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Ep Stoppa Conversione A Gas

Perché Ep produzione congela la conversione a gas di Fiume Santo

La decisione della società del gruppo del magnate ceco Daniel Kretinsky è temporanea. Si attende la risposta del MiTE, ma gli altri progetti continuano

La guerra in Ucraina è arrivata al giorno 126. L’Europa, Italia inclusa, continua a lavorare per  staccarsi dalle forniture energetiche russe. Intanto, il caro prezzi non accenna a fermarsi: gas, petrolio, materie prime e di riflesso bollette e consumi rimangono alti. È il quadro che definisce il confine tra breve periodo e medio-lungo termine. Un quadro pieno di incertezze che sta vedendo tanti paesi membri dell’Unione riaccendere le proprie centrali a carbone.

L’UE NON MOLLA IL CARBONE

Sono Germania e Olanda i paesi maggiormente coal-addicted. Ma ci sono anche Turchia, Serbia, Repubblica Ceca e Ucraina. E tra le diverse vie su cui il governo italiano sta lavorando per affrancarsi definitivamente dal gas russo c’è proprio quella tampone delle centrali a carbone. Il Ctem (Comitato sul gas) ha approvato acquisti di carbone in misura sufficiente all’eventuale piano di massimizzazione delle centrali. Sono sei gli impianti attivi sul territorio nazionale, gestiti da Enel e Eph. La dismissione ufficiale è fissata e confermata al 2025, per ora. Ma già Atene, per esempio, ha posticipato di ben cinque anni la dead-line al 2028.

FIUME SANTO SOSPENDE LA CONVERSIONE DELLA CENTRALE AL GAS

A Fiume Santo, Sassari, la società Ep produzione di Eph (il cui proprietario è il magnate ceco Daniel Kretinsky) ha inviato una richiesta ufficiale al Ministero della Transizione ecologica giovedì scorso per comunicare la sospensione di un anno della procedura relativa alla valutazione di impatto ambientale per il nuovo impianto a gas da 560 megawatt. La centrale, per ora, rimane a carbone. Una notizia riportata dal quotidiano La Nuova Sardegna. Il contesto è quello descritto in apertura, anche se a quanto risulta a Energia Oltre, il prezzo del gas non ha inciso sulla decisione.

Che è temporanea e che non è stata presa in coordinamento con gli altri stakeholder del territorio. La risposta del Ministero guidato da Cingolani non è ancora arrivata ma è da lì che hanno fatto sapere come “nella richiesta di sospensione si fa esplicito riferimento alla carenza di certezze regolatorie e di scenario che non garantirebbero l’eventuale investimento”.

Intanto, Ep produzione continua a lavorare anche sugli altri progetti. Fotovoltaico, biomasse, idrogeno. Il phase out dal carbone non subisce modifiche. A fine maggio è stato ufficializzato in Gazzetta il Dpcm del 29 marzo con l’individuazione delle opere e delle infrastrutture necessarie per decarbonizzare la Sardegna. I tre obiettivi in mano a Terna saranno l’estensione della rete di trasmissione elettrica nazionale mediante la realizzazione del cavo HVDC Sardegna – Sicilia, facente parte del Tyrrhenian Link, nella configurazione da 500+500 MW riferita al solo collegamento bipolare HVDC Sardegna-Sicilia; l’installazione di compensatori sincroni per 750 MVAr; lo sviluppo della rete elettrica dell’isola per la connessione”.

STOCCAGGI: L’ACCELERATA

Anche sul gas gli aggiornamenti non mancano. Il programma di riempimento dei siti di stoccaggio gas per almeno l’80% della capacità massima entro il 1° novembre è stato approvato insieme alla possibilità di condividere le scorte in uno “spirito di solidarietà”. In Italia, in quattro giorni Snam ha acquistato 200 milioni di metri cubi di gas, cioè il 2% del totale della capacità di stoccaggio italiana, rispetto a un quantitativo totale rilevato di 290 milioni di metri cubi. Oggi arrivano altri 60 milioni di metri cubi, in percentuale si è sorpassata quota 56%.

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