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Petrolio

Perché il prezzo del petrolio zampilla?

Cosa succede al prezzo del petrolio? Fatti, numeri e commenti

Il prezzo del petrolio Wti tocca i massimi dal 2014. Il Brent, invece, si porta sopra gli 83 dollari al barile sulla scorta delle preoccupazioni sulla carenze di offerta.

L’Opec+, lunedì 4 ottobre, ha scelto di aumentare la produzione, ma non di quanto si aspettava (o sperava) il mercato.

Andiamo per gradi.

I PREZZI DEL PETROLIO

Partiamo dai numeri. Il greggio Brent ha guadagnato lo 0,8%, 66 centesimi, a 83,22 dollari al barile, scambiando quasi ai massimi da tre anni.

Il petrolio americano Wti, invece, è salito a 79,47 dollari al barile, il massimo da novembre 2014. Il mercato è cresciuto dello 0,53%, o 42 centesimi, a 79,35 dollari al barile, alle 06.52, riporta Reuters.

PREOCCUPANO I MERCATI

A spingere i prezzi del petrolio sono le preoccupazioni globali sull’approvvigionamento energetico, mentre i mercati del greggio, del gas naturale e del carbone presentano segnali di tensione.

AUMENTO OPEC SOTTO LE ATTESE DEL MERCATO

Tutto parte da lunedì 4 ottobre, quando l’OPEC+, nonostante le pressioni esterne (Usa in primis) ha confermato gli impegni presi a Luglio, aumentando la produzione di 400.000 barili al giorno (bpd) ogni mese almeno fino ad aprile 2022, a partire da novembre. Si tratta di un primo passo per recuperare, gradualmente, i tagli decisi in piena pandemia, pari a 5,8 milioni di barili al giorno.

LA VOCE DEGLI ANALISTI

Ma quel primo passo è considerato troppo timido dagli analisti.

“Il prezzo del greggio galoppa. Gli investitori sono preoccupati della rigidità del mercato, mentre aumenta la domanda”, ha affermato ANZ in una nota. “L’aumento della produzione dell’OPEC+ è stato ben al di sotto di quello che il mercato si aspettava, considerando la crisi energetica in tutto il mondo. Non sorprende che ci siano speculazioni sul fatto che l’OPEC sarà costretta a muoversi prima della prossima riunione programmata se la domanda continua ad aumentare”.

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