Advertisement vai al contenuto principale
Energia

Perché il caro energia rischia di mettere in crisi il comparto delle bibite. Parla Pierini (Assobibe)

Intervista di Energia Oltre al presidente: Rincari bollette energia minano ripresa comparto, pesano anche costi CO2

I rincari dei prezzi del gas e dell’energia elettrica non sta colpendo solo imprese energivore e cittadini ma anche il settore alimentare. Al suo interno l’industria delle bevande alcoliche ha da tempo lanciato un grido di allarme per la “tempesta perfetta” che ha colpito l’intero comparto. “Questa situazione ha gettato un’ombra sulle prospettive di ripresa del settore, dopo un 2021 che lasciava ben sperare”, ha commentato a Energia Oltre Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta appunto i produttori di bevande analcoliche.

SCENARIO INDUSTRIA DELLE BEVANDE ANALCOLICHE: I RINCARI DI ENERGIA E MATERIE PRIME

“Nell’ultimo anno abbiamo assistito a un aumento dei costi dell’energia che per le aziende del settore è stato di oltre il 550% – ha detto Pierini -. A questo si aggiungano gli incrementi dei prezzi delle materie prime e di quelle usate per il packaging compresi tra 30% e 80%: +40% carta, +20 imballaggi, +10% come i trasporti, la plastica + 70% su base annuale. Senza contare gli effetti che inflazione e incertezze stanno avendo sulle scelte di acquisto degli italiani: già a maggio scorso, secondo un’indagine di Nomisma, oltre il 77% degli italiani si diceva pronto a cambiare i propri comportamenti d’acquisto e oltre il 45% ridurre la propria spesa alimentare ai soli prodotti indispensabili. I dati recentissimi di Coldiretti confermano questo scenario: un italiano su due ha effettivamente tagliato la spesa alimentare. In parallelo, c’è la questione della disponibilità delle forniture e la crescente difficoltà ad avere garanzie sulle consegne”.

OMBRA SULLE PROSPETTIVE DI RIPRESA DEL COMPARTO

Insomma, ha ammesso il presidente di Assobibe una situazione che “ha gettato un’ombra sulle prospettive di ripresa del settore, dopo un 2021 che lasciava ben sperare. Purtroppo anche lo scenario per i mesi futuri è critico – ha aggiunto -: come evidenziato dall’ultimo rapporto del centro Studi Confindustria, i rincari, il rischio di nuove sospensioni delle forniture di gas da parte della Russia e l’ulteriore impulso recessivo dovuto all’innalzamento dei tassi da parte della BCE rischiano di mettere in ginocchio soprattutto le piccole e medie imprese, a monte e a valle della filiera, con una emorragia di liquidità e una crescente esposizione creditizia”.

LE DIFFICOLTÀ DI REPERIMENTO DELLA CO2

Non è tutto. C’è un altro problema che sta attanagliando l’intero comparto, il problema della scarsa disponibilità di anidride carbonica sui mercati. “Il problema è emerso lo scorso luglio quando alcuni produttori sono stati costretti a sospendere le linee produttive a causa della difficoltà di reperimento della CO2 e del costo elevatissimo di questa materia prima dove disponibile”, ha sottolineato Pierini. Si tratta, ha precisato, di un “ulteriore effetto dell’aumento dei costi dell’energia e delle difficoltà di trasporto che rendono più complessa la sua estrazione naturale e/o produzione industriale”.

PROBLEMA NON AVVERTITO DA TUTTE LE AZIENDE IN EGUAL MISURA

Questo fenomeno “ha via via interessato un numero maggiore di aziende produttrici, in specie PMI. A rendere più complesso il quadro sono state attività di manutenzione interne agli impianti, che hanno ridotto il quantitativo disponibile. Con questa situazione hanno dovuto fare i conti non solo il settore delle bevande analcoliche, che utilizza la CO2 nell’80% dei prodotti, ma anche quello alimentare dove l’anidride carbonica viene impiegata per usi diversi (per la conservazione, per esempio). C’è da dire però che il problema non è stato avvertito da tutte le aziende in egual misura, alcune hanno la possibilità una produzione interna, di fatto non subendo conseguenze in termini di disponibilità, altre possono contare su contratti pluriennali e questo fa sì che alcune aziende ne abbiano risentito maggiormente di altre” ha concluso il presidente Pierini.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su