I danni da nucleare non saranno coperti dalle polizze contro eventi calamitosi e catastrofali, secondo l’ultima bozza. Chi pagherà?
Chi pagherà per eventuali danni provocati da reattori e contaminazione da rifiuti nucleari? È la domanda che sorge spontanea leggendo il decreto interministeriale del Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero delle imprese e del Made in Italy sulle assicurazioni dei rischi catastrofali. Una domanda che ad oggi resta senza risposta. Infatti, eventuali danni a beni immobili provocati da questa fonte non saranno coperti dalle polizze assicurative contro eventi calamitosi e catastrofali, secondo l’ultima bozza di decreto . Una scelta che, PNIEC alla mano lascia perplessi.
CHI PAGA PER DANNI DA NUCLEARE
Le imprese saranno costrette a sottoscrivere una polizza per assicurare i beni immobili contro le catastrofi. È quanto prevede l’ultima legge di Bilancio. Un obbligo introdotto principalmente per evitare che le casse dello Stato si svuotino a causa dei danni sempre più ingenti e frequenti degli eventi calamitosi. Da parte loro, assicuratori e riassicuratori saranno garantiti da un plafond Sace da 5 miliardi all’anno per il 2024,2025 e 2026.
Tuttavia, le nuove polizze assicurative contro eventi calamitosi e catastrofali non copriranno eventuali danni provocati dal nucleare, secondo quanto emerge dall’ultima bozza di decreto interministeriale sul tema, pubblicata in versione integrale da Maria Scopece su Start Magazine.
POLIZZE, FUORI IL NUCLEARE
Le assicurazioni non pagheranno per “i danni relativi a energia nucleare, armi, sostanze radioattive, esplosive, chimiche o derivanti da inquinamento o contaminazione”, si legge nel decreto.
Una decisione che sembra in contrasto con la scelta del Governo di rilanciare il nucleare in Italia. Una fonte su cui il Governo punta molto, come confermato dalla decisione di inserirlo per la prima volta nel PNIEC.
“Non dobbiamo difenderci dalle rivoluzioni ma accoglierle come occasioni. Noi siamo il paese dei no, dobbiamo fare delle scelte. Oggi abbiamo l’energia a oltre 100 euro al MWh. La Spagna la paga un terzo, la Francia la metà. Fino a quando vogliamo andare avanti in questa condizione? Seguendo tutte le strade, anche il nucleare. Nessuno vuole i rifiuti nucleari ma il nucleare serve anche in medicina”, ha detto il ministro Gilberto Pichetto Fratin durante il Meeting di Rimini.
“Esiste il problema del costo dell’energia che si risolve in un solo modo: sviluppando energie rinnovabili, come stiamo facendo con il piano di Transizione 5.0, e programmando produzione energia nucleare nel nostro paese. Per questo vogliamo realizzare in Italia reattori di terza generazione”, ha rincarato la dose Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy.
IL TEMA DEI RIFIUTI NUCLEARI
I rifiuti da nucleare rappresentano un tema da non sottovalutare. Infatti, nei prossimi mesi rientreranno nel nostro Paese 1.680 tonnellate di combustibile nucleare esaurito spedito nel Regno Unito e 235 tonnellate dalla Francia. Un accordo del 2006 prevede infatti che l’Italia inviasse nel 2010 190 tonnellate dalla centrale di Caorso e 15 da quella di Trino.
Del deposito nazionale, però, ancora non c’è traccia. Nessuna delle 51 aree identificate dal Governo come potenziali siti per la costruzione ha dato il suo benestare all’opera.
“L’Italia ha le “barre” che ha mandato a suo tempo in Francia e Regno Unito che, complessivamente, sono una ventina di caschi, di container, una ventina di tubi, che possono anche rimanere in quei paesi fino a quando si paga l’affitto. Quello con la Francia scade nel 2025. È in corso una valutazione, a livello europeo, per un eventuale deposito geologico a più nazioni”, ha detto il ministro Pichetto Fratin in un’intervista a Energia Oltre.
COSA ASSICURERANNO LE POLIZZE CONTRO LE CATASTROFE
Quando si attiveranno le nuove assicurazioni? Le polizze copriranno tutti i danni legati all’acqua: alluvioni, inondazioni ed esondazioni, “straripamento, tracimazione, fuoriuscita d’acqua e quanto da essa trasportato, dalle usuali sponde di corsi d’acqua, di bacini naturali o artificiali, dagli argini di corsi naturali ed artificiali, da laghi e bacini, derivanti da eventi atmosferici naturali”.
Le polizze si attiveranno anche in caso di “sommovimento brusco e repentino della crosta terrestre dovuto a cause endogene” e “movimento, scivolamento o distacco rapido di roccia, detrito o terra lungo un versante o un intero rilievo sotto l’azione della gravità”. In altre parole, le assicurazioni pagheranno i danni provocati da sismi e frane.