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Nucleare

Nucleare, Croazia e Slovenia pensano a una seconda unità a Krško

I governi di Lubiana e Zagabria stanno lavorando alla regolamentazione necessaria per l’estensione di 20 anni della data di pensionamento per la centrale nucleare di Krško

Dopo che il ministro croato dell’economia e dello sviluppo sostenibile Tomislav Ćorić ha suggerito che il governo è aperto ai colloqui sulla costruzione di  una seconda unità nella centrale nucleare di Krško (NEK o JEK), il gruppo sloveno GEN e le autorità di Lubiana hanno ammesso a loro volta di essere disposti a negoziare con aziende estere sul possibile progetto.

La centrale, che è stata costruita nel 1981 sul lato sloveno del confine, era inizialmente prevista per la disattivazione nel 2023. Le due parti hanno concordato il mese scorso di prorogare il pensionamento di 20 anni e stanno lavorando sulla necessaria regolamentazione.

CONTROVERSIE SULLO SMALTIMENTO DELLE SCORIE NUCLEARI

La Slovenia ha appena avviato un processo di consultazione pubblica per la sua proposta di legge sul fondo nazionale per la disattivazione della centrale nucleare di Krško e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito. Il Ministero delle Infrastrutture accetta commenti fino al 31 agosto. I fondi verranno stanziati a partire dal bilancio del prossimo anno.

La Croazia ha rifiutato l’offerta di immagazzinare insieme i rifiuti a Vrbina, al confine vicino a Krško, sostenendo che il posto non è abbastanza grande. Il governo di Zagabria ha detto che utilizzerà una ex caserma vicino al confine con la Bosnia ed Erzegovina per lo smaltimento delle scorie nucleari, provocando una disputa con il paese confinante.

GEN GROUP HA CHIESTO L’AUTORIZZAZIONE PER LA SECONDA UNITÀ DI KRSKO

Il gruppo GEN ha già presentato una richiesta di autorizzazione per la seconda unità a Krško aggiungendo che avrebbe cercato il proprio partner in Slovenia. L’utility controllata dal governo sostiene che la produzione annuale sarebbe tra 8 TWh e 12 TWh a seconda delle dimensioni. Il gruppo GEN ha registrato una crescita degli utili del 19,2% nell’ultimo anno, raggiungendo i 48,5 milioni di Euro, più del previsto, con ricavi inferiori di 2,24 miliardi di Euro o del 5,5% al di sotto del livello del 2018.

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