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Petrolio E Gas

Perché il petrolio a 100 dollari potrebbe inondare il mondo di greggio made in Usa

Si prevede che la produzione totale di petrolio aumenterà continua a salire e raggiungi il massimo storico di oltre 16 milioni di boepd entro la fine di marzo di quest’anno

Gli Stati Uniti potrebbero produrre fino a 2,2 milioni di barili di petrolio aggiuntivi (tight oil) nel caso in cui i prezzi del barile raggiungano o superino i 100 dollari grazie al traino offerto dalla domanda crescente e dalla mancanza di offerta. È quanto emerge da uno studio di Rystad Energy.

SUPER-PRODUZIONE IN CASO DI SUPERCICLO

La scarsa produzione di petrolio nelle principali regioni produttrici degli Stati Uniti – Permiano, Eagle Ford, Niobrara, Bakken e Anadarko – nel quarto trimestre del 2021 è stata di circa 7,7 milioni di barili al giorno, continuando una tendenza al rialzo ma al di sotto dei livelli pre-pandemia. Per questo la società di analisi energetica prevede che la produzione in queste regioni supererà il massimo del 2019 di 8,1 milioni di barili al giorno entro il secondo trimestre di quest’anno e si espanderà ulteriormente se si concretizzerà un superciclo.

Se i prezzi del petrolio dovessere raggiungere e superare i 100 dollari al barile, la produzione totale di queste regioni centrali raggiungerebbe i 9,9 milioni di barili al giorno entro il quarto trimestre del 2023, segnando un aumento di 2,2 milioni di barili al giorno rispetto allo stesso trimestre del 2021, ha spiegato Rystad Energy nella sua analisi dalla quale risulta che gli elevati prezzi del petrolio stanno incoraggiando gli operatori ad aumentare la produzione vista anche l’offerta limitata da fonti al di fuori degli Stati Uniti.

PRODUZIONE NON CONVENZIONALE È GIA’ A LIVELLI PRE-COVID

“La produzione totale non convenzionale – inclusi petrolio, gas e liquidi di gas naturale (NGL) – dalle regioni petrolifere principali degli Stati Uniti è già tornata ai livelli pre-Covid-19, per un totale di circa 15,6 milioni di boepd nel quarto trimestre del 2021. Si prevede che la produzione totale aumenterà continua a salire e raggiungi il massimo storico di oltre 16 milioni di boepd entro la fine di marzo di quest’anno”, sottolinea nell’analisi la società di ricerca.

LE IPOTESI IN CAMPO

Guardando a diversi scenari, “una fascia di prezzo compresa tra 70 e 100 al barile porterebbe a un aumento significativo della produzione nel quarto trimestre del 2022, mentre una corsa prolungata di 90-100 al barile comporterebbe un ulteriore aumento delle trivellazioni già in ripresa attività dal secondo trimestre del 2022. In uno scenario di 40, la produzione tornerà ai livelli del 2021 entro il 2024”, ha osservato Rystad Energy.

Guardando oltre il 2023, “un valore di 100 dollari del WTI potrebbe consentire al settore di raggiungere una crescita media annua di circa 960.000 b/g, dal quarto trimestre del 2021 al quarto trimestre del 2025. Un valore a 70 dollari consentirebbe comunque un ciclo di crescita sostenibile, ma la media il ritmo annuo sarà limitato a circa 560.000 b/g”, prosegue l’analisi.

In uno scenario da 100 dollari al barile, “dal secondo trimestre di quest’anno si concretizzerebbe un dispiegamento graduale di impianti di perforazione aggiuntivi, guidato sia da operatori privat che da produttori pubblici indipendenti”.

Queste proiezioni coprono l’attività non convenzionale nelle regioni core tight oil di tutti i 48 stati inferiori, escluso il Golfo del Messico. Per il resto della produzione convenzionale, “la produzione di petrolio si è recentemente stabilizzata nell’intervallo 1,7-1,8 milioni di barili al giorno e può persino recuperare fino a 1,9 milioni di barili al giorno nei prossimi quattro anni in un contesto di prezzi favorevoli”. In questo contesto, “il picco di produzione di petrolio di 10,4 milioni di barili al giorno pre-Covid-19 sarebbe raggiungibile già entro la fine del 2022 o l’inizio del 2023. In uno scenario di 70 dollari, si prevede invece che l’offerta dai 48 stati inferiori tenderà a 12 milioni di barili al giorno entro la fine del 2025, mentre un ambiente sostenuto di 100 dollari consentirà ai volumi di petrolio onshore degli Stati Uniti di crescere fino a 13,5 milioni di barili al giorno nei prossimi quattro anni”, ha concluso Rystad Energy.

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