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Petrolio E Gas

Petrolio, Opec+verso nuovi tagli alla produzione

I principali produttori di petrolio sembrano propensi ad estendere i tagli alla produzione per 6-9 mesi

Tagli alla produzione di petrolio in vista, in casa Opec+.  A Vienna, in queste ore (1-2 luglio), il cartello Opec dei Paesi produttori del greggio capitanati dall’Arabia Saudita e i Paesi fuori dall’Organizzazione ma con essa si coordinano per mantenere stabile il mercato, come la Russia, discutono su eventuali tagli alla produzione di petrolio.

PRODUZIONE GIA’ TAGLIATA

Nei primi sei mesi del 2019, la produzione è stata, se così possiamo dire, calmierata per volontà dell’Opec+: i 14 Paesi Opec (Algeria, Angola, Ecuador, Guinea Equatoriale, Gabon, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Venezuela) e i 10 Paesi che non-Opec, guidati dalla Russia (Russia, Azerbaijan, Bahrain, Brunei, Kazakhstan, Malesia, Messico, Oman, Sudan, Sud Sudan), hanno tagliato la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno, con l’obiettivo di tenere alto il prezzo del petrolio.

COSA HA DETTO PUTIN

I tagli potrebbero essere ora prolungati.  “Prolungheremo questa intesa.  Per quanto? Ci penseremo. Per sei o nove mesi. E’ possibile che si arrivi fino a nove mesi”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin in occasione del G20. Putin si è detto, in un colloquio con il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman bin Abdulaziz Al Saud,  “lieto” di poter discutere con l’Arabia Saudita della cooperazione “nel mercato globale dell’energia” tra Mosca e Riad.

ANCHE IRAQ CONCORDE CON TAGLI

Anche l’Iraq è pronto ad estendere i tagli. “I principali produttori di petrolio si stanno orientando verso la decisione di estendere per 6-9 mesi l’accordo sulla produzione. La posizione dell’Iraq è favorevole, affronta la realtà delle sfide sul mercato del petrolio e sostiene tutti gli sforzi relativi al bilanciamento tra domanda e offerta”, si legge in una nota, a firma del ministro Thamer Ghadhban.

 

 

 

 

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