viene conseguentemente soppresso.
L’articolo 5 disciplina quindi il procedimento per l’individuazione dei siti per l’insediamento di nuovi impianti nucleari. Esso prevede inoltre che la costruzione e l’esercizio dei nuovi impianti e delle opere connesse siano considerati attività di preminente interesse statale soggette ad autorizzazione unica rilasciata con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
L’articolo 6 detta il contenuto dell’istanza per il rilascio dell’autorizzazione unica e disciplina il relativo procedimento, mentre il successivo articolo 7 prevede che il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, previo parere dell’Agenzia, individui il deposito nazionale per la sistemazione in sicurezza e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi.
Da ultimo, l’articolo 8 demanda a un decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy l’individuazione delle misure di compensazione per i comuni situati entro 100 chilometri dai siti che ospitano gli impianti nucleari e per i comuni nel cui territorio ricade il sito del deposito nazionale, nonché per i comuni con essi confinanti.

leg.19.pdl.camera.1742.19PDL0078300

ddl 1132__1_437281_vers2

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