Dalla crisi del gas conseguente il conflitto tra Russia e Ucraina “è una recuperata centralità dell’area del Mediterraneo” ma anche “l’intenso processo che ha portato a una profonda revisione del quadro normativo europeo, dapprima con riferimento al mercato del gas naturale e da ultimo, con la riforma del mercato elettrico”
“L’accelerazione che si è stati capaci di imprimere allo sviluppo delle rinnovabili, passando da un installato di 600MW nel 2020 a circa 5GW nel 2023, offre la base per una più credibile evoluzione verso gli obiettivi recentemente confermati anche nel PNIEC ed è alla base dei rilevanti investimenti in infrastrutture di trasporto e distribuzione elettrica”. Lo ha detto il presidente di Arera Stefano Besseghini nel corso della presentazione della Relazione annuale di Arera.
BONUS EFFICACI PER I VULNERABILI, MA DIFFICOLTÀ SU FASCIA NON CLASSIFICABILI COME POVERI
“Il meccanismo dei bonus energetici si è rivelato efficace per i consumatori economicamente più deboli, anche grazie all’automatismo e alla flessibilità potenziati con interventi trimestrali mirati da parte del Governo. Malgrado ciò è emersa in tutta la sua evidenza la difficoltà di intercettare una
fascia di consumatori non classificabili come poveri in senso stretto ma che, in presenza di costi straordinari dell’energia, possono vedere compressa in maniera significativa la propria capacità di spesa ed essere portati a compiere scelte di consumo che li avvicinano alle caratteristiche della povertà energetica” ha detto il presidente di Arera. “Su questa classe di consumatori non abbiamo ad oggi strumenti in grado di coniugare selettività ed efficacia, obiettivi forse più facilmente perseguibili se si considerasse l’indicazione più volte ribadita da questa Autorità: valutare una significativa copertura degli oneri di sistema per il tramite della fiscalità generale, maggiormente in grado di intercettare gli effettivi livelli di reddito dei soggetti gravati dall’onere”, ha precisato il presidente di Arera.
GRANDE TEMA QUELLO DELL’ACCETTABILITÀ SOCIALE DELLE INFRASTRUTTURE
“Quello dell’accettabilità sociale dello sviluppo infrastrutturale è un grande tema, che difficilmente potremo svolgere qui, ma di cui è bene sottolineare il rischio sistemico. È un tema che viene spesso invocato come freno allo sviluppo delle energie rinnovabili ma che ha una valenza molto più generalizzata e non sufficientemente considerata nella pianificazione dello sviluppo delle infrastrutture. Si vuole l’energia (ma anche per acqua e rifiuti il discorso non sarebbe diverso) ma non gli impianti e le infrastrutture che rendono possibile il servizio. Questa resistenza può manifestarsi come una chiara ed esplicita opposizione ma anche come un semplice freno ai processi autorizzativi, soprattutto quando coinvolgono autorità locali” ha detto Besseghini nel corso della presentazione della Relazione annuale di Arera.
DA CRISI DEL GAS RECUPERO CENTRALITÀ MEDITERRANEO E REVISIONE NORME
Dalla crisi del gas conseguente il conflitto tra Russia e Ucraina “è una recuperata centralità dell’area del Mediterraneo” ma anche “l’intenso processo che ha portato a una profonda revisione del quadro normativo europeo, dapprima con riferimento al mercato del gas naturale e da ultimo, con la riforma del mercato elettrico” ha sottolineato il presidente di Arera. “Ritengo che il nostro approccio regolatorio, fortemente innovativo, possa diventare modello anche per l’approvvigionamento e la gestione della capacità di stoccaggio elettrico, così come per la regolazione delle comunità energetiche – ha proseguito Besseghini -. Sarà essenziale il contributo della regolazione all’individuazione e promozione delle migliori pratiche, per assicurare la massima efficienza nel perseguire la sicurezza degli approvvigionamenti e gli obiettivi di decarbonizzazione. Ambiti nei quali sarà essenziale preservare e tutelare la piena integrazione dei mercati nazionali in un mercato unico europeo. L’Autorità italiana, sin dalle sue origini, ha creduto in questo ruolo della regolazione, sia nell’ambito del mercato dell’Unione, che nel più ampio contesto internazionale”, ha ammesso Besseghini.
IN 13 ANNI PAGATI 162 MLD DI ONERI GENERALI DI SISTEMA
“Gli oneri generali di sistema sono stati una voce rilevante negli ultimi 13 anni: abbiamo pagato circa 162 miliardi, dei quali circa 142 a copertura degli incentivi attualmente operativi per le rinnovabili. Malgrado nei prossimi 5 anni andranno incontro, a misure vigenti, ad una significativa riduzione, determineranno ancora un costo rilevante” ha dichiarato il presidente di Arera. “I nuovi elementi di costo” come quelli per lo sviluppo e gestione delle rinnovabili, per garantire l’adeguatezza del sistema e la sicurezza delle forniture, anche attraverso investimenti incrementali in strumenti per la flessibilità, inclusi gli stoccaggi elettrici, “andranno in qualche modo a sostituirsi se non ad aggiungersi ai costi precedenti secondo traiettorie ad oggi di difficile previsione pur in presenza, e questo giova ricordarlo, di strumenti che tendono a stabilizzare il costo atteso dell’energia”, ha detto il presidente di Arera. “Questo, se avverrà in un quadro di competitività ed efficienza, avrà l’effetto di introdurre un elemento di certezza dei costi in una virtuosa alleanza nell’ottica della prevedibilità che accomuna i produttori e clienti finali”, ha concluso.
DA STG SETTORE LUCE RISPARMI, NEL 2025 NUOVE BOLLETTE
Il passaggio al nuovo regime gas del mercato libero “è avvenuto nel gennaio del 2024 e ha visto offerte che, per il cliente domestico tipo con un consumo di 1400 Smc/anno, hanno comportato aumenti di spesa compresi tra il 3,7% ed il 12,5%. Per i clienti non vulnerabili elettrici, è stato previsto il Servizio a Tutele Graduali quale servizio transitorio verso il mercato libero. In sede di decreto per l’attivazione del Servizio a Tutele Graduali, il MASE ha confermato la possibilità per il venditore (già prevista nelle precedenti aste per le microimprese) di mantenere la fornitura del cliente alla fine dei tre anni di servizio, con il solo obbligo di passarlo alla loro offerta del mercato libero più conveniente in quel momento disponibile. È del tutto evidente come questa decisione abbia cambiato l’impostazione della gara, che da asta per il servizio è diventata asta per “l’acquisizione” dei clienti” ha affermato il presidente di Arera. “Al di là dei tecnicismi, il risultato delle aste ha determinato un vantaggio per il consumatore che è transitato nel servizio a tutele graduali di circa 113 €/anno a parità di tutti gli altri costi”, ha spiegato Besseghini.
“Il meccanismo di asta ha permesso di ridurre il tasso di concentrazione nel mercato, perché il principale operatore, ENEL, ha visto ridotta la propria quota. Questo però non ha cambiato in maniera sostanziale la configurazione del mercato stesso, in quanto il secondo operatore è ancora largamente minoritario”, ha proseguito il presidente di Arera. “Emerge chiaramente la difficoltà nel comunicare con il consumatore finale ed in particolare con il piccolo consumatore – ha proseguito -. È necessario quindi che, superata la fase in cui l’informazione è stata principalmente orientata a rassicurare il cliente finale sulla continuità della fornitura e sulla gratuità del passaggio, si costruisca uno stabile canale informativo per permettere al consumatore di apprezzare gli elementi chiave dell’offerta e la coerenza tra quanto offerto in sede di contrattualizzazione e quanto effettivamente riscontrabile in sede di esecuzione contrattuale”.
“È in questo alveo che si inserisce il processo avviato all’inizio dell’anno di revisione della bolletta elettrica. Un processo che abbiamo sottoposto ad un’importante analisi di impatto della regolazione e che ha visto lo svolgersi di due partecipate consultazioni e vedrà il provvedimento finale adottato entro l’estate per consentire un avvio delle nuove bollette nella seconda metà del 2025. Al di là di quelle che saranno le scelte finali del provvedimento, esso contribuirà a fornire elementi di riferimento certi al consumatore ed omogenei tra i diversi venditori, venendo incontro ad una delle principali richieste emerse anche dalle recenti indagini svolte con gli stessi consumatori”, ha evidenziato Besseghini.
SU VULNERABILI MEGLIO RIFORMULARE NORME, LASCIANDO CHE ASTA PROCEDA SENZA VINCOLI TRA USCENTE ED ENTRANTE
Sulle tutele dei vulnerabili “mancando (ad oggi) pressoché totalmente l’incentivo che aveva caratterizzato le aste del Servizio a Tutele Graduali (la possibilità di trattenere il cliente nel mercato libero al termine del servizio) è facile prevedere che le valutazioni degli operatori in termini di valore
del servizio saranno certamente meno premianti per i consumatori, per lo meno nel breve termine.
Il secondo aspetto, forse anche più rilevante, riguarda la particolare complessità della procedura di asta che si prefigura alla luce delle attuali previsioni normative” ha detto il presidente di Arera. “Con l’obiettivo (pienamente condivisibile) di minimizzare i costi stranded che si potrebbero formare in capo agli esercenti la tutela, è previsto che i partecipanti possano formulare l’intenzione di rilevare dall’uscente parte della struttura aziendale atta alla erogazione del servizio o di subentrare nei contratti di servizio, beneficiandone in termini di valutazione economica nella offerta d’asta. Appare in tutta la sua evidenza la difficoltà nel determinare ex ante il valore di uno stranded cost che, per definizione, si manifesterà solo successivamente al termine del servizio – ha proseguito -. Questo potrebbe avere anche l’effetto di disincentivare l’operatore uscente dal valorizzare altrimenti le risorse liberate dalla cessione del servizio che, giova ricordarlo, nella stragrande maggioranza dei casi consisteranno in costi di personale e infrastrutture digitali a supporto del servizio. Meglio sarebbe riformulare la previsione normativa, lasciando che il meccanismo d’asta proceda senza particolari vincoli tra uscente ed entrante e soprattutto senza la necessità che una valutazione, del tutto astratta, qualifichi e quantifichi la natura dei costi residui in carico all’ uscente. Peraltro, il tema del recupero di eventuali stranded cost si riproporrebbe al termine del quadriennio di assegnazione del servizio, in occasione delle aste successive”.
ACCESSO CON IDENTITÀ DIGITALE A PORTALE OFFERTE PRIMO PASSO PER CASSETTO ENERGETICO
“Grazie al lavoro delle direzioni con Acquirente Unico, vi è ora la possibilità di accedere al Portale Offerte con la propria identità digitale (SPID o CIE), in questo modo realizzando anche un primo collegamento tra il Portale Offerte ed il meno noto Portale Consumi. Il principale vantaggio di questo collegamento è di permettere la ricerca delle offerte presenti sul mercato acquisendo direttamente dal proprio profilo, identificato digitalmente, le statistiche di consumo e gli elementi tecnici della fornitura di cui si è intestatari. E’ un passo avanti verso la realizzazione di quello che potremmo considerare un “cassetto energetico” – paragonabile a quelli già esistenti ed accessibili tramite Spid come i servizi fiscali e tributari, i servizi comunali o sanitari – che permetta di centralizzare in un unico contesto, sicuro e personale, tutte le informazioni legate ai propri contratti di fornitura delle commodities energetiche”, ha evidenziato Besseghini.
PROSEGUE IL PERCORSO DI RIDUZIONE DEL DIVARIO DI SPESA INFRASTRUTTURALE DEL NOSTRO PAESE
“L’estremizzazione dei fenomeni climatici, con il susseguirsi di periodi siccitosi e di alluvioni, impone un nuovo approccio ed una diversa attenzione anche a quegli aspetti che sino ad oggi erano connessi ma non direttamente interessati dalla regolazione del ciclo idrico integrato, come la gestione degli approvvigionamenti e la gestione delle acque meteoriche” ha detto il presidente di Arera. “Prosegue il percorso di riduzione del divario di spesa infrastrutturale del nostro Paese, rispetto ai valori soglia dei Paesi più avanzati: gli investimenti programmati per il quadriennio 2020-2023 risultano, in termini pro-capite, pari a 275 euro/abitante a livello nazionale (corrispondente ad una spesa annuale per investimenti di 69€/abitante). Ciò a fronte di una variazione media dei corrispettivi applicati all’utenza che, nel 2023, risulta pari al 4,56%”, ha detto Besseghini.
SERVIZIO CONCILIAZIONE HA AUMENTO DI OLTRE 8.300 LE DOMANDE PRESENTATE RISPETTO AL 2022
“Apprezzato strumento per la risoluzione alternativa delle controversie, il Servizio Conciliazione ha visto aumentare di oltre 8.300 unità le domande presentate rispetto al 2022, con un totale di oltre 32.000 domande ricevute, un tasso di risoluzione positiva del 70%, 56 giorni di durata media della procedura, oltre 25 milioni di euro di restituzioni per i consumatori e un tasso di soddisfazione degli
utilizzatori del 95%”, ha spiegato Besseghini.
NEL 2023 RICONOSCIUTI 4,6 MLN BONUS ELETTRICI E 3 MLN BONUS GAS
“Nel complesso, nel 2023 sono stati riconosciuti circa 4,6 milioni di bonus sociali elettrici e circa 3 milioni di bonus gas; è proseguito il percorso di piena attuazione del bonus sociale idrico, strumento che ha raggiunto 2,3 milioni di famiglie. L’automatizzazione del bonus idrico ha consentito, in analogia a quanto avvenuto per gli altri settori, di quadruplicare il numero di famiglie raggiunte” ha concluso Besseghini.