Le esportazioni di petrolio dell’Oman sono rimbalzate da un minimo di 19 mesi a febbraio a 776.000 barili al giorno a marzo
L’Oman sta esaminando diverse opzioni per colmare i buchi di bilancio. Ma secondo fonti anonime raccolte da Bloomberg, il paese sta esaminando attentamente soprattutto il ruolo della società energetica statale OQ per farlo.
LE OPZIONI SUL TAVOLO
Alcune delle opzioni che il governo dell’Oman sta valutando sono la vendita di una partecipazione, cioè una IPO oppure l’abbandono di alcune delle sussidiarie dell’azienda.
CHI È OQ
L’azienda statale di energia OQ è un gruppo energetico integrato globale che ha registrato un fatturato totale di quasi 20 miliardi di dollari nel 2019. Le sue attività alla fine del 2019 erano quasi 30 miliardi di dollari.
OQ opera in 13 paesi diversi e ha le sue mani nell’esplorazione e produzione di petrolio, nonché in combustibili e prodotti petrolchimici. Per ora, è interamente di proprietà del governo dell’Oman.
LA CRISI DELL’OMAN
L’Oman ha iniziato a cadere in una grave situazione di crisi economica quando l’Arabia Saudita e la Russia si sono impegnate nella guerra del prezzo del petrolio all’inizio del 2020, poco prima che la pandemia producesse effetti sulla domanda di petrolio.
LA PRODUZIONE ATTUALE
Le esportazioni di petrolio dell’Oman, tuttavia, sono rimbalzate da un minimo di 19 mesi a febbraio a 776.000 barili al giorno a marzo, secondo Argus media. È il più grande aumento di mese in mese delle esportazioni di petrolio da giugno 2020.