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Nord Stream 2

Perché il governo tedesco è alle prese con la grana Nord Stream 2

A preoccupare sono i movimenti delle truppe russe lungo il confine ucraino che potrebbero spingere a ulteriori sanzioni nei confronti del progetto Nord Stream 2.

Il periodo della luna di miele del nuovo governo tedesco “a semaforo” potrebbe essere ufficialmente finito: il vice-cancelliere Robert Habeck ha minacciato di bloccare il Nord Stream 2 nell’ambito delle sanzioni contro la Russia, rivelando tensioni all’interno della coalizione sul progetto.

LA PAROLE DI HABECK

“Da un punto di vista geopolitico, il gasdotto è un errore – ha affermato Habeck in un’intervista a FAZ pubblicata il 19 dicembre, rivelando le crepe tra i Verdi e i socialdemocratici (SPD) nel governo tedesco -. Tutti i paesi erano contrari, tranne Germania e Austria”, ha aggiunto secondo quanto ricostruito da Euractiv.

“Nord Stream 2 è un progetto del settore privato che è stato portato avanti fino al punto in cui è stato posato un gasdotto”, ha affermato il cancelliere Olaf Scholz in una conferenza stampa insieme al presidente francese Emmanuel Macron dopo il vertice Ue della scorsa settimana a Bruxelles.

IL PROBLEMA DELLE TRUPPE RUSSE

A preoccupare sono i movimenti delle truppe russe lungo il confine ucraino che potrebbero spingere a ulteriori sanzioni nei confronti del progetto. Scholz non ha commentato limitandosi semplicemente di ricordare che la decisione sull’infrastruttura spetta ora al regolatore energetico e a Gazprom che dovrà formare una società di diritto tedesco per poter operare.

LA POSIZIONE DELLA BAERBOCK

Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, anche lei dei Verdi, vede però le cose sotto una luce diversa: “Allo stato attuale, questo gasdotto non può essere approvato perché non soddisfa i requisiti della legge europea sull’energia”, ha detto Baerbock a ZDF il 12 dicembre, affermando che “i problemi di sicurezza sono comunque ancora irrisolti”. Inoltre, “in caso di ulteriori escalation, questo gasdotto non potrebbe essere collegato alla rete”.

La posizione della Baerbock è stata appunto rafforzata dal Robert Habeck vicecancelliere e ministro dell’economia e della protezione climatica della Germania: “Qualsiasi nuova azione militare non può rimanere senza gravi conseguenze”, ha affermato Habeck in un’intervista a DW. L’opzione di bloccare il gasdotto è sul tavolo, nel caso in cui dovesse presentarsi “una nuova violazione dell’integrità territoriale” dell’Ucraina.

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