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nave rigassificatore Ravenna

Passi avanti per il rigassificatore di Ravenna. Ecco il progetto di Snam

Partito l’iter che coinvolgerà in tutto 63 enti. A livello progettuale, il rigassificatore di Ravenna sarà ormeggiato alla piattaforma Petra a 8,5 km dalla costa.

A differenza di quanto sta accadendo a Piombino, sembra esserci entusiasmo per il rigassificatore Snam di Ravenna: lo dimostra il tutto esaurito durante la commissione Consigliare regionale di lunedì scorso durante la quale è stato illustrato il progetto alle autorità preposte a decidere sulla realizzazione dell’impianto. Sul progetto, infatti, saranno chiamati a decidere in tutto 63 enti.

ORMEGGIATO A 8,5 KM DALLA COSTA

A livello progettuale, il rigassificatore sarà ormeggiato alla piattaforma Petra a 8,5 km dalla costa. Un collettore porterà il gas alla costa e una condotta a terra che girerà attorno alla città, farà arrivare il gas all’impianto che lo immetterà nella rete nazionale.

LA PARTE OFFSHORE

La parte offshore del progetto, come si legge nel progetto presentato da Snam, prevede la scelta della soluzione progettuale tra l’Alternativa A (struttura frangiflutti in cassoni) e l’Alternativa B (inglobamento della piattaforma esistente all’interno di una struttura a doppio palancolato) e quindi il conseguente adeguamento dell’assetto impiantistico della piattaforma, del punto di uscita a mare della condotta sottomarina e delle aree di dragaggio per consentire la manovrabilità del traffico navale delle metaniere.

LA PARTE ONSHORE

La parte onshore del progetto prevede invece la ricollocazione dell’impianto PDE/IW con lo scopo di allontanarlo dalle aree a maggior pregio ambientale e di migliorare la visuale degli edifici residenziali esistenti ed in progetto, prevedendo un’ampia fascia di rinaturalizzazione nell’intorno. Ma anche il superamento dell’interferenza con la pineta di Punta Marina con e con le aree a vincolo ambientale, la modifica del tracciato nel tratto di percorrenza del lungomare Via Cristoforo Colombo, e l’inserimento del mascheramento vegetazionale con specie arboree e arbustive su tutti i punti di intercettazione di linea (PIL) lungo il tracciato della condotta DN 900(36’’).

AUTORIZZAZIONI AL CENTRO DELL’ATTIVITA’ POLITICA

Le autorizzazioni relative al rigassificatore di Ravenna sono state al centro anche delle commissioni congiunte Territorio, ambiente e mobilità e Politiche economiche, presiedute rispettivamente da Stefano Caliandro e Manuela Rontini, in assemblea legislativa a Bologna. Come racconta Ravennanotizie, l’incontro si è svolto alla presenza della giunta e dall’assessore allo Sviluppo economico,Vincenzo Colla.

“La giunta ha riferito che la procedura autorizzativa è definita e, anche se esentata dalle procedure della Via (Valutazione di impatto ambientale), ha compattato i tempi di valutazione, compresa la fase partecipativa e di condivisione, anche per quanto riguarda gli espropri. La Regione ha presentato le integrazioni e gli aggiustamenti previsti dopo la richiesta di modifica, a Snam, arrivate dalla Conferenza dei servizi. Uno dei punti importanti riguarda la scelta dell’ancoraggio che avverrà con cassoni annegati, invece che tramite palancole fissate sul fondo del mare. Una protezione maggiore dell’ancoraggio dalle mareggiate e dal moto ondoso”, si legge sul sito Ravennanotizie.

VIA LIBERA DEI VIGILI DEL FUOCO

Anche per i Vigili del Fuoco non ci sono particolari criticità nella realizzazione dell’opera: “Secondo le prime indagini dei vigili del fuoco, coinvolti nel processo di autorizzazione del rigassificatore di cui si è parlato pubblicamente per la prima volta ieri sera al palazzo dei congressi di Ravenna, non ci sono scenari tali per i quali un incidente alla nave possa provocare effetti sulla città – si legge sul Corriere di Romagna -. ‘Non è credibile che ci sia un incidente rilevante che metta a rischio la popolazione», dice Michele De Vincentis, direttore regionale del Corpo. Lo studio degli scenari degli analisti di rischio hanno evidenziato come, nella peggiore delle ipotesi, un incidente avrebbe un impatto massimo di 418 metri dalla nave. Ma anche in questo caso si tratta di eventualità molto improbabili. Avere la nave ad 8 chilometri dalla costa è quindi un fattore di rischio in meno per la città, a cui si aggiunge anche la sicurezza intrinseca del Gnl stesso, un gas allo stato liquido e quindi non in pressione. «In Emilia-Romagna – ha spiegato il comandante – ci sono 50 attività a rischio rilevante che hanno tecnologie che ci impegnano molto di più’”.

BESSI: ATTIVAZIONE RIGASSIFICATORE È LA GIUSTA DIREZIONE

“L’attivazione di un rigassificatore a Ravenna è la direzione giusta in questo momento per dare una risposta veloce ed efficiente alla crisi energetica: sono sicuri, possono essere attivati in tempi brevi, utilizzano un fonte come il gnl, che è ormai prodotta globalmente, porta benefici sensibili perché permette di aumentare la capacità inutilizzata, la spare capacity, cosa che ha come effetto la diminuzione dello spread sul prezzo del gas all’ingrosso”, ha commentato il consigliere Pd alla Regione Emilia-Romagna, Gianni Bessi, nel suo intervento all’assemblea regionale sull’ordine del giorno ‘Crisi energetica: impatto sul sistema Emilia-Romagna ed iniziative conseguenti’, duante il quale ha sintetizzato le ragioni del sì al rigassificatore galleggiante che dovrà essere ospitato a Ravenna.

ILPROGETTO SNAM

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