Per la scelta del Collegio di Arera il nodo fondamentale da rispettare è il criterio della competenza nella scelta dei candidati. Non un capriccio ma un diktat normativo: l’articolo 2, comma 8 della legge istitutiva 481/95 che dice testualmente: “i componenti di ciascuna Autorità sono scelti fra persone dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore”.
Con la Relazione al Parlamento della scorsa settimana può dirsi di fatto concluso il settennato dell’attuale Collegio di Arera, l’Autorità di Regolazione di Energia, Reti e Ambiente il cui mandato terminerà, comunque, ufficialmente, i primi di agosto.
LA PROCEDURA DI NOMINA DI ARERA
La scorsa settimana si erano diffusi i rumors che la nomina del nuovo Collegio potesse scaturire dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso, voci poi rivelatisi infondate. L’iter prevede infatti la designazione da parte del Consiglio dei ministri, a seguire il voto a maggioranza di due terzi delle Commissioni parlamentari competenti e infine la nomina con decreto da parte del Presidente della Repubblica. Un passaggio che richiede naturalmente un Parlamento al lavoro, e che mal si concilia con la scadenza di agosto dell’attuale board, che rischierebbe di far slittare tutto a settembre.
I NOMI IN LIZZA PER LA MAGGIORANZA: PENNA, ARRIGONI, RAVETTO, MOLES
Naturalmente sono già diversi i nomi che circolano per i palazzi della politica in cerca di sponsor per tentare la scalata al board dell’Autorità: per il Corriere della Sera di una settimana fa “nel prossimo Collegio dopo un vertice della maggioranza di governo dovrebbero entrare Fabrizio Penna, capo missione Pnrr del Mase” in quota FdI, Laura Ravetto, deputata della Lega”, avvistata durante la presentazione della Relazione Arera 2025 e che proprio in quell’occasione aveva lodato le parole del presidente uscente Stefano Besseghini sul nucleare “e Giuseppe Moles, ceo di Acquirente Unico” vicino a Forza Italia.
Un altro nome che circola è infine quello dell’attuale presidente del Gse Paolo Arrigoni – sempre in quota Lega che finirebbe quindi per escludersi a vicenda con la Ravetto.
IL CRITERIO DA SEGUIRE? QUELLO DELLA COMPETENZA NELLA SCELTA DEI CANDIDATI
Vale la pena ricordare che per la scelta del Collegio il nodo fondamentale da rispettare è il criterio della competenza nella scelta dei candidati. Non un capriccio (che comunque non esclude la vicinanza a un’area politica) ma un diktat normativo: l’articolo 2, comma 8 della legge istitutiva 481/95 che dice testualmente: “i componenti di ciascuna Autorità sono scelti fra persone dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore”. E nel caso Arera, “il vincolo dei 2/3 spinge inevitabilmente verso un ‘accordo pacchetto’ tra maggioranza e opposizione: tre nomi alla prima, due alla seconda. La logica spartitoria prende il sopravvento sulla valutazione delle competenze. Nessuno disturba i nomi degli altri, in un clima di reciproca tolleranza”, scriveva Il Foglio un mese fa.