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Carburanti

Per Mr Prezzi nessun allarme sui carburanti ma i consumatori non ci stanno

Aumenti coerenti con le quotazioni internazionali, al netto della tassazione, ma soprattutto “non riconducibile alla distribuzione nazionale”

Nessun allarme sui prezzi dei carburanti in Italia. Il Garante dei Prezzi Benedetto Mineo, ascoltato in commissione Attività produttive della Camera è stato chiaro: gli aumenti registrati durante l’estate di quest’anno sono in linea con le quotazioni internazionali del prodotto raffinato.

MINEO: RIALZI IN LINEA CON QUOTAZIONI INTERNAZIONALI

Tutto sotto controllo, quindi: “Tra l’inizio di luglio e il primo di settembre, il prezzo alla pompa è cresciuto di circa 11 centesimi al litro per la benzina e di 17 centesimi per il gasolio. Dal monitoraggio delle filiera emerge come tali rialzi siano sostanzialmente in linea con gli aumenti delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati” ha spiegato Mineo che ha raffrontato i prezzi alla pompa con le quotazioni internazionali del Brent che nello stesso periodo hanno registrato un rialzo di 6 centesimi, a cui ha corrisposto un aumento del la quotazione internazionale della benzina di circa 10 centesimi al litro e del gasolio di 14 centesimi al litro”.

Per Mineo si tratta dunque di aumenti coerenti con le quotazioni internazionali, al netto della tassazione, ma soprattutto “non riconducibile alla distribuzione nazionale le cui politiche di prezzo vanno lette non tanto in riferimento al prezzo finale praticato alla pompa quanto all’andamento del cosiddetto margine teorico lordo di distribuzione che è tipicamente nazionale e che include i costi sostenuti”.

AD AGOSTO PREZZI PIU’ BASSI RISPETTO ALLO SCORSO ANNO

Anzi, ha chiarito ancora il Garante dei prezzi: “Confrontando i dati di agosto 2023 con quelli di agosto 2022 si rilevano prezzi in valore assoluto più bassi di quelli dell’anno precedente, in particolare per la benzina che nell’estate del 2022 registrava margini della distribuzione più alti di quasi 10 centesimi al litro”.

CODACONS: MISTER PREZZI NON SPIEGA PERCHÉ PREZZI CARBURANTI SI IMPENNANO IN OCCASIONE DI OGNI ESODO

Le parole di Mr prezzi non hanno però tranquillizzato le associazioni dei consumatori, a cominciare dal Codacons: “Per il Garante va tutto bene sul fronte dei prezzi alla pompa, tuttavia la sua relazione non chiarisce un mistero tutto italiano: perché i listini di benzina e gasolio si impennano puntualmente in occasione di ogni esodo degli italiani, indipendentemente dall’andamento del petrolio, toccando come avvenuto pochi giorni fa punte di 2,8 euro in autostrada, ossia dove i cittadini in viaggio hanno necessità di effettuare rifornimenti – afferma il presidente Carlo Rienzi – Mister Prezzi poi, nel suo confronto con gli altri paesi Ue, sembra scoprire “l’acqua calda”, ossia che al netto delle tasse il prezzo industriale in Italia è più basso rispetto a Francia, Spagna e Germania. Esattamente ciò che ripetiamo da più di 10 anni, chiedendo di ridurre il peso eccessivo delle tasse su benzina e gasolio e che, utilizzando gli automobilisti come bancomat, garantiscono allo Stato miliardi di euro annui di entrate. Crediamo sarebbe meglio che la funzione di Garante dei prezzi venisse svolta in Italia a turno dalle associazioni dei consumatori del Cncu, figure indipendenti dal Governo e dalla politica che da anni affrontano tematiche come quella del caro-benzina e conoscono in modo approfondito le criticità che assillano gli utenti” conclude Rienzi.

ASSOUTENTI: GARANTE CONFERMA CHE PROBLEMA È TASSAZIONE ECCESSIVA, MA SPECULAZIONE SU PREZZI PROSEGUE

Diverso il ragionamento di Assoutenti: i dati emersi dal monitoraggio condotto dal Garante per la sorveglianza dei prezzi confermano in pieno come il problema dei Carburanti in Italia sia la tassazione eccessiva che pesa su benzina e gasolio. “L’analisi di Mister Prezzi evidenzia in modo palese come al netto delle tasse il prezzo industriale in Italia sia più basso di quello di Francia, Spagna e Germania – spiega il presidente Furio Truzzi – Peccato però che applicando Iva e accise i listini alla pompa in Italia schizzino in alto: oggi su ogni litro di benzina gli italiani pagano il 55,3% di tasse, e il 51,3% sul gasolio. Ricordiamo come la tassazione abnorme sui Carburanti in Italia danneggi due volte le famiglie: la prima attraverso un incremento dei costi di rifornimenti, la seconda attraverso un aumento dei prezzi al dettaglio dei prodotti trasportati. Basti pensare che i listini della verdura fresca, secondo gli ultimi dati Istat, hanno subito un rincaro medio annuo del +20% ad agosto”.

“Non convince tuttavia la tesi del Garante in merito all’allineamento dei prezzi benzina-petrolio in Italia, in quanto la speculazione potrebbe annidarsi a livello europeo e internazionale, derivante anche dai conflitti in atto: più di una volta nell’ultimo anno, come accaduto puntualmente anche negli anni passati, i listini alla pompa sono saliti pur in presenza di un calo del petrolio, e specie in concomitanza con i periodi di partenza degli italiani, a dimostrazione dell’esistenza di fenomeni speculativi che il Garante farebbe
bene ad approfondire” aggiunge Truzzi.

PER ASSOUTENTI RINCARI SOPRA L’8% PER LA BENZINA E DEL 12,4% PER IL GASOLIO

Da maggio ad oggi – in base all’analisi di Assoutenti – il prezzo della benzina alla pompa è salito del +8,1%, il gasolio addirittura del +12,4%, con un pieno di benzina che costa oggi agli automobilisti 7,4 euro in più (+177,6 euro all’anno a famiglia ipotizzando due pieni al mese), mentre per un pieno di gasolio la maggiore spesa raggiunge quota 10,3 euro (+247,2 euro all’anno a famiglia).

TRUZZI CHIEDE IL TAGLIO DELLE ACCISE

“Di fronte a questi dati chiediamo al Governo di utilizzare gli extra-gettito sui Carburanti per intervenire sulle accise su benzina e gasolio, perché anche un taglio di appena 10 centesimi di euro determinerebbe, considerata anche l’Iva, un risparmio diretto di oltre 6 euro a pieno, più di 146 euro all’anno ad automobile, e farebbe scendere i prezzi dei prodotti trasportati” ha concluso Truzzi.

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