Al momento le quotazioni del carbone sono intorno ai 462 dollari per tonnellata, rispetto ai 186 dollari registrati lo scorso 23 febbraio e probabilmente supereranno i 500 dollari quest’anno. L’analisi di Rystad Energy
I prezzi del carbone stanno aumentando vertiginosamente. Mentre la maggior parte dell’Europa e del resto del mondo si è concentrata su come la guerra russa in Ucraina possa avere avuto un impatto sui prezzi del petrolio, del gas e, più recentemente, del nichel, relativamente poco è stato scritto sullo shock dei prezzi del carbone che probabilmente colpirà la regione e si diffonderà come un tsunami in tutto il mondo. Al momento le quotazioni del carbone sono intorno ai 462 dollari per tonnellata, rispetto ai 186 dollari registrati lo scorso 23 febbraio e probabilmente supereranno i 500 dollari quest’anno, secondo le previsioni della società di consulenza energetica di Rystad Energy.
LA RUSSIA IL PIU’ GRANDE FORNITORE DI CARBONE ALL’UE
La Russia è il più grande fornitore europeo di carbone. Secondo Eurostat, l’anno scorso la Russia ha fornito agli Stati membri dell’Ue 36 milioni di tonnellate di carbone, che rappresentano il 70% delle importazioni totali di combustibile. La particolarità è che i volumi sono rimasti più o meno gli stessi, mentre un decennio fa, le importazioni di carbone russe erano solo la metà, al 35%.
La ragione è semplice secondo Rystad energy: mentre la domanda totale di carbone ha avuto una tendenza al calo negli ultimi 10 anni, i generatori di energia europei che usano il carbone sono diventati sempre più dipendenti dal carbone russo e la quota di mercato della Russia è cresciuta notevolmente nel tempo.
CON I PREZZI DEL GAS IN AUMENTO OCCHI PUNTATI SUL CARBONE
Ma se il carbone non è molto usato dall’Europa, quale potrebbe essere allora il problema? Semplice: poiché i prezzi del gas continuano a salire, le amministrazioni europee potrebbero guardare al carbone per colmare eventuali carenze nella produzione di elettricità. Ma i consumatori di carbone potrebbero avere difficoltà a procurarsi combustibile aggiuntivo da produttori alternativi a causa del mercato estremamente stretto.
QUANTO POTREBBERO SALIRE I PREZZI?
La domanda quindi è: Quanto potrebbero salire i prezzi? Se si verificano sanzioni sul commercio di carbone con la Russia o se si verifica un’interruzione fisica del trasporto ferroviario/portuale russo, allora il limite è il cielo, ammette Rystad Energy. “Produttori e commercianti riferiscono che gli acquirenti stanno già iniziando ad allontanarsi dal carbone russo sia nel mercato atlantico che in quello del Pacifico. E la minaccia di una domanda aggiuntiva e della mancanza di offerta disponibile sta muovendo il mercato. Nell’ultima settimana, i prezzi del carbone sia in Europa che nel Pacifico hanno registrato enormi balzi. Il segenale di quanto sia teso e nervoso il mercato lo ha mostrato mercoledì scorso il commercio fisico di carbone Newcastle FOB (6.000 kcal) a 400 dollari per tonnellata”.